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Libia-Italia, firmati otto accordi al Business Forum di Tripoli: riprendono i voli diretti Ita Airways

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Dal nostro inviato a Tripoli – Italia e Libia rilanciano la cooperazione economica con otto nuovi accordi e annunciano la ripresa dei voli diretti Ita Airways da gennaio, segnando una nuova fase nelle relazioni bilaterali. Durante il Business Forum italo-libico, tenutosi presso la Fiera internazionale di Tripoli sotto il patrocinio della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, e del primo ministro del Governo di unità nazionale (Gun) libico, Abdulhamid Dabaiba, sono stati firmati accordi che rafforzano la cooperazione tra i due paesi in diversi settori chiave. Meloni, alla sua quarta visita in Libia da quando è al governo, ha sottolineato l’importanza strategica della partnership italo-libica. “Ho voluto personalmente essere oggi qui a Tripoli per ribadire la volontà, per ribadire l’impegno dell’Italia, del governo italiano di essere a fianco della Libia, del suo popolo in questa nuova fase di costruzione e di sviluppo”, ha dichiarato la presidente del Consiglio.

Meloni ha annunciato la ripresa dei voli diretti tra Italia e Libia da gennaio 2025. “Sono lieta di poter annunciare oggi che Ita Airways tornerà a collegare le due nazioni dal gennaio 2025”, ha affermato, evidenziando come questo passo sia fondamentale per il rilancio dei rapporti economici e per facilitare gli scambi tra i due paesi. Un altro segnale significativo è la modifica dell’avviso presente sul sito “Viaggiare sicuri”, che ha ammorbidito le restrizioni per i viaggi in Libia. L’aggiornamento prevede che i viaggi nel Paese nordafricano, precedentemente sconsigliati in maniera generale, non siano più sconsigliati se motivati da ragioni di necessità, lavoro o affari. Un cambiamento che riflette il miglioramento delle condizioni di sicurezza in Libia e l’impegno dei due governi nel facilitare le relazioni bilaterali.

“Gli accordi sottoscritti aprono nuove strade, innanzitutto per quanto riguarda la cooperazione, ma anche per quanto riguarda l’interscambio commerciale, così come per quanto riguarda gli investimenti produttivi”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad “Agenzia Nova”. Tra gli accordi siglati, spicca un memorandum d’intesa in materia di cooperazione allo sviluppo, volto a garantire un quadro normativo per l’attività dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) in Libia. Un secondo memorandum è stato firmato tra il ministero del Governo locale libico e la Camera di commercio italo-libica. “Abbiamo siglato questo accordo per sostenere le piccole e medie imprese”, ha affermato il ministro libico Badr el Din al Toumi a “Nova”. In ambito finanziario, gli accordi di Simest con la Libyan Foreign Bank e la Camera di commercio italo-libica puntano a consolidare le relazioni commerciali e a incentivare gli investimenti bilaterali. Pasquale Salzano, presidente di Simest, ha dichiarato che “il Business Forum è un segnale di fiducia nel futuro delle nostre relazioni bilaterali”, sottolineando come il Piano Mattei preveda 200 milioni di euro a sostegno degli investimenti italiani per lo sviluppo e l’innovazione nel continente africano.

Un altro accordo significativo riguarda la cooperazione tra l’Unione generale delle camere di commercio, industria e agricoltura della Libia e Unioncamere italiana, con l’obiettivo di sostenere direttamente le imprese di entrambi i paesi e favorire lo sviluppo di progetti congiunti. Nel settore infrastrutturale, la lettera di accettazione tra Emsaad Ras Ejdair Motorway Authority (Erma) e l’azienda italiana Todini per i lotti 4.2 e 4.3 dell’autostrada costiera rappresenta un passo cruciale verso la modernizzazione della rete stradale libica, con il supporto del know-how italiano.

La Libia “ci ha dato grandi soddisfazioni nel passato, ma è un Paese su cui noi vediamo anche un futuro, innanzitutto le grandissime risorse che ha ancora da mettere in produzione e le risorse ancora da scoprire, che WoodMackenzie stima superiori a un miliardo di volumi di barili di olio equivalente”, ha detto a “Nova” Martina Opizzi, capo della regione Nord Africa e Levante di Eni, a margine del Business Forum. “Eni sta continuando a investire nel Paese”, ha affermato Opizzi, ricordando che nel 2023 sono stati avviati progetti “per sviluppare ulteriore gas e che hanno una componente importante di decarbonizzazione, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2”. “In Libia, Eni sta lavorando per prepararsi ad attività di perforazione offshore su asset esplorativi nella seconda metà del 2025”, ha spiegato Opizzi, aggiungendo: “Stiamo studiando con Noc (National Oil Corporation, l’ente petrolifero statale libico) anche dei possibili progetti sulle rinnovabili” che rappresentano per il Paese un’opportunità per alimentare il proprio fabbisogno elettrico, liberando al contempo gas per l’esportazione, da destinare all’Europa. In totale, Eni “ha più di 80 mila chilometri quadrati su sette licenze esplorative sia offshore che onshore. Proprio questa settimana abbiamo iniziato a perforare il primo di due pozzi esplorativi onshore, nel bacino del Ghadames”. Al riguardo, Opizzi ha spiegato che “se ci fosse una scoperta, il campo è vicino a delle nostre infrastrutture e quindi potrebbe essere rapidamente messo in produzione”.

