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OBE Summit 2024: mercato del branded entertainment a +9% nel 2023 (675 mln). Stimato a +8% quest’anno (729 mln). L’integrazione garanzia d’efficacia. Rollini: “Le misurazioni fondamentali per aumentare successo di marca e possibilità”

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“Culture shapers: building the future together” è il titolo e il tema dell’11 edizione dell’evento che, grazie alla ricerca realizzata dall’Istituto insieme a BVA Doxa in partnership con RTI, ha confermato il trend positivo del BCE, la cui rilevanza strategica nella comunicazione di marca si consolida e si perfeziona, anno dopo anno. I social media si confermano padroni della scena (82%), seguiti dai canali proprietari del brand (50%), dal mezzo televisivo (49%), da YouTube (48%), dall’editoria online (40%) e dalle piattaforme audio/podcast (29%). Si stabilizzano le aspettative sulla crescita degli investimenti nell’influencer marketing.

L’11ª edizione dell’OBE Summit, il più importante evento in Italia sul branded entertainment, dal titolo “Culture shapers: building the future together”, è andato in scena ieri di fronte a una numerosa platea di addetti ai lavori, professionisti e brand all’interno del conservatorio di Milano.

All’interno del ricco pomeriggio di contenuti è avvenuta la presentazione della consueta ricerca annuale dell’osservatorio che ha messo in luce quanto il settore continui a crescere: +9% il valore del branded entertaiment in Italia nel 2023 (675 milioni, rispetto ai 619 milioni del 2022); il 47% delle aziende investe nel branded entertaiment più del 10%.

Per il mercato del branded entertainment, buone anche le prospettive per il 2024: si stima una crescita dell’+8% (da 675 milioni a 729 milioni).

Questi alcuni dei dati dello studio condotto da OBE e BVA Doxa in partnership con RTI, che confermano il trend positivo del mercato del BE la cui rilevanza strategica nella comunicazione di marca si consolida e si perfeziona, anno dopo anno.

Presentata da Erik Rollini, consigliere OBE e Managing Director EssenceMediacom, e Anna Vitiello (a sinistra nella foto), Direttore Scientifico di OBE (in foto), la ricerca ha mostrato che, per i progetti di BE,  i social media si confermano padroni della scena (82%), seguiti dai canali proprietari del brand (50%), dal mezzo televisivo (49%), da YouTube (48%), dall’editoria online (40%) e dalle piattaforme audio/podcast (29%).

Come confermato anche ai microfoni di ADVexpress da Rollini: “Si stabilizzano invece le aspettative sulla crescita degli investimenti nell’influencer marketing: infatti alla domanda “Credo che assorbiranno ancora più investimenti” il 41% degli intervistati ha dichiarato di essere abbastanza d’accordo (vs il 53% nel 2023); mentre il 45% di essere poco d’accordo (vs il 27% nel 2023).”

Tra i motivi per i quali le aziende decidono di investire nel BE, ci sono obiettivi tecnici ed emotivi: brand awareness (61%), brand image (53%), brand consideration (44%), brand familiarity (29%), brand trust (24%), brand advocacy (20%) e brand loyalty (12%). Il branded entertainment si conferma, inoltre, una valida soluzione per emergere dall’affollamento pubblicitario, arginando la “paura moderna” di non essere notati (52%).

Secondo Rollini, un elemento cruciale per l’efficacia risiede nella costanza di utilizzo del BCE, sfruttarlo per periodi più lunghi al fine di aumentare i risultati positivi ed economizzare l’investimento produttivo. La brand integration cresce di molto negli ultimi anni, passando dal 28 al 45%; il restante 55% è rappresentato da produzioni originali.

I social media e l’editoria online coprono il 41% degli investimenti, mentre le TV free e le piattaforme a pagamento il 38%. In TV, se il content diviene parte integrante della strategia di comunicazione, il mezzo è in grado di potenziare notevolmente il ricordo del BE, a beneficio di tutti i marchi, sia già conosciuti che non.

Il 64% degli intervistati dichiara di ricordare i Branded Podcast (erano il 60% nel 2023).

Con riferimento al ruolo dellintelligenza artificiale i brand ritengono che il suo utilizzo aumenti più la varietà dell’offerta – facilità di realizzazione dei progetti 72% e quantità dei progetti realizzati 64% – e non necessariamente la qualità e l’originalità (47%).

Realizzato con il patrocinio del Comune di Milano e il sostegno come gold sponsor di Google, Mondadori Media, STS Communication, come bronze sponsor brandstories, Dentsu, Warner Bros. Discovery, OMG e i partner Yam112003, ADC Group, ExtraLab, l’OBE Summit 2024 rappresenta l’appuntamento nazionale più importante del settore, capace di mettere a confronto maggiori player, tra esperti, CEO e manager, per fare un punto sui trend e sulle opportunità offerte dal BE e tracciarne possibili sviluppi futuri.

Il tema dell’11ª edizione è stata “Culture shapers: building the future together”, scelta che sottolinea come la comunicazione contribuisca a influenzare la società plasmando percezioni, valori e prospettive, ma soprattutto come la comunicazione di marca e, in particolare il branded entertainment, sia oggi essa stessa una forma di espressione culturale sempre più rilevante tanto quanto la musica, il cinema o l’arte.

