Mentre l’Italia si appassiona alle imprese tennistiche di Jasmine Paolini a Wimbledon, oltre 6.000 atlete e atleti, giunti a Roma da 111 Paesi di ogni Continente, sono stati impegnati nel Mondiale Master Tennis Tavolo.
Tralasciando l’assonanza meramente nominativa resta il fatto che anche nell’ambito di questa manifestazione sportiva si è respirata un’atmosfera sinceramente competitiva, per quanto inserita in un contesto sicuramente differente in cui passione, divertimento e condivisione prevalgono sull’agonismo. Lo spirito popolare di questa disciplina così diffusa si fonde con l’agonismo di chi, pur essendo un amatore over 40, si è a lungo allenato per raccogliere un riconoscimento e la gratificazione di una medaglia ma che in ogni caso avrà condiviso un’esperienza indimenticabile nella nostra splendida e unica Capitale che sempre più deve diventare luogo di sport di base e competitivo / spettacolare.
Quel che colpisce, guardando alla dimensione di questo evento sportivo e girando nei padiglioni della Fiera di Roma, è infatti il rilievo economico e sociale di questa manifestazione.
I numeri che hanno caratterizzano questa competizione organizzata dalla FITeT – Federazione Italiana Tennis Tavolo, sotto l’egida della ITTF – Federazione Internazionale, consentono di qualificarla come Grande Evento ancorché la qualificazione Master fa prevalere la partecipazione diretta rispetto alla presenza di pubblico e/o alla dimensione televisiva: i 6.000 atleti, accompagnati da quasi 3.000 accompagnatori e da numerosi appassionati o semplici curiosi, si sono distribuiti nei tre padiglioni della Fiera di Roma che hanno accolto circa 350 tavoli da gioco, nonché nel grande padiglione dedicato agli spazi commerciali, ai servizi e alle rappresentanza istituzionali e negli spazi aperti che hanno offerto ulteriore accoglienza.
Le delegazioni più numerose sono giunte dalla Germania e dalla Francia oltre che ovviamente dall’Italia e tra gli atleti si segnala la partecipazione di una donna centenaria dal Giappone e l’iscrizione di una quindicina di ultra novantenni!
Abbiamo assistito a diversi tornei divisi per 11 categorie d’età, singolo o doppio (con circa il 30% di iscritte nelle categorie femminili); ma quel che piace evidenziare è che si sono svolte anche competizioni dedicate agli atleti paralimpici i quali hanno potuto gareggiare secondo le tradizionali categorie di tesseramento della Federazione internazionale ITTF (potenza muscolare compromessa, deficit articolare, ridotto raggio di movimento …) ma era possibile anche richiedere una classificazione ad hoc per la sola durata di questa competizione così come anche competere liberamente nella competizione generale mettendosi in competizione senza barriere e “protezioni”, così da segnare un altro passo avanti in quel fondamentale processo di inclusione che ancora dobbiamo perfezionare.
Significativo anche il diretto coinvolgimento dell’UNICEF a testimonianza del multiculturalismo che caratterizza questa manifestazione, oltre che lo sport in genere.
Due parole in chiusura sulla natura dell’attività Master; sempre più diffusa e apprezzata, testimonia l’agonismo che è insito nello sport, anche ad opera di chi nonostante non ambisca a premi e riconoscimenti di valore e interpreta la disciplina sportiva come uno stile di vita. Atlete e atleti che a prescindere dall’età e dai risultati individuali impegnano il proprio tempo con l’obiettivo, lucido e determinato, di partecipare a competizioni locali o internazionali che siano.
Il Mondiale Master di Tennis Tavolo si chiude con finali e premiazioni e la colonna sonora di centinaia di palline che picchiettano sui tavoli segnerà il ricordo di questo evento che conferma una capacità organizzativa (che parte dai Campionati Europei Veterani organizzati, sempre dalla FITeT, nel 2022 a Rimini) che confidiamo possa essere ulteriormente ribadita in future analoghe iniziative.
In chiusura di questa presentazione è un piacere sottolineare che anche il Master Sapienza in Diritto e Sport è stato a suo modo presente, non solo avendo potuto io assistere alle gare, ma considerato che un’ex allieva e un’allieva hanno rispettivamente svolto funzioni organizzative e di volontariato mettendo a frutto quanto appreso in aula.
In finale confidiamo che il successo di questa manifestazione sia di buon auspicio per le nostre due atlete – Giorgia Piccolin e Debora Vivarelli – le quali hanno raggiunto l’eccellente traguardo della qualificazione agli ormai prossimi Giochi Olimpici di Parigi.