La maison Mcm, fondata in Germania nel 1976, e con base in Korea, si presenta alla Milan fashion week con una collezione dal nome Under the sea, e con un flash-mob organizzato in piazza Duomo, il 20 settembre alle 14, e che vede protagonisti 500 ballerini ed esponenti del K-pop.
L’iniziativa Dancing Duomo è una componente della Kift-Korea Italy fashion tech alliance, sponsorizzata e organizzata dalla Sungjoo Foundation, un braccio filantropico del gruppo Mcm.
Il marchio si definisce un’esponente dello smart luxury, e la presidente SunJoo Kim ha raccontato a MFF cosa significano per loro queste due parole: «Per noi smart è anche l’acronimo di seasonless, movement, ageless, responsible and transformative», ha spiegato, «E sopratutto si ispira al nostro credo, health is the new wealth, time is the new luxury e creativity is the new power».
La spring-summer 2025 si ispira alle profondità marine ed esplora i temi dell’assenza di gravità e della libertà di movimento. La visione creativa, guidata da Katie Chung, introduce materiali e design innovativi senza stagioni, senza genere, senza età e con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Tra i pezzi chiave il magic gilet vest, in neoprene e la 3D diamante bag.
Legato al mondo della tecnologia, Mcm, si definisce metaverse-driven, nello specifico utilizzano l’innovazione digitale per creare ambienti interattivi e migliorare l’esperienza del consumatore. «La sostenibilità è il nostro obiettivo finale e si concentra sulla minimizzazione dei danni ambientali e sulla promozione della produttività aziendale», ha dichiarato SunJoo Kim. «Combinando tecnologia avanzata, sostenibilità e strategie di retail innovative, ridefiniamo il lusso, rendendolo rilevante nell’era del web 3.0 e dell’intelligenza artificiale per il pubblico della futura generazione».
Con questo approccio, il marchio punta alla crescita nelle regioni del Medio oriente, il Sud-est asiatico e alla rivitalizzazione del mercato statunitense attraverso il commercio digitale e le iniziative metaverse, puntando a uno sviluppo scalabile e sostenibile.
Tra i piani, la presidente ha rivelato, c’è anche quello di proporre una collezione senza stagionalità. «Sono fermamente convinta che la collezione senza stagione sia l’unico modo per ridurre al minimo gli sprechi dell’intera industria della moda, che attualmente provoca il 15-20% di danni diretti al cambiamento climatico», ha concluso. (riproduzione riservata)