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«Il Summit 2024, attraverso i racconti di testimoni attivi nel settore, rappresenta un’occasione di approfondimento sullo scenario attuale per tracciare il futuro di questa industry. –  afferma Laura Corbetta, Presidente di OBE, (in foto) che ha introdotto l’evento –  Il branded entertainment ha un grande potere comunicativo e rappresenta un’opportunità unica per i brand di amplificare gli obiettivi di comunicazione. Da questo potere deriva anche un’importante responsabilità: quella di  promuovere una rappresentazione diversificata e inclusiva delle identità culturali, di adottare un’etica responbile nella narrazione e di coinvolgere attivamente le comunità di riferimento per la creazione di contenuti orientati a una visione più tollerante, aperta e consapevole del mondo». (Leggi la news approfondita su ADVexpress).

Per Simonetta Consiglio, Direttrice Generale di OBE ha ricordato come: «La nostra ricerca, che presentiamo ogni anno nel corso dell’OBE Summit, ha l’obiettivo di  fotografare il mercato del BE in Italia, delineando un settore dai contorni fluidi, tra pubblicità e intrattenimento, spesso difficile da perimetrare. I dati confermano investimenti in continua e sostenuta crescita e una consolidata fiducia da parte delle aziende che decidono di investire nelle innumerevoli opportunità offerte dal branded entertainment, per raccontare la propria marca e i propri valori e costruire una relazione profonda con le audience basata sui loro interessi . Per emergere in un contesto di contenuti molto affollato e in spazi diversi da quelli canonici pubblicitari, è però essenziale disporre di strumenti di analisi e misurazione specifici come quelli che OBE mette a disposizione dei suoi associati, con l’obiettivo di costruire contenuti o esperienze che siano sempre originali, rilevanti ed efficaci».

Nel corso nell’evento, condotto e moderato dalla giornalista di Sky Tg24 Tonia Cartolano, tante le voci autorevoli che hanno condiviso le loro testimonianze e offerto importanti spunti di riflessione sulle  sfide future. Fiorella Passoni, CEO Edelman Italia, e Marcus Brown, Founder & CEO The Great Pitch Company, hanno posto l’attenzione sul ruolo sempre più rilevante che i brand possono giocare come attori politici e sociali.  Riccardo Fregoso, Chief Creative Officer Dentsu Creative Italy, è intervenuto con un approfondimento sul futuro della creatività e i fattori che possono influenzare il modo di comunicare dei brand, e Aurora Straton, Creative Lead Google, con un focus sul ruolo e l’impatto che l’intelligenza artificiale ha nel processo di ideazione creativa.

Sul tema dell’AI, per  un approfondimento dedicato, è tornato Andrea Santagata, CEO area Digital e MarTech di Mondadori Media S.p.A. e Chief Innovation Officer Gruppo Mondadori, che ha raccontato come, un grande Gruppo come Mondadori, stia già lavorando attivamente per trasformare l’AI in una grande opportunità anche attraverso il progetto dedicato PLAI, l’acceleratore dedicato alle startup nel campo dell’Intelligenza Artificiale Generativa mentre, nel confronto con Matteo Flora, Docente di Corporate Reputation, Imprenditore e Divulgatore fondatore di The Fool, sono stati affrontati i temi di come la Gen AI può cambiare il mondo dell’editoria e quali approcci le aziende devono adottare per affrontare questa nuova rivoluzione.

E ancora sulle sfide dei leader – la diversità e l’inclusione, il dialogo con le nuove generazioni e la costruzione di squadre vincenti – sono intervenuti Mirja Cartia d’Asero, CEO Il Sole 24 Ore, e Antonio La Torre, Direttore Tecnico FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera).

Alessandro Araimo, Managing Director Warner Bros. Discovery Italy & Iberia, si è invece soffermato sulla creazione di strategie industriali capaci di parlare ad audience diversificate e sull’importanza della cross-medialità nella costruzione di una narrazione che generi valore nel tempo.

Al termine dei talk, la consegna degli OBE Honor Awards, con i quali l’Osservatorio vuole premiare le persone che hanno generato un impatto positivo sul settore della comunicazione e sulla società. Hanno ricevuto il premio: Gianluca Di Tondo, Chief Executive Officer Barilla Group, “per la sua visione e passione, per la capacità di costruire marchi rilevanti, per la sua leadership etica che pone al centro le persone e il pianeta”; Cristiana Scelza, Presidente Valore D ed Executive Vice President Electrification Prysmian Group, “per aver dedicato con entusiasmo e passione il proprio tempo e talento alla causa della Diversità, Equità e Inclusione, supportando brand, aziende e start-up in un percorso di sviluppo sostenibile”; Antonio La Torre, Direttore Tecnico FIDAL – Federazione Italiana Atletica Leggera, “per lo straordinario contributo allo sport italiano, che ha reso un punto di riferimento nel panorama internazionale, per il suo ruolo di leader e mentore, capace di potenziare, con tecnica e valori, il talento di ogni atleta”; Giampaolo Letta, Amministratore Delegato Medusa Film e Presidente del Premio Film Impresa, “per la sua carriera piena di successi, per la passione e l’impegno nel valorizzare le eccellenze dell’industria cinematografica, come anche il racconto dell’identità, dei valori e della cultura delle imprese italiane”; Danila De Stefano, CEO e Founder Unobravo “per la sua visione innovativa capace di creare impatto positivo sulla cultura e sulle persone, abbattendo barriere e pregiudizi”.

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