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Contro gli USA finisce il grande Mondiale dei nostri U17 – Pallacanestro Olimpia Milano

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Un anno fa agli Europei Under 16 l’Italia guidata da Coach Giuseppe Mangone (che dalla prossima stagione sarà “player development coach” dell’Olimpia) aveva perso la finale con la Spagna dopo un percorso immacolato. Un anno dopo in Coppa del Mondo un gruppo simile ha scalato un’altra posizione diventando la miglior squadra europea. Ieri in semifinale ha vendicato la sconfitta della prima fase contro i padroni di casa della Turchia. Non ha solo vinto, ha travolto l’avversaria guadagnandosi il diritto di misurarsi contro gli Stati Uniti per il titolo mondiale.

Il livello di difficoltà della gara di stasera alle 19:00 non è misurabile. A livello Under 17 gli USA hanno vinto tutte le edizioni del Mondiale e in questo torneo hanno spazzato via tutti. Ma arrivare a giocare una finale rappresenta automaticamente un grande successo. Per questo gruppo di giocatori è anche una conferma. Per i quattro ragazzi dell’Olimpia siamo al coronamento di una stagione indimenticabile in cui hanno vinto tutto a livello nazionale e hanno raggiunto un alto grado di competitività a livello europeo prima con la stessa Olimpia e poi con la Nazionale.

Diego Garavaglia e Achille Lonati rappresentano un esempio per tutti i ragazzi del settore giovanile dell’Olimpia. Ambedue sono prodotti del minibasket, Garavaglia dal 2017, Lonati dall’anno successivo, hanno lavorato, sono cresciuti, hanno già vinto due titoli italiani e da sempre fanno parte delle rappresentative nazionali. Garavaglia, che al Basketball Without Borders di Malaga era stato nominato come MVP difensivo, ha dato ulteriore dimostrazione della qualità del suo gioco bidimensionale. Ha segnato 12.5 punti per gara, secondo di squadra, ha distribuito 2.2 stoppate a partita, giocando sia da ala piccola che da ala forte. Achille Lonati, che un anno fa non aveva potuto giocare la finale Under 16 a causa di un infortunio alla caviglia, e’ una guardia creativa, che “vede” il canestro e produce fiammate eccezionali come nella gara chiave di questo Mondiale l’ottavo di finale contro l’Australia, in cui ha segnato 11 punti nel supplementare decidendo la gara in prima persona.

Mattia Ceccato in primo piano

L’Italia ha avuto un percorso tortuoso cominciato perdendo due partite contro Argentina e Turchia che avrebbe potuto vincere. Dopo le due sconfitte nonostante la larga vittoria sulla Nuova Zelanda, poi semifinalista, la squadra di Coach Mangone si è trovata costretta ad un tabellone in salita: Australia subito poi Portorico con il fenomenale Quinones (42 punti contro la Francia) e infine la Turchia più pericolosa perché rafforzata dal fattore campo.

Gli azzurri per tutto questo torneo hanno avuto tanto da Mattia Ceccato. Il ragazzo siciliano arrivato a Milano da San Lazzaro faceva parte dell’Under 16 dell’anno passato ma non aveva il ruolo odierno. Il suo Mondiale è stato un tributo ai suoi progressi. Ha giocato con costanza, non ha sbagliato una partita, ha tirato con percentuali alte, ha dato via più assist di tutti (3.7) e il suo plus/minus di 12.3 per gara racconta tutto il resto.

Luigi Suigo quest’anno ha debuttato in Serie A, ha segnato il suo primo canestro festeggiato da Nikola Mirotic a metà campo, ha giocato a Mannheim con la Nazionale Under 18, e adesso si è preso la rivincita sulla sfortuna che un anno fa gli ha impedito di giocare gli Europei Under 16. Ha segnato finora 6.7 punti con 8.0 rimbalzi a partita. Il suo +8.0 è il secondo plus/minus della squadra.

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