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Ecco come il titolare dell’agenzia attirava le modelle

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Un video di poco più di un minuto per spiegare il lavoro, le garanzie, i progetti e perché le modelle dovevano rivolgersi alla sua agenzia di moda. Ecco il «sistema» raccontato sui social da Paolo Ferrante, 46 anni, fotografo di Corneliano d’Alba, titolare dell’agenzia «Mia» (Models Italian Academy) arrestato insieme a un collaboratore con l’accusa di violenza sessuale anche di gruppo.

Quali sono le prospettive per le modelle che escono dalla vostra Accademia?
«Sicuramente il fatto di essere seguite e gestite, dà prima di tutto un senso di protezione e di professionalità da parte nostra. Terminato questo, visto e considerato che il nostro guadagno sulla gestione delle modelle è in percentuale sul numero dei lavori procurati, ovviamente il nostro compito principale sarà quello di gestirle al meglio, creare una loro immagine, seguirle e di conseguenza portarle a lavorare».
Cosa offrite di più, rispetto ai vostri competitors?
«Offriamo una formazione a 360 gradi, non il semplice corso di portamento, ma anche di posa fotografica, un piano alimentare, un piano estetico, un piano fitness, il fatto di collaborare con centri estetici, palestre e quant’altro, proprio perché i trattamenti devono essere fatti “ad personam”, e non in maniera molto generica. Terminata l’Accademia, le modelle vengono immediatamente seguite a livello manageriale, quindi la sicurezza di avere una continuità lavorativa. Non solo un semplice corso, ma anche il fatto di essere gestite per la loro sicurezza e per la gestione della loro immagine, ma soprattutto poter lavorare veramente in questo campo».
Perché Models Italian Academy?

«Perché le modelle di oggi devono essere, professionali, avere delle capacità molto importanti e soprattutto, basta con le finte modelle. MIA ha lo scopo principale di formare aspiranti modelle e fotomodelle, attrici, a lavorare in maniera professionale, e soprattutto ad arrivare innanzi a un cliente senza aver nessun tipo di problema, senza non sapere cosa fare. La professionalità è il massimo, è il top, che oggi bisogna avere».


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