Per la legge dei grandi numeri, dopo le tre sconfitte consecutive subite dai Cincinnati Bengals contro i Los Angeles Chargers maturate nei tre scontri precedenti, ci si sarebbe potuto aspettare un risultato diverso, ma neanche questa volta le tigri hanno prevalso. Nonostante il vantaggio di ben 21 punti dilapidato nel terzo quarto, i padroni di casa dei Los Angels Chargers riescono comunque a conquistare la W, battendo i Cincinnati Bengals per 34 a 27 al SoFi Stadium di Los Angeles.
Dopo un primo field goal messo a segno dal Kicker ospite McPherson dalle 26 yard, inizia una serie di tre touchdown consecutivi per i padroni di casa, intervallati da un altro field goal vincente dei Bengals dalle 27 yard, che portano i Chargers sul 21 a 6. Justin Herbert è incontenibile: completa 5 su 5 oltre le 15 yard. La difesa Bengals e, in particolare la secondaria, è completamente in balia dell’avversario nonostante i Chargers non dispongano notoriamente di un reparto WR di primo livello. Il primo TD è segnato dal TE Dissly per 29 yard, il secondo, per 26 yard, dal WR Johnston, al suo secondo anno da TCU e il terzo dal RB J.Dobbins in un drive in cui Herbert riesce a correre per ben 30 yard. Sul fronte opposto i Bengals non riescono a rispondere collezionando tre 3&out consecutivi. Dopo l’ennesima segnatura dei padroni di casa ad opera del kicker Dicker, che centra i pali dalla lunghissima distanza, 53 yard, la partita però cambia completamente. Burrow inizia a lanciare su medio lungo raggio pescando i suoi due assi, Higgins e Chase, e in soli 15 minuti riesce a pareggiare la partita con 3 touchdown consecutivi anche grazie ad un fumble provocato da Herbert. Chase, Higgins ed ancora Chase sono i tre marcatori che fissano il punteggio sul 27 a 27. I Chargers sembrano accusare il colpo e i fantasmi della rimonta subita nell’ultima wild card contro i Jacksonville Jaguars iniziano a ripresentarsi come in un brutto incubo. I Bengals si procurano per ben due volte l’occasione per andare in vantaggio calciando prima dalle 48 e poi dalle 51 yard, ma entrambi i tentativi vanno larghi e la partita rimane in parità. Quando manca poco meno di un minuto e la partita sembra scivolare verso l’overtime, Herbert riprende a lanciare lungo verso WR McConkey che riceve per ben due volte rispettivamente per 28 e 27 yard. Il touchdown finale è segnato per i padroni di casa dal RB Dobbins che corre fino in end zone per 29 yard sugellando il 34 a 27 finale.
Due touchdown per Justin Herbert che completa 17 su 36 per 297 yard, a tratti con estrema facilità sebbene subisca due sack e 17 pressure; trova i suoi ricevitori con costanza sul medio-lungo, ormai una costante per chi affronta i Bengals. McConkey, Dissly e Johnston sono i target preferiti; i tre ricevono 12 target su 17 con 20 yard di media, segno che il game plan è basato sui lanci in profondità. Herbert è anche il rushing leader di giornata con ben 65 yard, mentre Dobbins ne conquista 56 per 5,1 yard di media. Buona la difesa dei Chargers anche se nella ripresa non è riuscita a contenere Higgins e Chase. D-line sempre temibile per Burrow che subisce tre sack e 14 pressure.
Ancora una gara sopra le 350 yard per Burrow con 28 su 50 e ben 3 TD pass. Dopo i primi due quarti in ombra, nel terzo sale in cattedra sfornando un’altra prestazione straordinaria, con alcune fughe in scramble degne del miglior Houdini, come lo ha soprannominato Collinsworth in diretta. Higgins riceve quasi 150 yard per un touchdown, mentre Chase ne riceve 75 con 2 segnature. Il RB Brown, Iosivas e Hudson sono gli altri ricevitori a referto. Il TE Gesicky, quasi mai cercato, non trova spazio se c’è Higgins, e non sembra in sincrono con Burrow, così come resta in ombra il rookie WR Burton ancora ai margini del gioco. Continua a stentare il gioco di corsa, con sole 110 yard percorse da Brown e Burrow.
La difesa dei Bengals risulta imbarazzante nel primo tempo con la secondaria vero tallone d’achille del reparto. Troppa separazione tra i WR avversari e CB e le safety sono sempre in ritardo e poco reattive. Poca la pressione verso Herbert. Insomma si sono ripresentati i soliti problemi che hanno fatto deragliare la stagione di Cincinnati.
I Chargers, che per tutto il campionato avevano dimostrato di essere una squadra solida e finalmente ben allenata, hanno presentato due volti della stessa medaglia: implacabili nel primo tempo con un gioco di passaggio efficace che andava a sfruttare la debolezza dell’avversaria nel reparto arretrato; confusionaria e timorosa nel secondo tempo, rischiando di mettere a repentaglio una vittoria che sembrava ormai sicura all’intervallo.
In ottica playoff destano perplessità la rinuncia al gioco di corsa da parte di Harbaugh, soluzione che, oltre ad aver dimostrato di essere l’arma più efficace di Los Angeles, avrebbe consentito di consumare il cronometro rendendo molto più complicata un’eventuale rimonta degli avversari. Tanto l’Herbert del primo tempo ha dato l’impressione di poter guidare questa squadra a traguardi importanti nella post-season, quanto i 15 incompleti su 22 passaggi e il fumble hanno gettato ombra sulla tenuta mentale di questo giocatore che è stato spesso accusato di non riuscire a gestire le situazioni importanti.
Nonostante questo, i Chargers riescono a portare a casa la vittoria raggiungendo un record di 7-3 che, salvo sorprese, potrà garantire l’accesso a una wildcard. Il roster tuttavia è migliorabile e la distanza da Kansas City, rivale di division, è ancora ampio, ma la strada imboccata dal coach Jim Harbaugh sembra comunque quella giusta.
Drammatica la situazione in casa Bengals. Ennesima sconfitta subita negli ultimi minuti che allontana la franchigia dall’accesso ai play-off con il record 4-7 e fa sprofondare tutto il team nella delusione più profonda, come testimoniato dalle immagini di Burrow che usciva sconsolato dal campo a fine partita. Non basta un attacco efficace, capace di segnare 27 punti a una squadra che non ne aveva mai subiti più di 20 in stagione; oltre alla pessima prova della difesa, quest’oggi sale sul banco degli imputati il kicker McPherson che, dopo il pensante errore contro Baltimora, manca la conversione di due field goal nel miglior momento della partita. Questa squadra non trova mai il modo di chiudere le partite quando conta e la stagione sembra avviarsi tristemente alla conclusione per i tifosi di Cincinnati, rendendo, alla luce delle aspettative iniziali, la delusione è ancora più cocente.