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Vince Papale jr: “Io, da Philadelphia all’Italia di Flag football, sogno l’oro alle Olimpiadi di Los Angeles con gli azzurri, che orgoglio la storia di mio padre e le nostre origini campane ”

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Suo padre ha ispirato persino un fortunato film di Hollywood (2006) targato Walt Disney: “Invincible” (“Imbattibile”, il titolo della versione italiana), regia di Ericon Core, protagonista principale Mark Wahlberg che interpreta Vince Papale, l’italo americano venuto dal nulla (faceva atletica, mai giocato a football da ragazzino se non in strada) che riuscì con i suoi straordinari mezzi fisici e soprattutto una tenacia fuori dal comune, ad arrivare sino alla Nfl vestendo la maglia della squadra del cuore, i Philadelphia Eagles, mettendosi in mostra negli special team in tre stagioni da autentico protagonista.

La locandina del film su Vince Papale senior del 2006 

Ora Vince jr, suo figlio, sta provando anche lui ad approdare nel grande football. Impresa non facile per nessuno, come si sa. Ma intanto è stato convocato come oriundo nella Nazionale italiana di Flag football che in questo agosto disputerà i Mondiali di specialità. Con l’ambizione di essere protagonista e di costruire le basi per riuscire in seguito a qualificarsi alle Olimpiadi del 2028 di Los Angeles , traguardo fondamentale per il movimento azzurro e per la Fidaf presieduta da Leoluca Orlando. Grazie ai buoni uffici di Barbara Allaria, insostituibile addetta stampa della Federazione, abbiamo intervistato Papale junior che si racconta così a Repubblica.

Ciao Vince, porti il ??nome di una leggenda dei Philadelphia Eagles, Vince Papale, un atleta che ha giocato e ispirato Philadelphia arrivando sul grande palcoscenico praticamente dal nulla. Stai cercando di seguire le orme di tuo padre?

“La storia di mio padre mi rende davvero molto orgoglioso anche perché ha ispirato persone in tutto il mondo. In un certo senso sì, sto seguendo le orme di mio padre e vorrei anche io arrivare alla Nfl, tuttavia ho sempre pensato che le nostre storie fossero diverse e sto cercando la mia strada. Mio padre non è cresciuto giocando a football e non ha neanche mai giocato a football universitario come me, era un atleta e faceva atletica, era molto talentuoso dal punto di vista fisico cosa che gli ha poi permesso di eccellere nella sua carriera nel football”.

Hai giocato nella Usfl e ora stai per partecipare al campionato mondiale di Flag Football con l’Italia. Raccontaci carriera e obiettivi.

“Ho iniziato a giocare a football americano quando avevo solo cinque anni. Al college sono sceso in campo con Delaware. Dopo speravo di andre in Nfl ma purtroppo mi sono infortunato. Ho finito per firmare per la Cfl (Canadian Football League) con i Montreal Alouettes nel marzo 2020, ma a causa del Covid non sono mai riuscito a disputare una stagione lì. Da quella esperienza mancata sono approdato alla stagione inaugurale della Usfl nel 2022, con i Tampa Bay Bandits. Prima del 2023 la franchigia di Tampa Bay è stata trasferita a Memphis, Tennessee, ed è diventata Memphis Showboats. Nel 2023 sono stato nominato nella squadra All-Usfl. Prima della stagione 2024, la Xfl e la Usfl si sono fuse per formare la Ufl. Ho comunque giocato per i Memphis Showboats, dove mi sono affermato come uno dei migliori wide receiver della lega. Sono stato molto produttivo negli ultimi tre anni giocando a football professionistico in primavera negli Stati Uniti, ma il mio obiettivo è continuare a giocare finchè non arriverò nella Nfl e credo ancora di essere abbastanza bravo per riuscire a giocare lì”.

Vince Papale senior fu anche orgoglio della comunità italo americana…

“Dunque sì, la mia eredità sociale e culturale italiana deriva dalla famiglia di mio padre. La famiglia Papale è di Santa Maria Capua Vetere. Nel Casertano, in Campania. Il mio bisnonno, Vincenzo, è stato il primo della mia famiglia a emigrare in America nel 1901, stabilendosi appena fuori Philadelphia. Mia madre non è italiana, ma ha abbracciato la cultura italiana di mio padre e ha sempre cresciuto me e mia sorella come italiani, cosa che sentiamo molto. Siamo estremamente orgogliosi della nostra origine e abbiamo sempre abbracciato la cultura italiana”.

Come nasce il tuo rapporto con il football in Italia?

“Il football in Italia è una esperienza abbastanza nuova per me: non ho mai giocato per nessuna squadra in Italia, o in Europa. Tuttavia, sono stato abbastanza fortunato da trascorrere del tempo in Italia durante il quale ho costruito un rapporto con i Guelfi Firenze protagonisti nell’Ifl, che per primi mi hanno aperto il mondo del football in Italia. Ho così imparato ad ammirare la passione che i giocatori italiani hanno per il gioco del football. Non vedi lo stesso tipo di atteggiamento in America: qui è del tutto disinteressato, sganciato dal guadagno economico, passione vera”.

Cosa pensi della nostra Nazionale di Flag? È abbastanza competitiva per vincere il campionato del mondo?

“Penso che la Nazionale italiana sia molto talentuosa. So che il team azzurro ha vinto la medaglia d’argento ai Giochi mondiali nel 2022, un risultato che mi ha molto colpito. Penso che siamo competitivi per vincere il campionato del mondo, e questa è la nostra aspettativa”.

Per coloro che non conoscono il Flag, puoi descrivere in cosa consiste questo sport e quali sono le principali differenze rispetto al football tradizionale?

“Anche il Flag football è molto nuovo per me e sarà in realtà la prima volta che ci gioco in modo competitivo. Ho giocato a tackle football per tutta la vita da quando avevo 5 anni. Il Flag è molto diverso dal football tradizionale, poiché ci sono solo 5 giocatori in campo per ogni squadra. Nel football tradizionale ci sono 11 giocatori in campo per ogni squadra come tutti sanno. Inoltre, non si corre con la palla, il che significa che ogni azione è un passaggio, che poi è il sogno di ogni wide receiver. A causa del campo più piccolo, del minor numero di persone in campo e del fatto che ogni azione è un passaggio, il gioco è ovviamente molto veloce. Una cosa che personalmente non vedo l’ora di fare è non dovermi preoccupare che qualcuno mi colpisca dopo aver preso la palla, un lusso a cui non sono abituato…(e ride di gusto, ndr)”.

Il Flag football sarà a LA28. Punti ad arrivarci con l’Italia?

“Sì, assolutamente sì. Il mio obiettivo è sicuramente giocare per l’Italia nel flag football a LA28. Non avrei mai potuto immaginare che il football divenisse disciplina olimpica, dato che non è mai stato ai Giochi prima d’ora. Sarebbe il più grande onore della mia vita competere a Los Angeles e vincere una medaglia per l’Italia!”.

Chiudiamo con un’ultima domanda su tuo padre: segue ancora la Nfl? Come vede gli Eagles quest’anno?

“Sì, mio padre è ancora un appassionato di football e ovviamente un grande fan degli Eagles e crede che le Aquile faranno una stagione che li porterà nuovamente ai playoff e poi da lì…”.

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