Ha portato a termine la vendita a Kkr della rete di Telecom, obiettivo coltivato fin dal suo insediamento sulla tolda di comando della società. Piero Labriola dovrà ora governare la nuova Tim senza più la rete ma sgravata da debiti per 14 miliardi. Il titolo però continua a non muoversi, nonostante il taglio secco dell’indebitamento che avrebbe dovuto mettere le ali alla quotazione, come del resto ipotizzano da tempo gli analisti che hanno un target di prezzo dell’azione tra 35 e 40 centesimi.
E mentre staziona sempre sui suoi minimi, ecco che Labriola continua a comprare: lunedì 5 agosto ha acquistato 430 mila azioni a un prezzo di 0,207 euro. Un acquisto che segue quello di marzo per altri 500 mila pezzi al valore di 20 centesimi. Comprare sui minimi è in genere cosa razionale. Evidentemente anche il gran capo di Tim si aspetta, come gli analisti, una rivalutazione del prezzo. Per ora non si è vista.
Labriola fa shopping
Sta di fatto che dal suo arrivo come amministratore delegato della società, avvenuto poco più di due anni fa, Labriola ha fatto incetta di azioni. Il 22 agosto 2022 ha comprato un milione di pezzi. Cui si sono aggiunti 770 mila titoli comprati in quell’anno. Altro shopping l’anno scorso a novembre con 200 mila pezzi e infine i 930 mila titoli nel corso di quest’anno.
In totale in due anni il ceo di Telecom ha riempito il suo portafoglio personale con 2,9 milioni di azioni della società, cui vanno aggiunti altri 1,6 milioni dalla conversione di stock option ricevute da Tim sa. Ecco così che Labriola può contare a oggi su un pacchetto corposo di 4,5 milioni di azioni ordinarie di Tim, che ai corsi attuali vale solo 990 mila euro. Potrebbero valere il doppio se il titolo nei prossimi mesi (anni?) salirà fino ai target ipotizzati dagli analisti.
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Nel frattempo Labriola si gode la sua remunerazione che tra fisso e bonus è stata di 4,77 milioni nel 2023.
Senza contare il piano di stock option che conta 24 milioni di opzioni da esercitare tra il 2025 e il 2027, che però hanno uno strike price di 0,42 euro. L’ipotesi che possano diventare in-the-money, ossia esercitabili, è solo un sogno, ma se si verificasse Labriola farebbe bingo. Per ora può solo attendere e sperare.
Il titolo in borsa
Intanto ieri il titolo si è apprezzato circa del 2% chiudendo attorno a 0,22 euro, così come l’azione di risparmio, salita a 0,2445 euro, che incorpora il diritto a un dividendo maggiorato nel momento in cui la società tornerà a distribuirlo. Prospettiva al momento non alle porte.
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