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Internazionali d’Italia 2024: adesso il tennis ha bisogno di nuovi impianti – Requadro

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L’edizione 2024 degli Internazionali d’Italia si è conclusa con risultati da record sotto ogni punto di vista, consolidando il torneo come uno degli eventi più importanti nel panorama tennistico mondiale. Gli indicatori, riportano le analisi di EY, parlano chiaro: i tagliandi venduti sono passati dai 298.537 del 2023 ai 356.424 di quest’anno, con un incasso di 28,5 milioni di euro che segna un impressionante +1.630% rispetto all’edizione del 2004, il cui incasso è stato di 1,6 milioni con 58.127 spettatori paganti.

Cresce in parallelo anche l’impatto economico totale generato dal torneo, che dai 491 milioni del 2023 approda alla bellezza di 615,6 milioni di euro (di cui 274,6 diretto, 233 indiretto e 108 indotto). Un traguardo ancora più significativo perché ottenuto senza il supporto di fondi pubblici e inevitabilmente condizionato dall’assenza di Jannik Sinner e dalla prematura eliminazione di altri grandi giocatori.

Come in occasione delle Nitto ATP Finals, Open Economics ha studiato invece l’impatto sociale degli Internazionali, stimato in 258 milioni di euro. Sempre in quest’ottica, un dato fondamentale è quello fornito dall’indice Sroi (acronimo di Social return on investment, in italiano ritorno sociale sull’investimento), che si attesta a 6,8. Lo Sroi esprime l’efficienza dell’evento, ovvero quanto si moltiplica in impatto sociale ogni euro investito. Di questi 258 milioni, il 52% è addebitabile alla promozione della pratica sportiva, con conseguente miglioramento del benessere collettivo e risparmio sulla spesa sanitaria nazionale.

30 milioni di euro per campi da tennis e nuovi impianti

Il boom del tennis italiano, però, non riguarda soltanto l’affluenza di tifosi e appassionati alle grandi manifestazioni. E nemmeno il numero delle persone collegate alla tv durante i grandi match di Slam e Master 1000. Oggi le persone vogliono tradurre l’entusiasmo nella pratica e giocare questo sport da protagonisti: adulti, bambini, agonisti e amatori. Nessuno escluso. Solo che i campi non bastano. La priorità, quindi, dopo i miglioramenti nel settore tecnico, nella tv federale e nelle scuole, sarà incentrata sull’impiantistica, e bisognerà rispondere in tempi brevi all’enorme domanda di campi da tennis e padel.

A tal proposito, Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis e padel, a inizio maggio ha annunciato la creazione di un fondo di 30 milioni di euro, che dovrebbero provenire dagli utili degli Internazionali, per incentivare gli investimenti privati nella costruzione di migliaia di nuovi campi da padel, tennis e pickleball.

Il futuro degli Internazionali: aumentare la capienza delle arene?

Il successo degli Internazionali permette al presidente della Federazione di guardare con sempre maggiore ottimismo ed entusiasmo al futuro. D’altronde l’interesse per il tennis sembra destinato a durare più del previsto. Ma poniamo una domanda, rimanendo nel presente: cosa sarebbe successo in termini di pubblico se Sinner avesse partecipato al torneo? Ci sarebbero stati problemi di gestione dello spazio?

Queste le parole del presidente della federazione Angelo Binaghi: “Il monopolio dei quattro Slam non durerà in eterno. Roma è protagonista e continuerà a esserlo. È una fase di grande movimento nel tennis mondiale. Roma ha davanti a sé grandi prospettive. Non pensiamo di avere ancora raggiunto il punto più alto. Ad esempio, attendiamo la copertura del centrale del Foro Italico e soprattutto l’aumento della capienza. Attualmente è di 10.500 posti, dovrebbe averne 2.500 in più”.

Sulla questione si è espresso anche Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, che amministra il Foro Italico: «Stiamo lavorando in vista delle prossime edizioni. Non sarà facile perché l’area in cui sorgono gli impianti è probabilmente la più bella al mondo come location, ma è soggetta a vincoli che non è facile superare. Siamo però fiduciosi di poterci riuscire”.

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