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Juve, perché ora Allegri rischia il licenziamento per giusta causa

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Quella di oggi rischia di essere una giornata decisiva per l’immediato futuro di Massimiliano Allegri. La sorte del tecnico livornese appare ormai segnata al termine della stagione, ma la sfuriata nel dopo gara della finale di Coppa Italia con l’Atalanta rischia di scrivere un esito ancor più amaro nella lunga storia d’amore con la Juventus. Il club bianconero, infatti, si è preso un’altra notte di riflessione per decidere quale linea adottare nel confronti di un comportamento che ha irritato, e non poco, sia la dirigenza che la proprietà juventina.

Legali al lavoro per valutare la strategia migliore

Nelle ultime ore si è affacciata l’ipotesi che la società torinese stia valutando la possibilità di un licenziamento per giusta causa nei confronti dell’allenatore, protagonista in campo con l’espulsione ricevuta dall’arbitro Fabio Maresca e in zona mista, con le intemperanze culminate nell’aggressione al direttorre di Tuttosport Guido Vaciago. La Juventus avrebbe incaricato un gruppo di legali per capire se ci siano realmente gli estremi per questa tipologia di licenziamento. Va valutato, dunque, quale tipo di  separazione intraprendere e quali potrebbero essere gli eventuali ricorsi. 

Il vincolo di fiducia venuto a mancare

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la società potrebbe sostenere ormai leso il vincolo di fiducia (vista anche la risonanza mediatica dell’accaduto) che la lega ad Allegri, che si sarebbe macchiato – giuslavoristicamente parlando – di una serie di azioni che non consentirebbe la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto. Il club, in questo modo, rispamierebbe anche sull’oneroso ingaggio del tecnico toscano, che sarebbe viceversa costretta a pagare in caso di esonero con un anno di anticipo sulla naturale scadenza del contratto. Il precedente più simile, in tal senso, fa riferimento alla querelle del 2021 tra il Milan e Zvonimir Boban, reo, peraltro, di fatti molto più lievi. Una vicenda, tuttavia, non beneaugurante per la Juventus, dato che in quel caso il club rossonero fu poi costretto a risarcire di oltre 5 milioni di euro l’ex calciatore e dirigente croato.




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