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La prigione non è un luogo per bambini

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Nonostante le ripetute campagne contro le leggi penali sull’infanzia, in Australia i bambini dai 10 anni possono essere incarcerati.
E spesso a pagarne le spese sono i minorenni con discendenza indigena australiana e delle isole dello Stretto di Torres.

  • L’Australia è criticata per il fatto di avere una delle soglie più basse per l’età in cui un minore che commette reati può essere ritenuto responsabile e quindi imputabile di responsabilità penale
  • Il Consiglio di Avvocatura si riunirà lunedì prossimo per riesaminare la questione
  • Alcune testimonianze raccolte da SBS News raccontano il mondo di disagi e criminalizzazione soprattutto tra i minorenni aborigeni, e la compagna Raise the Age

Keenan Mundine ha 33 anni ed ha trascorso quasi metà della sua vita entrando e uscendo di prigione.
L’uomo di discendenza Wakka Wakka e Birpai è cresciuto nell’edificio conosciuto come “the Block” a Redfern, Sydney, in un periodo in cui,a suo dire, la comunità aborigena soffriva.
“Anche se avevamo la famiglia, la nostra gente e molto amore e sostegno, c’era anche molta disoccupazione, violenza e una forte presenza della polizia”, ha raccontato a SBS News.
“Sono stato esposto a molte cose a cui un bambino non dovrebbe assistere”.
Keenan ha perso entrambi i genitori all’età di sette anni dopo che “entrambi hanno combattuto una battaglia contro i propri demoni”.

Keenan Mundine lost both his parents by the time he was seven. Source: Supplied

“C’è sempre stato un bambino in me che desiderava solo di essere al sicuro, di avere cibo nel frigorifero, l’elettricità, che voleva una famiglia” ha confidato.

Invece è stato allontanato dalla sua famiglia e dalla comunità. Prima di compiere 14 anni Keenan è stato arrestato per furto.

“Quello è stato l’inizio della mia lunga battaglia contro il crimine, le droghe e la salute mentale, e che mi ha tenuto intrappolato in un circolo vizioso per oltre la metà della mia vita”.

L’Australia è stata criticata dalle Nazioni Unite per avere una delle età di responsabilità penale più basse a confronto con altri paesi sviluppati. La pressione pubblica spinge affinché i leader nazionali aumentino l’età dai 10 ai 14 anni.
Il Consiglio di Avvocatura aveva accettato di esaminare la possibilità di aumento dell’età penale nel 2018. Lunedì prossimo si riunirà per riesaminare la questione con rappresentanti statali e federali.

Minimum age of criminal responsibility around the world.

Minimum age of criminal responsibility around the world. Source: SBS News

Secondo Roxanne Moore, donna Noongar che lavora presso il National Aboriginal and Torres Strait Islander Legal Services, i bambini aborigeni soffrono tassi di criminalizzazione più alti rispetto ai bambini non-aborigeni.

“I bambini aborigeni australiani e delle isole dello Stretto di Torres sono criminalizzati per reati come furto di cioccolata o pane. Sappiamo che ciò è dovuto al disagio che provano questi bambini e spesso sono proprio loro ad essere i più vulnerabili; bambini giovanissimi che rimangono intrappolati nelle maglie del sistema giudiziario”, ha dichiarato.
C’erano almeno 600 bambini di età compresa fra i 10 e i 13 anni nelle carceri australiane tra il 2018 e il 2019, secondo l’Australian Institute of Health and Welfare.
Oltre i 60% di questi erano indigeni australiani o delle isole dello Stretto di Torres.

I tassi di incarcerazione dei bambini indigeni è 17 volte più alto del tasso nazionale, secondo le nuove analisi del Sentencing Advisory Council of Victoria.

Shahleena Musk, donna Larrakia e avvocato senior al Human Rights Law Centre, ha detto che “non è una questione di bambini aborigeni che commettono più crimini”.
“Ci sono dei fattori sistemici, anche legati a pregiudizi e discriminazioni, nell’applicazione del sistema [giuridico]”.

“Invece di rispondere con polizia e carceri, possiamo affrontare temi quali la salute, la disabilità, la povertà, le abitazioni e la stabilità. Possiamo concentrarci sulla costruzione di questi principi, piuttosto che sulla loro demolizione”.

