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Carlo Capasa: «Nuove sfide per la moda» | MilanoFinanza News

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Carlo Capasa (courtesy Cnmi)

«Credo che il valore più rilevante della fashion week milanese, quello che la rende davvero essenziale per questo settore, sia che qui non si soddisfano solo i bisogni del mercato, ma si creano sogni». Carlo Capasa, presidente di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana, non ha dubbi sull’importanza della settimana della moda di Milano e di tutto il fashion system italiano. «Il marketing fotografa la situazione com’è al momento, mentre uno stilista ha un ruolo legato al futuro: crea l’immagine di ciò che deve ancora avvenire, capta l’evolversi dei gusti dando loro forma e sostanza. Un compito, in questo momento storico, molto importante».

A fronte di numeri non certo positivi per il settore, la creatività e il saper fare sono chiamati a invertire la tendenza. Le previsioni si attendono per la moda italiana un calo del 3,5% rispetto al 2023, con il fatturato che da quasi 102 miliardi di euro scenderebbe così a circa 98. «È il momento di rivendicare l’importanza del Made in Italy», prosegue Capasa. «Per questo motivo, Cnmi si è incontrata con il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, per chiedere una rimodulazione dei prestiti e degli ammortizzatori sociali a favore delle medie e piccole imprese, che costituiscono il cuore del nostro sistema. La crisi è pesante per molte realtà, ma le previsioni la danno passata per la seconda metà del 2025. Ora dobbiamo restare coesi per superare il periodo più difficile».

La fashion week come prova di resilienza è la conferma di un soft power che ci riconoscono più all’estero di quanto non siamo capaci di vederci da italiani. «Questa edizione di Milano moda donna si è svolta finalmente con un giorno in più. Siamo molto soddisfatti di averlo ottenuto, è qualcosa per cui ci siamo impegnati a lungo…». Una richiesta, quella di allungare di una giornata il calendario ufficiale, che da tempo veniva fatta dalla community della moda, Giorgio Armani in primis, ma anche dagli stessi brand partecipanti.

«Per noi era importante avere un giorno in più all’inizio della settimana, piuttosto che alla fine avvicinandoci a Parigi», ha precisato il presidente, rinnovato per il sesto mandato proprio lo scorso giugno. «Certo, è stato complesso trovare un accordo con le altre associazioni perché da sempre c’era il problema della vicinanza con i calendari delle altre città e anche con l’inizio delle fiere di settore, come Lineapelle, Mipel e Micam in scena a Fiera Milano Rho, ma alla fine ci siamo riusciti. Si tratta di un successo che ha permesso a tutti i brand che partecipano alla kermesse di avere a disposizione un giorno di affluenza in più di buyer, stampa e potenziali partner commerciali. E in questo modo andiamo anche ad alleggerire gli appuntamenti, distribuendoli su più giorni e dando maggiore respiro al calendario». Certi momenti di aggregazione sono di più che la mera presentazione delle collezioni per la prossima stagione. «Siamo stati i primi a istituire board sulla sostenibilità e i giovani …. nonché dei premi su certe tematiche, segno chiaro di quanto la moda italiana sia attenta al presente e alla realtà», conclude Capasa. (riproduzione riservata)



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La moda resta in testa ai desideri degli italiani per il black friday


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