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La stella nascente Cooper Flagg: a 17 anni ruba la scena ai fenomeni del basket

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Raggiunto nel buen retiro di Las Vegas dalla visita motivazione del vicepresidente Kamala Harris («Intanto battete il Canada in amichevole e poi vincete l’oro a Parigi», le parole della tifosissima dei Golden State Warriors che da quattro anni affianca Biden alla Casa Bianca), il Team Usa, che per scaramanzia e motivi commerciali non si fa più chiamare “Dream”, aveva ancora negli occhi e nella testa l’apparizione della cometa diciassettenne Cooper Flagg. Forse, a 17 anni, già una stella vera e propria: tanto che gli scommettitori danno quasi per scontata la sua chiamata con il numero uno assoluto al Draft 2025 della Nba. Nei prossimi dodici mesi, non potendo più scavallare direttamente dal liceo ai professionisti, mostrerà le sue meraviglie cestistiche in Ncaa a Duke. Intanto, con tre recite da protagonista nel Select Team (la squadra sparring partner degli Usa nel camp di Las Vegas), Flagg, ala (quasi) tuttofare di 206 cm, ha mostrato agli alieni LeBron James, Steph Curry, Kevin Durant e compagnia varia cosa potrebbe proporre tra un anno sul palcoscenico della Nba. Dalla terza partitella preparatoria con i giganti allenati da Steve Kerr, amichevole (vinta 74-73 dal Team Usa vero e proprio) di cui non esiste un referto ufficiale ma quello ufficioso dichiara 17 punti per il provetto fenomeno originario del Maine, affiorano cartoline video come la tripla segnata in faccia a Anthony Davis, tremenda vendetta per la stoppata incassata il giorno prima dal campione dei Lakers.

Un predestinato, già a 17 anni
Pur essendo l’unico membro del Select Team a non aver ancora messo piede in Nba, Cooper Flagg non è passato affatto inosservato. «Tra un anno sappiamo già che sarà nella Lega», i commenti scappati di bocca a tutti i testimoni del trittico di partitelle in famiglia. Parole che accrescono l’aura da predestinato, alimentata anche dall’essere il primo liceale dal 2013 (i predecessori furono Marcus Smart e Doug McDermott) a disputare il training camp con il Team Usa. «Sono uno che vuole competere. Dopo la palla a due voglio solo vincere. Essere in campo con Team USA mi porta ad aggiustare il mio gioco, ma allo stesso tempo sono qui per imparare», il biglietto da visita dichiarato da Flagg, reduce da una stagione high school alla Montverde Academy da 20 punti, 10 assist e 6,7 rimbalzi di media condita dall’etichetta di “Gatorade Player of The Year”, all’ingresso a Las Vegas. Per una stagione sarà l’attrazione principale della Ncaa, poi lo sbarco in pompa magna in Nba e, se tutto andrà come sembra, in Team Usa: resta da capire se per i Mondiali del 2027 in Qatar o le Olimpiadi di casa a Los Angeles nel 2028. Con la canotta della Nazionale americana, però, il nativo di Newport ha già fatto la voce grossa a livello giovanile, vincendo l’oro mondiale nel 2022 in Spagna con l’Under 17. Quasi un avvertimento per il futuro.

Il programma di Team Usa e il torneo Olimpico
Il presente, invece, prevede oggi a Las Vegas la prima vera amichevole di preparazione alle Olimpiadi di Team Usa contro il Canada, remake della finalina (vinta dai cugini canadesi) per il terzo e quarto posto dei Mondiali filippini di un anno fa, in cui sarà assente a scopo precauzionale Kevin Durant. La comitiva di fenomeni allenata da Steve Kerr nei prossimi giorni si imbarcherà per Abu Dhabi, dove incontrerà (lunedì 15) l’Australia e (mercoledì 17) la Serbia di Jokic vicecampione del mondo (avversaria anche nel girone olimpico di Lille). Le ultime rifiniture degli Usa, prima dello sbarco a Parigi, sono in programma a Londra (sabato 20) contro il Sud Sudan (altro rivale nel girone olimpico) e (lunedì 22) contro la Germania campione del mondo in carica. L’esordio a cinque cerchi, invece, è in agenda domenica 28 a Lille con la Serbia, seguito dagli appuntamenti con il Sud Sudan (mercoledì 31) e il Porto Rico (sabato 3 agosto), vincitore del PreOlimpico che ha ucciso i sogni dell’Italia. Negli altri raggruppamenti, di stanza nella prima fase sempre a Lille, se la vedranno Australia, Spagna, Grecia e Canada nel Girone A e Francia, Brasile, Germania e Giappone nel Girone B. Dai quarti di finale, scalettati dal 6 agosto, l’intero carrozzone dei canestri si stabilirà a Parigi nell’Arena di Bercy, teatro dell’oro azzurro negli Europei del 1999. La presenza degli Usa, ovviamente, non è minimamente in discussione.

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