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Casinò Campione: poker e gioco online, i tempi e le prospettive in relazione al bando di gara ‘punto it’

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Che succede al poker live al Casinò di Campione d’Italia? E com’è andata a finire la manifestazione d’interesse che scadeva il 26 novembre scorso alle 23:59? Due gli elementi noti, per il momento. La prima è che i lavori della commissione incaricata per esaminare i plichi arrivati sulle rive del lago di Lugano inizieranno dopo Natale ma, ormai, con estrema probabilità si andrà a finire a dopo le festività, ad inizio 2024; la seconda è che sarebbero arrivate una decina di offerte con qualche specificità per la gestione del poker dal vivo e altre complete partendo dal gioco online con live dealer casino come indicava il documento firmato dall’amministratore delegato della casa da gioco, Stefano Silvestri. 

“L’offerente dovrà proporre una offerta volta a valorizzare le sinergie tra il poker online, svolto sulla Skin o su altre piattaforme a distanza, e il poker terrestre svolto nella Casa da gioco, anche tramite eventi che si hanno online e approdano live presso la Casa da gioco, nei limiti previsti dalla normativa applicabile. Campione sta valutando un piano per riconfigurare e ammodernare la propria offerta di gioco a distanza nel contesto di un più ampio progetto aziendale ed intende ricevere offerte per la gestione e l’organizzazione di giochi pubblici.” Questo era l’incipit dell’avviso di selezione. 
Ora, però, vanno fatte alcune considerazioni di ordine squisitamente tecnico e pratico. La manifestazione d’interesse era legata al bando del gioco online al quale la società candidata a gestire i giochi per Campione d’Italia avrebbe dovuto assicurare di partecipare. Ma anche se la bozza di decreto legislativo di riordino del gioco online (e che include appunto anche il nuovo bando) è finito sul tavolo del consiglio dei ministri proprio nei giorni scorsi, dove è stato approvato in prima lettura, ora bisognerà attendere il parere delle commissioni parlamentari prima dei via libera finale, sempre da parte di Palazzo Chigi.

Per vedere il decreto attuativo finale (c’è anche chi ipotizza che alla fine non se ne farà nulla in attesa di un riordino complessivo del gioco pubblico) ci vorranno ancora settimane, forse mesi. Entro il 2024, quindi, per andare a gara prima possibile e assegnare le licenze da 7 milioni di euro che potrebbero diventare operative nel 2025. E il rischio di altri due anni di proroga delle vecchie licenze non è poi così basso. 
Nella manifestazione si parla anche di “realizzare e gestire in conformità con la normativa applicabile e i più alti standard di mercato una skin dedicata al Casinò di Campione mediante la realizzazione di un sito web in white-label (“Skin””), brandizzato secondo le indicazioni fornite dal Casinò di Campione; l’offerta di giochi pubblici a distanza tramite la Skin mediante una offerta che sia la più completa possibile nel mercato italiano dei giochi a distanza; organizzare, gestire autonomamente e sostenere i costi per ogni approvazione e certificazione relativa ai giochi, ai sistemi di pagamento disponibili e ogni funzionalità offerta all’interno della Skin”. Ma il problema sorge visto che nelle primordiali indicazioni del bando di gara del gambling online “punto it” si parla dell’abolizione delle skin o, comunque, della possibilità di operare solo col brand titolare della concessione. Anche in questo caso dobbiamo attendere il decreto definitivo ma tutto lascia pensare che questa parte dovrà essere rivista e potrebbe far decadere un pezzo del deal con un eventuale concessionario. 

Non dovrebbero esserci grossi problemi per “sviluppare il business collegato all’utilizzo della sala dedicata ai ‘giochi con live dealer’, come disciplinati dalle “Linee guida per la certificazione del gioco a distanza” emesse dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, situata all’interno della Casa da gioco ad ora ancora inutilizzata. Questa offerta dovrà comprendere la produzione dei contenuti live per i giochi a distanza con live dealer, ma sarebbe auspicabile che la Proposta riguardi anche la creazione di nuovi business in modalità B2B.” Il prodotto potrebbe essere offerto, ovviamente, ma brandizzarlo Campione d’Italia potrebbe essere impossibile se non su tavoli e spazi ma non certo con una skin di gioco dedicata. 

Stretto riserbo sul poker live che rimane comunque accessorio all’offerta principale richiesta dalla casa da gioco campionese. Rimane il fatto che dalla riapertura del casino a gennaio 2022 sono passati due anni senza un raise, un call o, magari, un fold.





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