Il dottor Mick Creati è pediatra e portavoce del Royal Australia College of Physician. Secondo lui incarcerare dei bambini all’età di 10 anni è dannoso e l’evidenza medica supporta tale tesi.
“Le ultime ricerche in campo di neuroscienze dimostrano chiaramente che il cervello umano non è interamente sviluppato fino all’età di 25 anni”.
E molto spesso i bambini che vengono messi dietro le sbarre soffrono già di problemi mentali, traumi preesistenti o, in certi casi, di disturbi dello spettro fetale alcolico (FASD).

“Possiamo scegliere di considerare questi bambini come vulnerabili o come criminali”, continua il dottor Creati.

Roxanne Moore sostiene che una volta che i giovani vengono messi in detenzione, spesso rimangono sulla strada della criminalità.
“Una volta che i bambini entrano nel sistema giudiziario in giovane età hanno molte più probabilità di tornare dentro, quindi si tratta di un ergastolo”, ha detto.
Ma ci sono soluzioni al problema.
Keenan Mundine ha cambiato vita dai tempi in cui entrava ed usciva di prigione per procurarsi quell’ancora di salvezza che non aveva.
Lui e la moglie, la donna Wiradjuri Carly Stanley, gestiscono la Deadly Connections, una organizzazione non-profit guidata da aborigeni che si fonda sull’esperienza vissuta dai popoli delle First Nations.
Ha lo scopo di interrompere il ciclo di disagi e traumi affrontando il problema della sovra-rappresentazione degli aborigeni nel sistema di protezione e giustizia dei minori.
“Le soluzioni devono arrivare dalle nostre comunità e non dal governo perché finora non ha funzionato” ha affermato Carly Stanley.
“Internare dei bambini non funziona e vorremmo avere le risorse per dargli delle alternative”.
“Un pasto, un gioco e qualcuno con cui parlare – spesso è tutto ciò di cui hanno bisogno”.
La coppia sostiene la campagna nazionale “Raise the Age” che vuole l’innalzamento dell’età penale minima a 14 anni.

La campagna vede inoltre il sostegno di una coalizione di organizzazioni legali, mediche e per la giustizia sociale tra cui il Law Council of Australia ed il Australia Medical Association. 

Si tratta di un problema che Keenan Mundine ha presentato alle Nazioni Unite, a Ginevra, nel 2018.
“Se si attribuisce ad un individuo tra i 10 e i 14 anni una fedina penale che lo marchia a vita, che futuro daremo ai giovani se li incarceriamo e li condanniamo in età così tenera?”, disse.
“Posso dire che futuro avranno: quello in cui dipenderanno dai sussidi governativi e dalle case sociali, oppure una vita legata al crimine ed alle droghe”.
Il Federal Attorney-General Christian Porter  che era certo che il sistema attuale stesse funzionando “piuttosto bene” e che non si dimostrava “troppo entusiasta” della richiesta di aumento dell’età minima in cui si può essere imputabili.
“Esistono molte strade per ottenere la riforma sull’età penale”, ha detto.
“Si potrebbe alzare l’età fino a 14 anni senza eccezioni. In altre giurisdizioni esistono eccezioni per i casi più gravi”.
“Ma dal mio personale punto di vista, storicamente ci sono stati esempi in cui si è rivelato opportuno perseguire minori sotto i 14 anni per offese molto gravi”.

Ma il Consiglio di Avvocatura “ha notato che c’è un forte interesse per riesaminare l’età di responsabilità penale e riconosce l’importanza dei punti di vista, della conoscenza e delle competenze delle parti in causa”.

L’avvocato Shahleena Musk sostiene si tratti di una riforma cruciale che ridurrà l’incarcerazione dei giovani indigeni.
“È una riforma cruciale per fermare la criminalizzazione e i danni causati ai bambini aborigeni. Dobbiamo mettere un freno alla risposta, in forma di carcere e celle [delle stazioni] di polizia, al problema dei bambini ad alto rischio e vulnerabili” ha dichiarato.
Ed essendo stato lui stesso in prigione, è un traguardo deciso a raggiungere.
“Possiamo guarire tutti assieme e possiamo guarire questi giovani”, ha detto.
“Lasciamoli crescere affinché diventino coloro che vogliono essere. Dobbiamo smettere di dirgli chi possono e chi non possono essere”.
I residenti della zona metropolitana di Melbourne devono restare a casa e possono uscire solo per acquistare cibo e generi di prima necessità, per lavorare, studiare, fare esercizio oppure prestare o ricevere assistenza. Si consiglia di indossare mascherine in pubblico.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri.  per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 
Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all’indirizzo .

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