Il turismo sportivo in italia ha un indotto da 7,5 miliardi. E’ quanto emerge dalla ricerca realizzata da Endu, piattaforma di servizi dedicata agli sport, in collaborazione con Destination Italia.
I dati della ricerca
Endu ha, infatti, reso noti i risultati della ricerca dedicata ai trend del turismo sportivo, con dati su comportamenti e preferenze dei viaggiatori, realizzata in collaborazione con la travel tech italiana, che opera nel turismo incoming esperienziale nei segmenti high-end e luxury – quotata su Euronext Growth Milan.
La survey, avviata a luglio 2024, si è svolta sul database utenti di Endu e ha visto la partecipazione di 9.300 persone. I risultati raccontano come viaggiano gli appassionati di sport e dipingono abitudini peculiari che rendono il settore del turismo sportivo decisamente promettente per la crescita dell’indotto generato.
Il profilo del turista sportivo
Si tratta di persone che molto raramente si trovano a viaggiare da sole, solo il 6,5% dei rispondenti viaggia in solitaria, per la maggior parte si spostano in famiglia (64,8%) o con gli amici (23,5%) e in media con 2 o 3 accompagnatori. La passione per lo sport influisce molto nella scelta della destinazione per le proprie vacanze: il 78% dei rispondenti segnala che la possibilità di vivere esperienze sportive è un fattore determinante (molto o abbastanza) nella scelta delle vacanze.
In generale in Italia i viaggiatori che si muovono per partecipare ad eventi di partecipazione di massa, generano un indotto di circa 7,5 miliardi, a cui si aggiungono 4,5 miliardi solo nel segmento del ciclo turismo.
L’indotto generato dalle maratone in Italia
Tra le discipline, la corsa si presenta come la disciplina più amata (39%), aspetto confermato anche dal dato economico: a fronte di un numero piuttosto ridotto di eventi, si tratta di circa 30 iniziative in tutto il Paese, l’indotto generato dalle maratone in Italia è di 120 milioni (dati elaborati da Endu e Destination Italia, tratti da Rapporto Isnart Legambiente e dati Fidal, Camere di Commercio, Sole24Ore).
Un altro aspetto che emerge è la diversificazione delle mete, con il 63,4% dei rispondenti che ha dichiarato di voler cambiare destinazione a ogni vacanza.
Una risposta all’overtourism
“Il turismo sportivo si sta affermando come una risposta concreta e innovativa all’overtourism – sostiene Dina Ravera, presidente di Destination Italia -. Permette di scoprire destinazioni meno conosciute, spesso legate a contesti naturali, culturali e paesaggistici di grande
valore, ma che rimangono al di fuori dei circuiti di massa. Offre anche la possibilità di diversificare le destinazioni lungo tutto l’arco dell’anno e rappresenta un’opportunità strategica per tutto il sistema Paese. Oltre ad allentare la pressione sulle città d’arte e sui luoghi più affollati, questo genere di esperienze attrae visitatori stranieri appassionati di discipline come il ciclismo, il trekking, gli sport acquatici o lo sci. Le località più remote, spesso considerate secondarie, possono così sviluppare un’economia turistica più sostenibile, valorizzando le loro peculiarità senza subire l’impatto negativo del turismo di massa”.
Potenziale poco esplorato
Andrea Casalini, ceo di Endu, si sofferma sul potenziale dell’Italia nel settore del turismo sportivo, osservando che però “è ancora in gran parte inesplorato, ma il crescente interesse verso esperienze autentiche, legate allo sport e al benessere, è una leva decisiva per rilanciare il turismo del futuro. L’obiettivo di Endu è favorire l’iscrizione a eventi sportivi e trovare le migliori ispirazioni per l’idea di sport di tutti: dalla corsa su strada al trali running, dal trekking lento alla bicicletta”.