NEW YORK — La sirena finale al TD Garden non era ancora suonata, che Luka Doncic era già negli spogliatoi. I suoi trenta punti sono stati i più belli e inutili della serata. I Boston Celtics dominano gara1 contro i Dallas Mavericks, vincono 107-89 e mandano un messaggio chiaro: stavolta non vogliono guardare gli avversari festeggiare, come due anni fa con i Golden State Warriors. Hanno tutti i motivi per pensarlo, e non solo perché hanno chiuso la stagione regolare al primo posto del ranking.
Dalla loro non c’è solo la super stella Jason Tatum (16 punti), ma l’ingegner Jaylen Brown, il giocatore più colto e intelligente della lega, l’uomo che tiene lezioni ad Harvard ed è cercato dalla Nasa, autore di 22 punti, tutti realizzati quando contavano, con canestri segnati da distanze siderali e stoppate da urlo. Ha difeso su Doncic e attaccato tutta la difesa avversaria. “Quello che avete visto stasera – ha commentato nel dopogara il suo coach, Joe Mazzulla – è l’obiettivo che Jaylen si era posto a inizio stagione: non voleva essere visto come un giocatore in grado di fare solo una casa”. Ne fa almeno due e benissimo. Contro di lui è sbattuto il terrapiattista e novax Kyrie Irving, il grande nemico di Boston, il “rinnegato” che nel 2019 tradì i tifosi andandosene a Brooklyn nello spazio di una notte. Kyrie è parso irriconoscibile, forse aiutato dai fischi del pubblico a deragliare: per lui 12 punti e basta, con 6 canestri su 19 tentativi e un finale confuso in cui si è perso tra i suoi dribbling, finendo contro le ginocchia di un avversario. Il punto è che Dallas ha poggiato tutte le sorti dell’incontro su di lui e Doncic, lasciando che i Celtics dominassero tutti gli altri duelli.
Questa prima partita ha detto molto altro: Boston ha un roster molto più profondo, con sei giocatori in doppia cifra, e con il ritorno di Kristaps Porzingis, reduce da un infortunio, un lettone di 218 centimetri che ha dominato in entrambe le aree. Con lui la franchigia ha ritrovato un uomo in più per ribadire il dominio sotto canestro. Dopo un primo tempo perfetto, chiuso 63-42, i Celtics hanno ceduto nel terzo quarto, permettendo a Dallas di arrivare a -8 (72-64) con canestro di Doncic. Il pubblico di casa si è fatto silenzioso ed è apparso nervoso, ma Porzingis e Brown hanno ripreso il filo del discorso, dopo il timeout, guidando a un parziale di 14-0 che li ha portati di nuovo a più 22, chiudendo la sfida in anticipo. I verdi, che hanno giocato onorando sulle maglie il ricordo di Bill Walton, la leggenda scomparsa di recente, hanno messo a segno nove stoppate. Dallas nove assist.
Le prime hanno fatto più rumore. Più il 48 per cento di realizzazione al tiro, il 38 per cento da tre e i 47 rimbalzi. Domenica si torna in campo per Gara2 sempre a Boston. Si gioca al meglio delle sette partite. Vince chi arriva prima a quattro. La chiave sarà la capacità di Dallas di tenere Porzingis fuori dall’area, ma sapendo che la riempiranno gli altri.