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Berrettini, fiero che Italia si fermi quando giochiamo – Tennis – Ansa.it

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“L’Italia è un Paese di tifosi di
calcio ma adesso quando c’è un grande match di tennis la nazione
si ferma un po’ e questo mi fa sentire enormemente fiero. Penso
che abbiamo fatto una strada enorme, e il meglio deve ancora
venire”. Parola di Matteo Berrettini, intervistato da Andy
Roddick, ultimo statunitense numero 1 del mondo, che l’ha
incontrato a margine del Masters 1000 Cincinnati e ha inserito
la loro chiacchierata nell’ultima puntata del suo podcast. Il
romano (n.41 Atp) è in tabellone grazie a una wild card ma viene
dai due titoli conquistati in sequenza a Gstaad e Kitzbuhel,
sempre sulla terra rossa.

   
Nell’intervista, Berrettini ha raccontato i suoi due anni
difficili, segnati da infortuni e momenti complicati. “Mi sono
fatto male tante volte anche da piccolo – ha detto -, ma mi sono
sempre considerato uno bravo a rientrare. Lo consideravo un po’
il mio superpotere. Spesso mi sono infortunato nei momenti in
cui ero al top. Mi sono operato alla mano nel 2022 quando ero al
best ranking. Sono tornato, ho vinto per la seconda volta il
Queen’s e sono andato a Wimbledon, ma ho preso il Covid. L’anno
prima mi ero qualificato a Torino (alle Finals, ndr) e mi sono
infortunato agli addominali. Nel tennis è importante giocare con
continuità”. Una continuità che non ha certo potuto avere negli
ultimi due anni, con conseguenze negative non solo dal punto di
vista fisico. “Mi mettevo addosso molta pressione perché non
volevo perdere posizioni in classifica. Ma le cose non andavano
bene e a un certo punto ho sentito il bisogno di staccare, di
alleggerirmi, ritrovare la gioia per il tennis. E ora sono
tornato”.

   
L’esperienza gli ha insegnato anche a mantenere un diverso
punto di equilibrio tra il desiderio di giocare e l’esigenza di
prendersi comunque delle pause. “Quando ti senti bene vorresti
giocare sempre, perché quello che ti dà una partita è unico. Ma
è allo stesso tempo importante allenarsi, è importante non
giocare una settimana anche per far riposare la mente. Devi
essere intelligente, imparare dal tuo passato e dagli errori”.

   
Berrettini è tornato sul secondo turno a Wimbledon contro
Sinner. “Il livello era davvero altissimo. mi auguro che non
succeda di nuovo allo US Open, per nessuno di noi due” ha detto
Berrettini, che oggi non sarebbe testa di serie a New York e di
sicuro è il rivale che tutti i top player non vorrebbero
incrociare nella prima settimana a Flushing Meadows.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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