Ginnastica, ma con i giubbotti antiproiettile. Questa mattina i bambini di alcune scuole elementari pugliesi, a Gioia del Colle, hanno partecipato a una manifestazione di military fitness con l’esercito. Una sorta di giornata del piccolo soldato, con tanto di volantini che pubblicizzano “Per il tuo futuro, Esercito”.
Ma qualche genitore non ha apprezzato la militarizzazione del momento sportivo e interviene anche la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti, che annuncia una interrogazione ai ministri dell’Istruzione Valditara e della Difesa Crosetto.
«Pensavamo che il tempo delle marce a scuola e dell’inquadramento militare di bambini e bambine fosse una triste pratica da consegnare ai libri di storia – dice Piccolotti in un post su Facebook -, testimonianza di un passato oscuro e da dimenticare. E invece capita in Puglia, a Gioia del Colle, che l’esercito italiano organizzi prove di “military fitness” per bambini delle elementari, con tanto di alzabandiera, con sindaco e preside in piazza».
La deputata afferma di raccogliere le preoccupazioni di tante famiglie: «Una specie di campagna di arruolamento in cui vengono distribuiti opuscoli su come si diventa soldati. E pare che non sia un caso isolato. Davvero viene considerato normale che i bambini e le bambine imparino a giocare alla guerra? Davvero vogliamo che prendano confidenza con strumenti di morte». E ancora: «La scuola dovrebbe essere un luogo in cui si educa alla pace e alla risoluzione pacifica dei conflitti. Trovo vergognoso far salire bambini su mezzi militari e far indossare loro giubbotti antiproiettile».
«Presenterò un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Valditara e al ministro della Difesa Crosetto per capire se queste pratiche sono appoggiate dal Governo. Per la verità già un anno fa in una conferenza stampa dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole avevamo chiesto di fermare questi progetti: perché il Governo non è ancora intervenuto?», ha concluso.
Tra i commenti sotto al post, c’è chi ricorda “Libro e moschetto”, chi parla di “politica interventista”, varie voci di chi manifesta contrarietà all’ingresso delle forze dell’esercito nelle scuole, tra l’altro proprio alle elementari con bambini molto piccoli.