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Venezia 81 – I set italiani dei film presenti al festival

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In concorso

Sono 5 i film italiani in concorso all’81° edizione del Festival del Cinema di Venezia che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre 2024.

Campo di Battaglia di Gianni Amelio, una produzione Kavac e Rai Cinema con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rosellini, è ambientato all’interno di un ospedale da campo durante la prima guerra mondiale e racconta il rapporto problematico di due medici alle prese con i soldati ricoverati provenienti dal fronte. Uscirà in sala il 5 settembre con 01 distribution.

Le riprese sono iniziate ad ottobre 2023 nel comune trentino di Rovereto per poi coinvolgere le città di Udine, Venzone, Tolmezzo, Codroipo (Villa Manin), Cormons e Gorizia e passare per la Toscana, tra le province di Siena (Montalcino) e Arezzo.

Vermiglio, opera seconda di Maura Delpero con Tommaso Ragno, è una produzione Cinedora con Rai Cinema, in coproduzione con Charades production (Francia) e Versus production (Belgio), girato in Trentino-Alto Adige.

Ambientato tra il 1944 e il 1945, il film segue la vita di tre sorelle, Lucia, Ada e Flavia: non più bambine, non ancora donne, nell’ultimo anno del conflitto mondiale, un unico sparo segna la fine della loro innocenza.

Queer di Luca Guadagnino con Daniel Craig, una coproduzione Italia-Usa, prodotto da The Apartment, Frenesy, Fremantle North America. Ambientato a Città del Messico negli Anni ’40, è la storia semi-autobiografica di Lee, fuggito da un arresto per droga a New Orleans. Si infatua di un militare della Marina americana in congedo, Allerton, un tossicodipendente, che, sebbene indifferente alle sue avances, alla fine cede, ma solo quanto basta per rendere i desideri sessuali di Lee ancora più un’ossessione. Insieme, intraprendono un viaggio in Sud America alla ricerca di una droga nota come “Yage”, che secondo Lee lo renderà un sensitivo. Il film è girato a Cinecittà (Roma) e in varie località della Sicilia.

Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza con Toni Servillo e Elio Germano, una produzione Indigo Film e Les Films du Losange (Francia), è liberamente ispirato a un periodo della vita di Matteo Messina Denaro. È girato quasi interamente in Sicilia.

Diva Futura, opera seconda di Giulia Steigerwalt, prodotto da Groenlandia, con Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza. Ambientato negli anni ’80 -’90 racconta la storia dell’agenzia di casting e produzione “Diva Futura” fondata nel 1983 da Riccardo Schicchi e Ilona Staller. È girato interamente a Roma.

In concorso anche la coproduzione Italia, Cile, Germania Maria di Pablo Larraín con Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher. Il film racconta la vita di Maria Callas durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni ’70. È prodotto da The Apartment, Fabula, Komplizen Film. Girato in varie località d’Europa tra cui Milano dove si è girato in teatro alla Scala.

Fuori concorso

Chiuderà il festival, fuori concorso, L’orto americano di Pupi Avati (film di chiusura) con Filippo Scotti, l’attrice britannica Rita Tushingham, Armando De Ceccon, Roberto De Francesco, Chiara Caselli, Romano Reggiani Cesare Cremonini e Andrea Roncato. Girato tra Roma, Cinecittà e il delta del Po, è una produzione Minerva Pictures, DueA Film, Rai Cinema.

Ambientato a Bologna negli anni ’40, racconta di un giovane mentalmente problematico con aspirazioni letterarie che si innamora perdutamente di un’ausiliaria dell’esercito americano. Un anno dopo, casualmente, si ritroverà a vivere nel Midwest americano, accanto all’anziana madre della soldatessa. La donna è disperata per la scomparsa della figlia, che dalla conclusione del conflitto, dopo aver scritto che si sarebbe sposata con un italiano, non ha più dato notizie di sé. Il giovane inizia così la ricerca della ragazza.

Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano, Anna Mangiocavallo, una coproduzione Italia, Francia prodotto da Kavac, IBC Movie, Les films du Worso, Rai Cinema. Un film autobiografico che racconta un padre e sua figlia. Gli anni di piombo e la “generazione scomparsa”. Riprese principalmente a Roma.

