A giugno saremo già a metà del 2024. Anche questo “traguardo” può essere occasione di bilanci, come quello di Manohla Dargis e Alissa Wilkinson, giornaliste del New York Times che si occupano di cinema. Le critiche hanno stilato una lista con i migliori film dell’anno. Si tratta naturalmente di una selezione provvisoria.
In tutto sono nove titoli: film americani ed esteri, piccoli e blockbuster. Le due firme hanno scelto, anche, di spaziare tra i generi: l’horror è al fianco della fantascienza post apocalittica e del dramma. La lista conta ben due film italiani.
Quali?
Il primo è Io Capitano di Matteo Garrone, che l’Italia ha candidato all’Oscar al miglior film straniero. La statuetta è andata infine a La zona d’interesse di Jonathan Glazer, mentre per il nostro connazionale è arrivata quantomeno la consolazione di essere entrato tra le raccomandazioni del prestigioso quotidiano di New York.
Un altro aspetto da tenere presente è questo: Io Capitano, presentato all’80ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2023, negli Stati Uniti è stato distribuito solo l’anno successivo, con alcuni mesi di ritardo sull’arrivo in sala nel Belpaese. Gli americani insomma hanno dovuto aspettare qualche mese per assistere al commovente viaggio di Seydou e Moussa.
L’altro film italiano finito nel meglio del 2024 del NYT è La Chimera di Alice Rohrwacher. Anche in questo caso si tratta di un film che in patria è stato distribuito nel 2023 ma è arrivato successivamente negli USA. Nel cast c’è Josh O’Connor, utilizzato anche da Luca Guadagnino in Challengers.
Gli altri film selezionati da Dargis e Wilkinson sono: Hit Man di Richard Linklater, che qui da noi arriverà al cinema il 27 giugno; Civil War, di Alex Garland; Il regno del pianeta delle scimmie, di Wes Ball; Do Not Expect Too Much From the End of the World, commedia definita “sprezzante” del rumeno Radu Jude; l’horror Late Night With the Devil; Il male non esiste, del giapponese Ryūsuke Hamaguchi; Ryuichi Sakamoto: Opus, una celebrazione del compianto musicista compositore di colonne sonore per il cinema.
Guardo film e gioco a videogiochi, da un certo punto della vita in poi ho iniziato anche a scriverne. Mi affascinano gli angolini sperduti di internet, la grafica dei primi videogiochi in 3D e le immagini che ricadono sotto l’ombrello per nulla definito della dicitura aesthetic, rispetto alle quali porto avanti un’attività di catalogazione compulsiva che ha come punto d’arrivo alcuni profili Instagram. La serie TV con l’estetica migliore (e quella migliore in assoluto) è comunque X-Files, che non ho mai finito per non concepire il pensiero “non esistono altre puntate di X-Files da vedere per il resto della mia vita”. Stessa cosa con Evangelion (il manga).
