HomeGamblingLa nuova geografia del gioco in denaro: viaggio nelle regioni italiane

La nuova geografia del gioco in denaro: viaggio nelle regioni italiane

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Il Covid ha certamente avuto un forte impatto sul mondo del gambling, trasformando per lunghi periodi il gioco d’azzardo in un divertimento esclusivamente online. Per tale motivo, grazie ai dati forniti dall’Osservatorio Nomisma, vogliamo raccontarvi di come siano cambiate le statistiche in merito al gioco dal 2019 a oggi. 

Un altro importante fattore d’analisi sarà verificare la mole di gioco d’azzardo nelle diverse regioni, al fine di comprendere quali sono le aree in cui il gioco con vincita in denaro diviene protagonista. Iniziamo la nostra analisi con il 2020, l’anno maggiormente colpito dalla pandemia da Covid-19. In tale anno, il gioco d’azzardo si è attestato su un volume d’affari pari a 88,38 miliardi di euro, con una diminuzione del 17,3 percento rispetto al 2018. Si tratta di una cifra comunque molto consistente che, se rapportata al volume di gioco del 2007 segna un bel 108 percento in più. Tra gli 88,38 miliardi di euro vi sono anche vincite pari a 75,36 miliardi, con una perdita netta degli scommettitori pari a 13,02 miliardi. 

La principale fonte di spesa nel gioco d’azzardo è stata rappresentata dai giochi di carte (come poker, blackjack e affini, disponibili su siti casino di CasinoHEX) con un importo pari a 37,5 miliardi. Successivamente, troviamo le slot machine e le vlt che hanno portato a quasi 19 miliardi di spesa (18,97), seguite ancora dalle scommesse sportive o ippiche (11,34). Chiudono questa classifica le lotterie e i gratta e vinci (8,17 mld), il lotto (6,41), le scommesse virtuali (3,81 mld), i giochi numerici a totalizzatore (1,26 mld) e, infine, il Bingo (0,92 mld).

Come detto in apertura, a causa della pandemia il gioco si è svolto in misura maggiore – rispetto agli anni precedenti – a distanza, con un incremento del 27 percento sul totale. In parole povere, la crescita del gioco a distanza ha portato il gambling online a raggiungere e superare la rete fisica, passando a un 56 percento contro il 44 percento fisico. 

Vediamo ora quali sono le regioni che hanno visto crescere maggiormente il gioco in denaro in Italia. Come prevedibile, vista la popolosità della regione, la Lombardia è stata la regione in cui la rete fisica ha raccolto di più, con un importo pari a 7,204 miliardi di euro su un totale di 39,1. In seconda posizione troviamo la Campania che ha registrato una spesa complessiva di 4,349 miliardi di euro, superando di poco il Lazio che si è fermato a 3,902 miliardi. In quarta posizione invece si è classificata l’Emilia-Romagna con una spesa di 3,058 miliardi. 
In Italia l’importo medio delle giocate è di 31,6 euro per gli uomini e 22,9 euro per le donne: per entrambi, la fascia di età che spende di più è quella fra i 25 e i 34 anni.
Facendo ora un raffronto con il 2019 appare ancor più evidente il ruolo giocato dal gambling online nel 2020. Infatti, la raccolta su rete fisica complessiva era stata di 74,1 miliardi di euro, contro i 39,1 del 2020. Si tratta di un abisso anche se comparato tra le diverse regioni già citate. Infatti, nel 2019 e nel 2018 la sola Lombardia aveva superato i 14 miliardi di euro, il doppio di quanto registrato nel 2020. Allo stesso modo, anche la Campania aveva un volume di gioco molto più elevato, in grado di superare ampiamente i 7 miliardi sia nel 2019 che nel 2018. Inutile aggiungere che anche il Lazio e l’Emilia-Romagna nel biennio 2018 e 2019 avevano fatto registrare delle spese annuali molto più elevate. Il Lazio, infatti, aveva registrato una spesa di 7,6 miliardi nel 2019 e di 7,8 miliardi nel 2018. Ugualmente, l’Emilia-Romagna, oggi ferma a poco più di 3 miliardi di euro, nel biennio 2018 – 2019 aveva fatto registrare una spesa tra i 6 e i 6,2 miliardi annui. 

Tutto questo senza dimenticare che anche nel 2019 il gioco online ricopriva già un terzo delle entrate totali (33 percento), un dato sempre in crescendo dal 2016. Possiamo quindi affermare che il gioco d’azzardo online, complice la pandemia di Covid-19, sia stato in grado di sostituirsi al gioco fisico o in presenza, riuscendo comunque a mantenere invariato il volume di gioco totale. 
Certamente, questa nuova modalità di gioco impedisce un’analisi territoriale delle spese ma, al contempo, riesce a fornire dei dati ancor più completi sulle abitudini dei giocatori italiani.





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