Au revoir, Paris. La fine delle Olimpiadi lascia in tutti noi amanti dello sport un senso di malinconia e di vuoto. A Parigi sono stati giorni ricchi di emozioni, lacrime, gioia, medaglie e risultati.
E in attesa di Los Angeles 2028 e di riassaporare la magia che solo l’atmosfera a cinque cerchi sa dare, è giusto, come per tutte le cose che finiscono, tirare una riga e fare un bilancio. Ecco 4 motivi per cui i risultati ottenuti dall’Italia alle Olimpiadi di Parigi sono stati incredibili.
Migliorata Tokyo, l’Olimpiade dei record
La spedizione azzurra alla vigilia di Parigi 2024 si presentava come la più forte e competitiva della storia. C’è chi parlava di 45 medaglie, chi addirittura di 50. A conti fatti, l’Italia ha festeggiato 40 podi, lo stesso numero ottenuto tre anni fa a Tokyo, migliorandone però il quantitativo di ori, ben due in più, e confermandosi tra i primi 10 Paesi nel medagliere.
E pensare che il bottino poteva essere ancora più ricco: a Parigi sono, infatti, mancate alcune medaglie attesissime, basta pensare, solo citando l’atletica, a Leonardo Fabbri nel peso, Gimbo Tamberi nell’alto e la 4×100 maschile. Impossibile, poi, dimenticarsi dell’immensa quantità di quarti posti (20. il numero più alto per una nazione in Francia) raccolti dai nostri atleti. Sì, per risultati e piazzamenti quella di Parigi è stata di gran lunga la rassegna olimpica più fruttuosa per i nostri colori.
Forti in tutti gli sport
Dall’atletica, alla scherma, passando per il canottaggio, il volley, la canoa e il judo… l’Italia dopo Parigi si riscopre un Paese multidisciplinare. Sotto la Torre Eiffel, gli azzurri sono saliti sul podio in 20 sport diversi. Una cosa è essere una potenza in un’unica disciplina, penso alla Corea del Sud nell’arco, un’altra è esserlo in tutti gli sport.
Sull’atletica c’erano sicuramente pochi dubbi: abbiamo più volte scritto quanto questa nazionale fosse la più forte e ricca di talento mai avuta, gli sfavillanti risultati degli Europei di Roma avevano corroborato la tesi, la conferma è arrivata a Parigi con le 3 medaglie conquistate.
Prima dei Giochi si parlava di 6-7, si può dunque gridare al fallimento? Guai solo a pensarlo, gli azzurri, piazzamenti in finale alla mano, ai Giochi del 2024 sono stati la sesta nazionale più forte al mondo. Il voto alla spedizione, anche senza confermare i 5 ori di Tokyo – cosa impossibile – e senza le medaglie dei big assoluti, non può non essere ben più positivo.
Forse sorprenderà sapere che nel 2024 l’Italia è forte in tutti gli sport, tranne il calcio e il basket. Un fatto epocale pensando all’assoluta preminenza mediatica che il mondo del pallone, tra televisioni e giornali, ha nel nostro Paese. Ma la realtà dice che siamo competitivi in tutto, anche senza saperlo!
Tecnici preparati, strutture da rivedere
Parto da un dato: l’Italia ha conquistato tre medaglie nel ciclismo su pista (l’oro nella madison femminile, l’argento in quella maschile e il bronzo nell’inseguimento a squadre maschile) avendo un solo velodromo coperto in tutta la nazione, a Montichiari, in provincia di Brescia.
Inutile nascondersi, le strutture all’altezza in Italia latitano. A fronte di qualche raro fiore all’occhiello, da Nord a sud dello stivale, spesso i palazzetti sono fatiscenti – o non ci sono proprio -, le piscine non sono all’avanguardia, le piste sono rovinate, le palestre cadono a pezzi…
Se anche in queste condizioni otteniamo certi risultati c’è da chiedersi cosa potremmo fare con impianti di ultima generazione. A fronte di ciò, la nostra scuola di tecnici si conferma un’eccellenza del nostro Paese, un bene di lusso spesso invidiato, coccolato e richiesto anche dall’estero. Chi allenava la nazionale maschile francese di volley? O chi ha fatto in passato la fortuna della scherma russa? Italiani, popolo di santi, poeti e allenatori…
Un successo di pubblico, anche fra i più giovani
Passi il fascino dei Giochi. Passi l’appeal delle medaglie, ma queste Olimpiadi sono state un successo incredibile di pubblico. Gli italiani per sedici giorni si sono scoperti amanti del fioretto e della ginnastica, sono stati attratti dalla pallanuoto, dal pentathlon e dallo scratch. Sono i numeri a dirlo: la finale del volley femminile in un pomeriggio di agosto è stata vista da 6 milioni di spettatori con oltre il 50% di share.
I 100 metri di Marcell Jacobs hanno incollato al televisore oltre 5 milioni di italiani, mentre i salti di Tamberi più di 4,5 milioni. Un fantastico segnale per tutto il movimento sportivo.
Non va poi dimenticato il potere dei social: mai come a Parigi i social sono stati un traino per le Olimpiadi, un traino anche per i più giovani, una generazione sempre più allergica alla televisione e allo sport. Ma non alle Olimpiadi che tra reel e dirette tv hanno fatto breccia nel cuore dei ragazzi.
Una domanda sorge spontanea: come faremo per altri 4 anni? Come faremo fino a Los Angeles 2028 a non passare con il telecomando dalla finale di canoa a quella dei 3000 siepi? I Giochi Olimpici, il più grande spettacolo dopo il big ben siete voi.