Rimonta e fatica: Berrettini porta avanti l’Italia contro il Belgio
(Marco Calabresi) Soffre, vince 3-6 6-2 7-5, si commuove. Il primo punto di Italia-Belgio lo conquista Matteo Berrettini, che nella bolgia di Bologna fa due su due dopo aver battuto Joao Fonseca nel primo match del tie contro il Brasile. Non è stata una passeggiata, anzi: davanti c’era un ragazzino, il classe 2005 Alexander Blockx, senza esperienza ma anche senza niente da perdere, e nel primo set si è visto. Perso quello, però, Matteo si è messo a giocare come sa, e trascinato dal pubblico della Unipol Arena ha messo l’Italia in una situazione di vantaggio, che Flavio Cobolli dovrà rafforzare contro Zizou Bergs in attesa del doppio. Solo con altre due vittorie gli Azzurri saranno sicuri del passaggio del turno senza aspettare la sfida di domenica contro l’Olanda.
Il primo break della partita è arrivato sul 3-1 nel primo set, con Blockx che ha difeso il vantaggio tenendo per due volte su tre il servizio a zero. La prima opportunità per Matteo è così arrivata nel quarto game del secondo set, con una palla corta a rete del numero 253 del ranking, una delle cose che quando si gioca in Coppa Davis vanno dimenticate più in fretta. Il belga ha annullato la palla break con il passante lungolinea, poi però ha commesso un errore di rovescio, perdendo nuovamente il servizio nel game che ha portato la partita al terzo.
Un set decisivo che era iniziato col brivido per Berrettini, che con un errore di diritto ha concesso una pericolosissima palla break all’avversario, annullata con uno dei cinque ace della partita a 218 chilometri orari, a cui ne è seguito un altro a 219. Fallita una chance ancora con il diritto per andare 3-1, Berrettini è comunque riuscito a spuntarla prima del tiebreak, chiudendo con una martellata arrivata con il suo colpo preferito, accompagnata da un urlo che ha fatto tremare il palazzetto e da un boato che non ha risparmiato neanche papà Luca e mamma Claudia, in tribuna a soffrire. Poi l’abbraccio con Volandri e con i compagni, quasi in lacrime.
«Non sono partito al mio meglio, ma il tennis è uno sport strano — le parole dell’italiano —. Sono entrato con un po’ troppi pensieri, ma sono orgoglioso della maniera in cui ho lottato, aiutato da questo splendido pubblico. Se non fosse stata una partita di Coppa Davis non credo sarebbe andata a finire così. Al capitano (Volandri, ndr) piace definire questa squadra una famiglia, ed è esattamente così: con molti di questi ragazzi siamo cresciuti insieme, arrivare a giocare per l’Italia davanti a così tanta gente è un’emozione incredibile».