Fashion Panorama Bucharest: l’evento di apertura durante la Bucharest Fashion Week della mostra dedicata alla Italian New Wave aperta fino al 28 ottobre
Durante il primo giorno di Bucharest Fashion Week ha inaugurato “Fashion Panorama – The Italian Wave” la mostra curata da Vogue Italia insieme al Ministero degli Affari Esteri, che mette in risalto i 10 brand della nuova generazione di designer per rappresentare il Made in Italy nel mondo. Durante l’evento di apertura Alfredo Durante Mangoni, Ambasciatore d’Italia in Romania, Laura Napolitano, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, l’imprenditrice Roxana Voloseniuc e Mario Antico fondatori della Bucharest Fashion Week insieme a Irene Coltrinari editor di Vogue Italia, si sono confrontati sul tema della creatività al giorno d’oggi mentre gli ospiti, tra fashion editor e appassionati di moda locali, ma anche studenti e buyer in città per la fashion week, sono accorsi in location per l’evento di apertura hanno esplorato tramite fotografie e QR Code d’approfondimento la panoramica che racconta la visione della moda italiana oggi. La mostra è visitabile negli spazi eclettici della 2/3 galeria fino al 28 ottobre.
The Italian New Wave accolta a braccia aperte a Bucharest
Per capire dove stiamo andando, è necessario capire dove siamo arrivati. Dopo aver toccato Tirana, Los Angeles, Friburgo, Riga e Detroit ieri sera Fashion Panorama è approdata a Bucarest arricchendo il panorama della Mercedes Benz Fashion Week. Nella galleria è possibile vedere una vetrina delle 10 identità, individuali e sfaccettate, che rappresentano l’evoluzione della moda italiana. Queste fanno parte di una generazione di artisti che esprimono le loro visioni sull’identità e sull’abito, la prima forma di determinazione dell’identità, in modi molto diversi. Operano nello stesso periodo, ma non condividono una visione collettiva come quella dei Sei di Anversa, ad esempio. È impossibile unificarli sotto un’unica corrente, anche se è possibile vedere i diversi modi in cui i contemporanei reagiscono agli eventi del loro tempo sfidando i vecchi modi di fare moda, mettendo tutto in discussione, come disse una volta Virgil Abloh. Un esempio su tutti può essere il modo in cui la pandemia e le sue conseguenze sono evidenti nelle collezioni e nei concetti sviluppati che trascendono il vestire come status e rappresentano il vestire come una forma di essere arte, dimostrando che la nostra identità può essere oggetto di manipolazione artistica.
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