Anthony Hopkins e Matthew Goode sono i protagonisti di questo kammerspiel che immagina l’incontro tra il padre della psicanalisi e il creatore di mondi di Narnia. Freud – L’ultima analisi.
Nell’angolo rosso, Sigmund Freud, classe 1856, nato in Moravia, viennese d’adozione, universalmente noto come “Il padre della psicanalisi”.
Nell’angolo blu, Clive Staples Lewis, nato a Belfast nel 1895, una vita trascorsa a Oxford, passato alla storia come “il creatore dei magici mondi di Narnia”.
Il loro incontro, duello che usa dialettica e cervello al posto dei cazzotti, mira a stabilire il primato su una questione filosofica mica da poco: l’esistenza, o la non esistenza, di Dio.
Alla base di questa idea c’è il libro di un accademico americano, Armand Nicholi, che ha tenuto per trentacinque anni un corso all’università di Harvard proprio sulle posizioni sulla questione di Dio di quei due contendenti. “The Question of God”, si chiama il libro, che faceva dialogare a distanza gli scritti di Freud e Lewis sul tema. Poi è arrivato il drammaturgo Mark St. Germain che, facendo un passo successivo, ha scritto una pièce teatrale dove si immaginava che il confronto tra i due fosse realmente avvenuto al tempo del soggiorno londinese di Freud, avvenuto poco prima della sua morte.
Ora quell’opera è diventata un film che è diretto da Matt Brown e che vede Anthony Hopkins nei panni di Freud e Matthew Goode in quelli di Lewis. Il titolo è lo stesso della pièce: Freud – L’ultima analisi, che vedremo al cinema dal 28 novembre distribuito da Adler Entertainment e di cui vi mostriamo qui di seguito il trailer italiano ufficiale.