EssilorLuxottica è irraggiungibile con i suoi oltre 25 miliardi di ricavi, ma anche Prada e Oniverse continuano a correre in testa al Made in Italy. Le tre società si confermano così sul podio della moda tricolore a nove zeri anche in questa seconda edizione della classifica MFF The Italian billion club. Che evidenzia diverse novità. Innanzitutto, l’ingresso nel ranking di Brunello Cucinelli, che ha ampiamente superato il miliardo di ricavi nell’esercizio 2023. E poi la corsa del gruppo Zegna, che ha scalato ben tre posizioni salendo dal decimo al settimo posto in un anno. Cedono terreno invece Otb group, Ovs e Safilo.
Questi i risultati rilevati da MF Fashion nello stilare la classifica delle società italiane di abbigliamento e accessori, quotate e non quotate, che al termine dell’esercizio 2023 hanno oltrepassato la soglia del miliardo di euro di ricavi, che ha debuttato sullo speciale volume The New Rules. In vetta si mantiene saldamente il colosso dell’occhialeria italofrancese, nato nel 2018 dalla fusione tra Essilor e la società fondata da Leonardo Del Vecchio, Luxottica. Il gruppo, oggi quotato solo a Parigi, ha archiviato l’ultimo anno fiscale con un fatturato che ha sfiorato quota 25,4 miliardi di euro (+7%). A trainare la performance è un nutrito portafoglio di marchi che comprende Ray-Ban, Oakley, Persol e Oliver peoples, oltre a griffe in licenza come Giorgio Armani, Brunello Cucinelli, Chanel, Dolce&Gabbana, Ralph Lauren e Versace.
Sul secondo gradino del podio si mantiene saldamente il gruppo Prada, quotato alla borsa di Hong Kong dal 2011, che nel 2023 ha totalizzato ricavi in incremento del 17% a 4,72 miliardi, mentre in terza posizione si conferma l’ex gruppo Calzedonia, rinominato Oniverse a dicembre. Il fatturato del gruppo veneto, gestito dall’imprenditore Sandro Veronesi, è cresciuto del 2% a 3,1 miliardi di euro nel 2023. Nel suo portfolio, Oniverse include i marchi di intimo Calzedonia, Intimissimi, Intimissimi uomo e Tezenis, oltre al brand di maglieria Falconeri, il bridal di Atelier Emé, la catena di ristoranti Signorvino e una partecipazione dell’80% nella griffe Antonio Marras. Rimane ancora una volta uno scalino fuori dal podio il gruppo Moncler, che nell’ultimo esercizio ha messo a segno entrate per 2,98 miliardi di euro (+17%), in corsa a doppia cifra grazie al contributo sia del marchio omonimo di piumini sia del brand outerwear Stone island.
A poca distanza si qualifica il gruppo Armani, che ha realizzato ricavi consolidati a 2,44 miliardi, in aumento del 4% rispetto al 2022. L’azienda fondata dallo stilista e imprenditore Giorgio Armani chiude così la classifica delle prime cinque società di moda e lusso italiane sopra il miliardo di euro. Rimane anche nel 2023 sotto la soglia dei 2 miliardi di ricavi il gruppo Max Mara, che si conferma al sesto posto con 1,99 miliardi di euro. Il 60% del fatturato deriva dalle esportazioni. I suoi nove marchi (la griffe omonima Max Mara, Sportmax, Weekend Max Mara, Pennyblack, Max&co, Marella, iBlues, Marina Rinaldi e Persona by Marina Rinaldi) sono infatti distribuiti in più di 100 Paesi attraverso una rete vendita di 2.700 negozi.
E a incalzare la società emiliana gestita dalla famiglia Maramotti ora c’è un nuovo nome. Nel 2023 il gruppo Zegna ha infatti compiuto un balzo del 27% arrivando a toccare quota 1,9 miliardi di ricavi, forte anche dell’integrazione dei risultati della griffe americana Tom Ford fashion. La società piemontese guidata dal ceo Gildo Zegna ha così scalzato Otb group salendo dal decimo al settimo posto della classifica in un solo anno. Mantiene invece la sua ottava posizione nel ranking la maison Dolce&Gabbana. La casa di moda fondata dal duo creativo Domenico Dolce e Stefano Gabbana, le cui collezioni spaziano dal prêt-à-porter maschile e femminile all’alta moda e dall’alta gioielleria alle proposte di arredo per la casa, ha generato un fatturato di 1,87 miliardi di euro nel 2023. Un risultato di poco superiore a quello di Otb group, scivolato dalla settima alla nona posizione con i suoi 1,86 miliardi di euro, un risultato comunque in miglioramento rispetto agli 1,74 miliardi dello scorso esercizio. La società guidata da Renzo Rosso controlla i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf e le aziende Staff international e Brave kid, oltre ad avere una partecipazione nel brand Amiri.
Chiude la top 10 il gruppo veneto Ovs, quotato a Milano e guidato dal manager-imprenditore Stefano Beraldo. La società, a cui fanno capo diversi marchi tra cui Ovs, Ovs kids, Piombo e Upim, oltre a Les Copains e Stefanel, ha ceduto una posizione pur registrando un fatturato in leggero aumento a 1,53 miliardi di euro. All’inizio dell’anno, inoltre, Ovs ha scelto di scommettere sull’underwear firmando un accordo vincolante per entrare in Goldenpoint. Il gruppo italiano avrà la facoltà di salire al 51% entro il 31 luglio 2025, mentre il rimanente 49% del capitale sociale potrà essere acquisito entro il 31 luglio 2029.
Stabile all’undicesimo posto la maison Valentino, nonostante nel 2023 i ricavi siano diminuiti da 1,42 a quasi 1,35 miliardi di euro. La storica casa di moda romana, il cui 30% del capitale nel corso dello scorso anno è stato rilevato dal gruppo francese Kering per 1,7 miliardi di euro, con l’opzione di salire al 100% entro il 2028, ha recentemente visto il debutto dell’ex Gucci, lo stilista Alessandro Michele, alla direzione creativa. Ma la vera novità di questa edizione di MFF The Italian billion club è l’ingresso di una nuova azienda in classifica. Il 2023 è stato infatti un anno d’oro per il brand umbro Brunello Cucinelli, che non solo ha messo a segno una corsa notevole sui listini che lo scorso dicembre ha permesso al titolo di entrare di diritto nell’indice Ftse Mib di Borsa italiana, il principale di Piazza Affari, ma ha anche registrato ricavi record a quasi 1,14 miliardi di euro.
L’azienda di Solomeo ha così sfondato abbondantemente il tetto del miliardo andandosi a posizionare al dodicesimo posto per fatturato tra le realtà fashion & luxury del Made in Italy. Tredicesima posizione per il gruppo marchigiano Tod’s di Diego Della Valle, delistatosi in primavera dalla piazza milanese dopo l’opa amichevole lanciata a inizio anno dal fondo di private equity L Catterton. La società, casa madre dei marchi Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier, ha archiviato l’ultimo anno con un aumento double-digit del 12% a 1,12 miliardi di euro. In coda si posiziona il gruppo di occhialeria Safilo guidato dall’ad Angelo Trocchia, che ha assistito a una lieve flessione dei ricavi da 1,07 miliardi nel 2022 a 1,02 miliardi nell’esercizio 2023. (riproduzione riservata)