La pellicola in concorso alla kermesse targata Lido è ambientata durante la Prima guerra mondiale, in piena epidemia di influenza spagnola. Scopriamo cosa bisogna sapere su questo lungometraggio che viene presentato oggi e che arriverà nelle sale italiane a partire dal 5 settembre
Campo di battaglia di Gianni Amelio è il primo titolo italiano che viene presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 (LA DIRETTA).
La pellicola è attesa per oggi, sabato 31 agosto, e segna la 14esima volta di Amelio dietro la cinepresa. Il regista del film Le chiavi di casa questa volta si ispira al libro La sfida di Carlo Patriarca.
Questa sua nuova opera è prodotta, tra gli altri, da Marco Bellocchio. Arriverà nelle sale italiane a partire dal 5 settembre e vede protagonista Alessandro Borghi, il quale ha detto del regista e del film: “Gianni Amelio è un uomo di 80 anni che ha la forza di un barbaro di 20. Abbiamo fatto un film al freddo, a meno dieci gradi in mezzo alle montagne, e non è mai stato seduto. Mi ha ricordato cosa vuol dire essere innamorati dell’idea di raccontare una storia usando il cinema. È stato incredibile. Spero di vedere altri cento film di Amelio”.
Nel cast, oltre a Borghi, troviamo Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi, Maria Grazia Plos e Rita Bosello.
Potete guardare il trailer ufficiale del film Campo di battaglia nel video che trovate in alto, in testa a questo articolo.
La trama di Campo di battaglia
Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici che sono amici d’infanzia si ritrovano a lavorare nello stesso ospedale militare. Qui ogni giorno arrivano dal fronte i feriti, quelli più gravi di tutti.
Tuttavia si scopre che molti di loro si sono autoferiti: si sono procurati da soli tagli, contusioni e fratture, simulando di essere stati colpiti in battaglia pur di non tornare a combattere.
Stefano (interpretato da Gabriel Montesi) è uno dei due ufficiali medici: appartiene a una famiglia alto-borghese e ha un padre che si augura di vedere il figlio in politica. Stefano è letteralmente ossessionato da questi casi di autolesionismo: quando se ne accorge e riesce a provarlo, denuncia i simulatori.
Dall’altra parte c’è invece Giulio (Alessandro Borghi), che sembrerebbe più tollerante e comprensivo nei confronti dei soldati, così disperati da farsi del male da soli pur di stare lontano dal campo di battaglia messo a titolo.
Giulio è più portato per la ricerca, motivo per cui avrebbe desiderato diventare biologo. Non si sente a proprio agio con la vista del sangue, quindi vive molto male quella missione da medico di campo.
Stefano e Giulio sono caratterizzati da una visione totalmente diversa della guerra.
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Il personaggio femminile di Anna
Oltre a loro due, c’è una co-protagonista femminile: Anna (Federica Rossellini). È un’amica di entrambi i medici, che conosce dai tempi dell’università.
Lei – essendo donna in tempi difficili in cui, se non avevi una famiglia influente a sorreggerti, era molto difficile arrivare a ottenere una laurea in medicina – non si è laureata e dunque non è un medico, bensì un’infermiera.
Anna affronta con grinta il suo lavoro da volontaria della Croce Rossa.
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Amelio, 7 volte alla Mostra del Cinema di Venezia
Il regista Gianni Amelio, Leone d’Oro per Così ridevano (1998) e Leone d’Argento per Lamerica (1994), è oramai un vero e proprio habitué della Mostra del Cinema di Venezia. La prima volta per lui è stata nel 1982 con Colpire al cuore. Poi c’è stata la volta di Lamerica (1994), vincitore dell’Osella per la miglior regia e del Premio Pasinetti.
Nel 1998 con Così ridevano si è aggiudicato il Leone d’Oro. Amelio è poi tornato al Lido nel 2004 con Le chiavi di casa, seguito nel 2006 con La stella che non c’è, nel 2013 con L’intrepido e nel 2022 con Il signore delle formiche.
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Per Borghi, è la prima volta in concorso alla Mostra
Per quanto riguarda uno dei suoi protagonisti di questo film, Alessandro Borghi, questa è la prima volta per lui in concorso alla Mostra.
Nel 2018 Borghi aveva ricevuto il plauso di critica e pubblico grazie alla sua strepitosa interpretazione di Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, titolo d’apertura della sezione Orizzonti di quell’anno.