L’immagine forse più efficace in grado di descrivere l’intelligenza artificiale, oggi, è quella di un coltellino svizzero.
L’IA, in particolare quella generativa capace di scrivere testi e produrre immagini come farebbe un essere umano, è in effetti uno strumento adatto a una straordinaria varietà di compiti: può riassumere un documento e individuare i suoi punti chiave, può scrivere una mail, un curriculum o un’intera pagina web in Html, o ancora può suggerire idee e strategie non convenzionali per lanciare un servizio o un prodotto.
Se usata nel modo giusto, l’intelligenza artificiale può dare una mano notevole con il brainstorming. Proprio un anno fa, l’esempio più sorprendente: Jackson Greathouse Fall, designer e creative director di Beverly Hills, ha chiesto a ChatGpt consigli su come usare un budget di 100 dollari per fare più soldi possibile in un modo legale che non prevedesse sforzi.
Grazie alle dritte dell’IA, il designer è arrivato a guadagnare più di 25mila dollari. Nel suo caso, certo, molto ha contribuito il clamore mediatico suscitato dal suo esperimento, che è stato raccontato passo dopo passo sul social network X. Ma il web è pieno di testimonianze di persone a cui l’intelligenza artificiale ha cambiato la vita e il lavoro.
Scrivere un prompt nel modo corretto, specificando in modo esaustivo cosa deve fare l’intelligenza artificiale – e soprattutto come deve farlo – è ancora essenziale per ottenere un risultato soddisfacente.
È altrettanto importante sapere quali sono – e come si usano – i principali chatbot in circolazione, da ChatGpt a Gemini, poiché ognuno di loro si addice meglio di altri a un determinato scopo. Ma a questa conoscenza tecnica, unita alla consapevolezza dei rischi legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, deve unirsi a una visione più ampia del contesto in cui si opera.
Ogni professionista – dal top manager al freelance – deve capire come applicare agli ingranaggi di un’azienda, o di una startup, la giusta dose di intelligenza artificiale. La “teoria” serve fino a un certo punto. Ora c’è bisogno della pratica. Di persone che spieghino, in modo efficace, come hanno utilizzato l’IA per trasformare i processi lavorativi, per essere più produttivi e per raggiungere nuovi obiettivi.
Per questo Italian Tech Academy, la scuola creata da La Repubblica e Talent Garden per chi è in cerca di nuove competenze, ha creato un apposito percorso di studi: si tratta del Master in Artificial Intelligence for Business che permetterà di applicare l’IA alla strategia di business e di comprendere come ottenere un vantaggio competitivo usando questa tecnologia.
Le lezioni dei docenti di questo master part time, che inizierà il prossimo 13 aprile, consentiranno di:
– Approfondire le evoluzioni dell’IA per cogliere gli scenari futuri e le opportunità di business che questa offre
– Acquisire strumenti per valutare se e in quali modi l’IA può intervenire in uno specifico lavoro
– Costruire una roadmap di integrazione nella strategia aziendale
– Sviluppare metodo e strumenti per sfruttare al meglio le intelligenze artificiali generative, progettando prompt efficaci e scoprendo strumenti diversi tra loro, adatti a ogni esigenza
– Acquisire i riferimenti necessari per considerare tutte le implicazioni etiche e legali nell’ambito dell’IA
– Imparare ad azionare le leve necessarie per coinvolgere i principali stakeholder aziendali nel processo di integrazione di questa tecnologia rivoluzionaria
Per avere più informazioni sul Master, ed eventualmente per iscriversi, questa è la pagina ufficiale del corso sul sito della Italian Tech Academy.