IPO Sanremo, ci siamo. Meno di due settimane al torneo da 1 milione di euro garantito con l’organizzazione PkLive360 e con la collaborazione Euro Rounders al Casino di Sanremo, ovvio. L’attesa sale e dal 30 aprile al 9 maggio tanto poker per eleggere l’ennesimo winner di un evento di riferimento per la storia del nostro hold’em.
A fare gli onori di casa ci sarà, ovviamente, Andrea Rocci, ceo di Ems e titolare del brand IPO e anche EPO, European Poker Open, che prima o poi prenderà vita (Covid maledetto!).
Partiamo dal principio: com’è arrivato a occuparsi di Poker? E’ stata la passione che la lega a questo gioco o un’occasione per diverisificare i suoi business? “Sicuramente passione, ho sempre amato il poker e in generale il gioco. Come tanti, come tutti coloro che stanno leggendo, ho vissuto IPO da giocatore, ecco perché dico che il mio percorso è iniziato per amore, e ancora oggi, dopo quattro anni e una decina di edizioni dall’inizio dell’avventura, sento una profonda responsabilità: non vivo IPO come qualcosa di mio, ma come qualcosa che appartiene al patrimonio pokeristico italiano e di cui io sono attualmente l’umile custode. Quattro anni in cui, nonostante i lockdown e i problemi causati dal Covid, IPO ha polverizzato ogni record, contro il suo stesso passato e contro qualunque altro torneo tenuto nella penisola, nell’intera storia del Poker. Da un impegno che inizialmente avrei voluto di tipo marginale, mi sono trovato completamente immerso e oggi l’organizzazione dell’evento mi assorbe completamente. La mission è cambiata cammin facendo, ma ne sono sono felice e orgoglioso”.
Arriva una tra le tappe più attese dell’anno, quella da un milione garantito a Sanremo. Cosa ci dobbiamo aspettare? “Il precedente IPO Sanremo, quello che si è tenuto l’anno scorso, è stato quello dei record, non verrà mai scordato: con oltre 3800 entries è una pietra miliare del poker italiano, anzi europeo. Non mi voglio nascondere, ci sono state anche alcune problematiche a riguardo, ma io credo sia naturale quando i numeri vanno incredibilmente al di sopra delle aspettative. Purtroppo molti giocatori non hanno trovato possibilità di giocare perché si è giunti presto alla capienza massima, alcuni eventi laterali sono stati cancellati e lo staff è andato in alcuni momenti in difficoltà. Se la storia si scrivesse senza sacrifici, senza difficoltà e senza intoppi la potrebbero scrivere tutti. Quest’anno faremo un grande IPO, non so se ci avvicineremo al risultato precedente, ma non è l’economia che ci preoccupa. Abbiamo pensato soprattutto alla logistica: uno schedule molto più attento al Main Event, più leggero, senza troppi accavallamenti di orari tra side e main, uno staff più numeroso e tutta una serie di accorgimenti tecnici che dovrebbero snellire il peso di qualunque tipo di partecipazione ed esigenza. Fin dall’inizio, EMS si avvale della collaborazione di Euro Rounders per la promozione di IPO. Reputo questa compagnia una delle migliori, se non la migliore, del continente nella preparazione e promozione dei grandi eventi. Ripeto: sarà un grande IPO e come sempre ci sarà un grande richiamo mediatico attorno ad esso”.
Indubbiamente IPO è un torneo di grande richiamo, tante le testate, i siti e i blog dell’industria mediatica pokeristica che si concentrano nel parlare di questo evento. Un IPO non passa mai inosservato. Come si vive questo aspetto dalla posizione dell’organizzatore? “Ho già accennato al senso di responsabilità che ne deriva. Lo stress è tanto, si arriva al nervosismo, si sa di essere sotto i riflettori e spesso si commette qualche errore. Abbiamo detto che mi trovo qui per passione, questa passionalità la vivo a 360°. Quello per cui vorrei essere ricordato, quello che credo si dovrebbe mettere davvero in risalto, è avere reso un torneo italiano, che aveva un’unica casa, rodata e organizzata per la gestione dell’evento, un torneo internazionale, con la “I maiuscola”. In questi quattro anni abbiamo portato IPO in Slovenia, in Liechtenstein e a San Marino oltre che nella nostra Italia con la location che sta per ospitarci nuovamente. L’interfaccia tra l’organizzazione esterna e le differenze tecniche, logistiche, legislative e tutto il resto che può venirci in mente, quando entriamo in una location, fanno in modo che un marchio itinerante sia molto più impegnativo di un marchio ‘casalingo’”.
Evidentemente l’italian Poker Open è cresciuto negli ultimi anni, come dicevamo nonostante pandemia e la controtendenza di altri importanti brand. Sono cresciuti i numeri, è divenuto internazionale, tutti i media si trovano a doverne parlare. Ma allora è finito? Non c’è ulteriore margine di crescita? Esistono un progetto futuro e nuove mete da raggiungere? “”IPO non si ferma, la storia la scriviamo giorno per giorno. Ora il nostro futuro, per quanto possa essere vicino è IPO a Sanremo: il milione di euro garantito non si prende mai sotto gamba, è sempre una sfida. Dopo Sanremo, la mattina del giorno successivo alla chiusura dell’evento, ci sveglieremo e prepareremo la pagina successiva. Entro la fine di maggio annunceremo la nuova tappa. Non posso dare anticipazioni, ma presto la rosa delle location e dei paesi toccati da IPO potrebbe aumentare. Ora la nostra attenzione massima è su Sanremo, insieme ad Euro Rounders e Texapoker stiamo lavorando quotidianamente per prepararci ad un grande evento dal respiro internazionale”, ha concluso Rocci.