La presidente Meloni ha evidenziato il ruolo strategico dell’Italia come “ponte naturale tra l’Europa, il Mediterraneo allargato, l’Africa e il Medio Oriente”. La titolare di palazzo Chigi ha sottolineato l’importanza del “Piano Mattei per l’Africa” come guida strategica per le relazioni con la Libia e l’intero continente africano. “Ci sono ottimi margini per costruire nuove opportunità”, ha affermato, riferendosi ai settori dell’energia, delle telecomunicazioni e della sicurezza cibernetica. La gestione dei flussi migratori è stata un tema centrale negli interventi di Meloni e Dabaiba. “Lo cito perché uno degli aspetti discussi è legato al lavoro che stiamo facendo oggi e rappresenta una continuità di visione per contrastare l’immigrazione illegale e garantire il diritto a non dover emigrare”, ha spiegato Meloni, riferendosi al Trans-Mediterranean Migration Forum tenutosi a luglio a Tripoli. La presidente del Consiglio ha menzionato il recente decreto flussi triennale, che prevede l’ingresso di 450 mila lavoratori stranieri in Italia, come parte di un progetto per incentivare la migrazione legale. “Questi meccanismi funzionano solo se vi è un incontro tra domanda e offerta di lavoro, e se a monte esiste una formazione adeguata”, ha concluso, evidenziando l’importanza di un dialogo strutturato tra Italia e Libia.

Il primo ministro libico Dabaiba ha espresso gratitudine per il sostegno italiano. “La Libia ha bisogno di molti sforzi per ricostruire il Paese e l’Italia ci è molto vicina, sia geograficamente che nella comprensione della nostra società”, ha dichiarato a margine del forum. Dabaiba ha sottolineato l’importanza della stabilità raggiunta nel Paese, evidenziando come il Business Forum dimostri che la Libia “è stabile abbastanza da poter comunicare con un Paese come l’Italia”. “Ringrazio tutti gli italiani presenti qui con noi oggi, inclusa la presidente del Consiglio, per essersi uniti a noi in questo giorno così importante per le relazioni tra Libia e Italia”, ha aggiunto.

L’ambasciatore italiano a Tripoli, Gianluca Alberini, ha ricordato che l’Italia è il primo partner economico della Libia, con un interscambio commerciale superiore ai 9 miliardi di euro. “Vogliamo sviluppare ulteriormente questo rapporto, sostenendo anche il settore privato libico per costruire un’economia più stabile e variegata”, ha affermato durante il forum. Alberini ha evidenziato l’obiettivo primario di diversificare l’economia libica oltre il settore degli idrocarburi, aprendo spazi a nuove collaborazioni in pesca, agricoltura, sanità e infrastrutture. Nel settore sanitario, il memorandum di collaborazione tra il gruppo Gksd Holding e il Dipartimento del sostegno e dello sviluppo di servizi medici libico mira a creare una piattaforma di investimenti nel settore sanitario tramite il Gruppo San Donato. Il governo libico si impegna a facilitare l’apertura di filiali della Gksd Holding in Libia, con un’attenzione particolare all’istituzione di ospedali, centri di eccellenza, attività di formazione e ricerca scientifica. Alessandra Ricci, amministratrice delegata di Sace, ha annunciato l’intenzione di collaborare con istituzioni finanziarie multilaterali per tornare a garantire operazioni di credito in Libia. “Crediamo che lavorare insieme, coinvolgendo partner internazionali, sia fondamentale per far crescere le opportunità in Libia e migliorare l’accesso delle imprese italiane a questo mercato”, ha dichiarato.

Il Business Forum ha rappresentato un importante passo avanti nelle relazioni tra Italia e Libia, segnando una nuova fase di cooperazione economica e politica. “Finalmente gli imprenditori di Italia e Libia hanno una piattaforma dove parlarsi grazie al Business Forum italo-libico, ripristinato oggi dopo oltre dieci anni di interruzione”, ha sottolineato il ministro libico Al Toumi a “Nova”. Con la firma degli otto accordi e l’annuncio della ripresa dei voli diretti, i due paesi guardano al futuro con ottimismo, pronti a consolidare una partnership strategica in diversi settori chiave. “Italia e Libia non possono fare a meno l’una dell’altra”, ha affermato Al Toumi, riflettendo il sentimento condiviso di una collaborazione sempre più stretta e proficua.

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