Di
Ansa
Pubblicato il
4 giu 2024
I dirigenti di trenta marchi italiani arrivano all’Onu per esplorare il ruolo fondamentale della sostenibilità nei settori della moda e dello stile, e stimolare la partecipazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile riconoscendo il profondo impatto di queste industrie sulle società e sull’ambiente.
L’appuntamento ‘Italian Fashion and Lifestyle Sector Driving Sustainable and Inclusive Design’, parte integrante del programma dell’Italian Design Week 2024, è stato organizzato da Imark, società fondata da Roberta Marcenaro Lyon, in collaborazione con l’ufficio delle partnership dell’Onu e il Fashion Impact Fund.
“L’Italia è tra i primi 10 paesi esportatori tessili al mondo, il che comporta anche una grande responsabilità. Secondo Unep, l’industria mondiale della moda da sola è responsabile del 10% delle emissioni globali”, ha detto l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente alle Nazioni Unite. “In questo contesto, siamo orgogliosi che l’Italia sia all’avanguardia nel ridurre le emissioni di gas serra dell’industria della moda e nell’aumentare la sua sostenibilità”, ha proseguito. “Siamo al secondo posto in Europa per numero totale di brevetti sull’economia circolare, ed in prima linea nell’impegno nel riciclo, raggiungendo il 79,4% del riutilizzo dei rifiuti, più del doppio della media europea, con l’industria tessile e della moda al timone”.
All’evento hanno preso parte tra gli altri Roberto Coin, proprietario del marchio omonimo, Lorenzo Giannuzzi, ceo di Forte Village Group, Alexandra Pelka, Sustainability Manager di Villa Petriolo, Marco D’Acunzo, ceo di Piaggio Usa.
Secondo Marcenaro Lyon, “solo attraverso la formazione di una partnership stretta tra Italia e Onu e una collaborazione tra le aziende si può accelerare il percorso per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo”.
Importante, inoltre, il contributo della Regione Toscana con il presidente Giani, che ospiterà la creazione del primo UN Sustainable Lifestyle Hub in Italia, voluto e creato da Marcenaro Lyon, proprio come primo concreto passo verso una estensione del tavolo direttamente sul paese Italia.
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