La Tech Week italiana ha raggiunto un traguardo storico con 20.000 iscrizioni e oltre 1.000 persone in lista d’attesa. Diyala D’Aveni, fondatrice dell’evento e alla guida di Vento, il fondo di Exor Ventures, ha sottolineato che il 20% dei partecipanti proviene dall’estero, in particolare da Francia, Spagna, Regno Unito e USA. L’obiettivo era attrarre stranieri e far conoscere le opportunità di investimento in Italia, paese che non è tradizionalmente associato al settore tecnologico.
D’Aveni ha spiegato che, mentre in Italia l’ecosistema delle startup è ancora ridotto, il potenziale è significativo, prendendo come esempio la Francia, che ha creato oltre un milione di posti di lavoro grazie al successo delle sue startup. Il desiderio è che anche l’Italia possa seguire questo modello, attirando investimenti e favorendo lo sviluppo di imprese tecnologiche.
Attualmente, in Italia ci sono 15.000 startup e, grazie al programma Vento, a Torino sono nate 25 nuove aziende in tre anni. Tuttavia, secondo D’Aveni, ciò che manca è un’attenzione sufficiente al settore e un impegno da parte della politica per sostenere lo sviluppo di competenze tecnologiche e trattenere i talenti.