Venezia sarà anche il palcoscenico per la presentazione della serie tv in 8 episodi M. Il figlio del secolo, diretta da Joe Wright prodotta da Sky Studios e da The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Pathé. La serie ripercorre la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in parlamento dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti nel 1925. Le riprese si sono svolte in parte negli studios romani di Cinecittà e in Friuli Venezia Giulia.

Orizzonti

Aprirà la sezione Orizzonti Nonostante, opera seconda di Valerio Mastandrea, con lo stesso Mastandrea, Dolores Fonzi, Lino Musella, una produzione HT Film, Damocle, Tenderstories, Rai Cinema.

Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere, fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condizione soprattutto le regole non scritte. Il film è girato principalmente a Roma.

Diciannove di Giovanni Tortorici, è una produzione Frenesy, Lotus Production – Leone Film Group. Racconta la storia di un diciannovenne di Palermo che lascia Londra, dove studia economia, per trasferirsi a Siena ed iniziare la facoltà di lettere. Il viaggio introspettivo tra i ricordi del protagonista mostra la sua maturazione mentre è alla ricerca del proprio posto del mondo.

Familia, opera seconda di Francesco Costabile, con Francesco Gheghi, Barbara Ronchi, Francesco Di Leva, è prodotto da Tramp Limited e racconta la vita del ventenne Luigi Celeste, che vive con madre e fratello con i quali ha un legame profondo. Franco, compagno e padre, che ha reso l’infanzia dei due ragazzi e la giovinezza di Licia un ricordo fatto di paura e prevaricazione, ritorna dopo 10 anni e rivuole la sua famiglia. Il film è girato a Roma: tra le location il quartiere del Tufello.

Settimana della Critica

A rappresentare l’Italia alla Settimana della Critica sarà Anywhere Anytime di Milad Tangshir. Girato a Torino, racconta di Issa, un giovane immigrato clandestino che licenziato dal suo datore di lavoro, grazie a un amico inizia a fare il rider. Ma durante una consegna gli viene rubata la bicicletta appena comprata. Issa intraprende così un’odissea disperata per le strade della città per ritrovare la sua bici. Il film è prodotto da Vivo Film, Young Films, Rai Cinema.

Giornate degli Autori

In concorso alle Giornate degli Autori, Taxi Monamour di Ciro De Caro, una produzione Kimerafilm, MFF, Adler Entertainment, Rai Cinema, che racconta l’incontro tra due donne: Anna è in conflitto con se stessa e la propria famiglia e affronta in solitudine la sua malattia; Cristi fugge da una guerra che la tiene lontana da casa. Tutti consigliano ad Anna di seguire il suo compagno in un viaggio di lavoro e a Cristi di restare al sicuro in Italia. L’incontro, seppur breve, sarà un tuffo nella libertà. Girato a Roma.

Fuori concorso sarà presente, a chiudere la rassegna, anche Basileia di Isabella Torre con Angela Fontana. Una coproduzione Italia, Svezia, Danimarca, prodotto da Stayblack, Snowglobe, Film i Vast, Rai Cinema. È ambientato tra la fitta nebbia e la natura selvaggia dell’Aspromonte. Qui un archeologo e i suoi aiutanti cercano un antico tesoro. Ma i loro scavi sprigionano creature misteriose e mitiche che cambieranno per sempre la vita degli abitanti di un remoto villaggio di montagna.

Eventi speciali

Tra gli eventi speciali, infine, il film Coppia aperta, quasi spalancata di Federica Di Giacomo con Chiara Francini, Alessandro Federico, prodotto da Nemesis, Ballandi, Rai Cinema. Girato principalmente a Roma, è la storia dell’evoluzione di Antonia (il personaggio scritto da Franca Rame), alla quale il marito propone di spalancare la coppia, imponendole un nuovo codice. Antonia accetta pur di non perdere l’uomo. Ma tutto cambia nel momento in cui lei comincia ad ascoltarsi e a guardare oltre il divano di casa.

(Monica Sardelli)

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