In principio fu Banchero, da cui l’Italia del Basket fu sedotta e abbandonata. Oggi, a pochi mesi della Olimpiadi, torna forte il tema dei giocatori NBA con origini italiane pronti a vestire la casacca azzurra. Ecco chi sono.
Italbasket: il caso Banchero
La data scolpita nella mente di tutti gli appassionati italiani di basket è 2 luglio 2024. In quella giornata infatti i ragazzi di Gianmarco Pozzecco giocheranno il primo match del torneo preolimpico di Portorico, l’ultima occasione per staccare un biglietto con destinazione le Olimpiadi di Parigi.
Gli azzurri, per farcela, dovranno passare un girone con Bahrain e i padroni di casa di Portorico e poi giocarsi semifinale e finale contro le vincenti dell’altro gruppo, dove ci sono Costa d’Avorio, Messico e, soprattutto, Lituania. In palio, come spiegato sopra, la possibilità di raggiungere Canada, Francia, Germania, USA, Serbia, Australia, Sud Sudan e Giappone al torneo olimpico che parte il 27 luglio.
Per farlo la nazionale italiana sta cercando di rinforzarsi e da mesi ormai si rincorrono le voci sulla possibilità che due giocatori provenienti dall’NBA possano entrare a far parte del gruppo azzurro: Donte DeVincenzo e Drew Eubanks.
La loro possibile inclusione nella squadra capitanata da Nicolò Melli passa per un contorto processo burocratico, ma soprattutto per la difficile metabolizzazione di quanto successo appena un anno fa con Paolo Banchero. Il centro degli Orlando Magic, peraltro escluso da Team USA per le Olimpiadi nonostante una stagione di altissimo livello, a lungo aveva ammiccato alla possibilità di vestire la canotta azzurra, salvo poi, all’ultimo momento, virare sulla nazionale statunitense, con cui ha giocato il mondiale FIBA 2023.
Non è stata, quella di Banchero, una decisione priva di conseguenze. La federazione italiana basket, infatti, è rimasta molto scottata dalla sua decisione, considerata la grande pubblicità nata intorno all’ipotesi di un suo approdo in maglia azzurra e le numerose dichiarazioni rilasciate da dirigenti, allenatori, così come dallo stesso Banchero.
Basti pensare che lo stesso coach Pozzecco, insieme al ds Trainotti, era volato a Orlando, nel dicembre del 2022, per strappare il sì del ragazzo che, da parte di padre, ha origini liguri. Eppure, nonostante le continue rassicurazione dell’entourage dell’italo-americano, ribadite per mesi, all’ultimo momento la scelta è caduta sulla possibilità di giocarsi le sue carte con Team USA.
“Un tradimento”, lo ha definito circa un anno fa il presidente federale Gianni Petrucci, che ha anche accusato Banchero di averli preso l’Italia del basket in giro, senza peraltro nemmeno avvisare direttamente Pozzecco o i dirigenti Fip.
Insomma, la querelle Banchero ha lasciato un segno che brucia ancora sulla pelle dell’Italbasket e sulla base del quale proprio Pozzecco, quando interpellato rispetto alla possibilità di avere nel gruppo giocatori come Donte DeVincenzo e Drew Eubanks, che si sono proposti per la maglia azzurra, ci è andato molto cauto.
Ha lanciato un messaggio chiaro, confermando che ogni naturalizzazione sarà monitorata con grande attenzione, ma non verranno fatti gli errori (e gli sforzi) che in passato, con Banchero, hanno esposto l’Italia, in mondovisione, a una figuraccia imperdonabile.
DeVincenzo, Eubanks, Clings: arrivano gli americani nella nazionale italiana
I casi di Donte DeVincenzo e Drew Eubanks, nomi NBA dei quali ormai da diversi mesi si parla in ottica Italbasket, sono di certo molto diversi da quello di Paolo Banchero. Per quanto giocatori di alto livello, infatti, non si tratta, come per Banchero, di prospetti in grado di fare la differenza, o con chance di vestire la maglia di Team USA, quanto di ottimi cestisti che potrebbero venire a dare una mano.
L’interesse manifestato da DiVincenzo è sembrato molto genuino. La ventisettenne guardia dei New York Knicks, alla settima stagione in NBA, sembra essere finalmente sbocciato e sta vivendo un’annata da 14.5 punti di media e 39.5% sul tiro da lontano, numeri davvero molto importanti, in una squadra che ha chiuso la regular season al secondo posto nella Western Conference che adesso si gioca un playoff affascinante contro Philadelphia.
DiVincenzo, attraverso diverse interviste, ha spiegato più volte che il suo agente e suo padre stanno lavorando alacremente per avere il passaporto italiano, e che la sua voglia di vestire l’azzurro non è legata in maniera esclusiva alla possibilità di giocare, in caso di qualificazione, il torneo olimpico: DiVincenzo vorrebbe entrare a far parte del gruppo azzurro in pianta stabile.
Insieme a lui sta lavorando al conseguimento della nazionalità italiana anche Drew Eubanks, centro dei Phoenix Suns classe 1997 che potrebbe “passaportarsi” grazie alle radici italiche della madre, Stacey Porrini. Eubanks tecnicamente è un giocatore meno interessante di DiVincenzo, ma farebbe molto più comodo del play dei Knicks al roster italiano (nella sua zona l’Italia è coperta), che di alternative sotto canestro ha estremo bisogno.
Su di lui Pozzecco si è già sbilanciato, dichiarando che sarebbe stimolante allenarlo, anche se, a differenza di DiVincenzo, l’interesse di Eubanks per l’azzurro sembra più strettamente economico e commerciale, con i fari puntati su Parigi 2024. Qualora non ce la facesse a ottenere il passaporto in tempo, la sensazione è che il suo percorso verso l’Italbasket potrebbe subire una brusca frenata.
Infine, c’è Donovan Clingan, che sta facendo sfracelli nel basket universitario NCAA con UConn e potrebbe essere chiamato nella top 10 al prossimo draft. Riccardo Fois, secondo di Gianmarco Pozzecco, ci ha parlato e il suo arrivo in azzurro, comunque dopo l’estate e una volta che il ragazzo sarà sbarcato in NBA, non è più un miraggio.