Poliedrico e trasversale, ironico, goliardico e senza peli sulla lingua, preparato e con una grande capacità relazionale. Antonio Esposito è stato per oltre 20 anni un vero e proprio ‘animale da palcoscenico’, un mattatore dell’intrattenimento made in Sannio: con idee all’avanguardia, captate in giro per il mondo, ha divertito generazioni di giovani catalizzando la loro attenzione e coinvolgendoli in serate memorabili. ‘Peace & Love’, il suo motto urlato dal palco e scritto in ogni dove. Ma c’è davvero un mondo dietro e dentro un personaggio tanto riconoscibile quanto chiacchierato. Autore, conduttore, pr, speaker, procacciatore pubblicitario: con i suoi mille ruoli rappresenta una parte importante nella storia del movida sannita. La sua voce profonda, inconfondibile, è entrata nell’immaginario collettivo di tre generazioni: l’avrete sicuramente ascoltata nelle feste universitarie e nei locali più trendy di Benevento e provincia, dal palco di centinaia di eventi e anche al cinema, dove il suo speech fuori campo per uno spot locale ci è entrato nella testa e ci è rimasto per sempre. Oggi quelle skills, un po’ innate un po’ conquistate sul campo, se l’è portate dietro in una nuova vita professionale, altrettanto ricca di successi. Una nuova vita da franchising manager (con uno dei più alti lead d’Italia) e former di un brand sannita – Svapoweb – considerato senza dubbio il leader nazionale del settore sigaretta elettronica. Ed Esposito, sotto la guida del ceo visionario Arcangelo Bove, ha contribuito con il suo lavoro e le sue capacità ad accrescerne la rete con l’apertura di centinaia di nuovi store in tutto lo Stivale.
Una domanda prima di iniziare è d’obbligo. Manca ormai poco alla Notte di San Silvestro: tante polemiche per Enzo Dong, tu quale Capodanno ricordi?
Era forse il 2017, ricordo una piazza Vari stracolma di gente fino all’inverosimile, che arrivò anche ad invadere via Mario La Vipera e via Cardinal di Rende. Su quel palco non c’erano personaggi famosi, ma solo artisti locali. E c’ero io con altri amici professionisti.
Dal quartiere Lausdomini di Marigliano a Benevento: come ci arrivi nella città delle Streghe?
Grazie ad una signora beneventana, impiegata delle poste, che viveva a Marigliano e frequentava il negozio di abbigliamento dei miei genitori. All’epoca ero al quinto anno del liceo scientifico ‘Cristoforo Colombo’ e avevo scelto di studiare Scienze bancarie. Dovevo andare a Siena, ma proprio lei indicò alla mia famiglia la possibilità di iscrivermi al corso di laurea, appena aperto, a Benevento. Arrivai così nel capoluogo sannita e iniziao a studiare da fuorisede: vivevo l’Università per gran parte della settimana e tornavo a casa nel week end. Da studente fuoricorso, poi, come spesso succede a quell’età con lo scontro genitori vs figli, mi intestardii a voler avere una mia indipendenza economica e iniziai ad organizzare eventi e feste universitarie.
Ci sono format di oltre 25 anni fa che sono ancora ricordati…
Se fossero riproposti ora, sarebbero ancora innovativi (ndr. ride). Intorno al 1999/2000 iniziai ad organizzare feste su pullman che giravano la città: si acquistava il biglietto e ci si ritrovava a ballare a bordo con artisti di strada e dj. Portai il primo schiuma party in città alla discoteca Bellavì (nota anche come Sayonara) con oltre 1800 persone a scatenarsi in pista e a divertirsi. Da lì partirono i giovedì universitari con la Z.E.G.. Con numeri incredibili.
E poi?
Siamo negli anni pre-social e l’organizzazione diventa sempre più strutturata. Mi invento speaker e vocalist, avendo il dono naturale della voce, che ahimé non ho mai curato tecnicamente. A ‘Quattro notti e più’, lancio con successo ‘La Borsa degli alcolici’, che diventa un appuntamento fisso ed itinerante, ogni giovedì, nei localini del centro storico. Segue ‘Il Festino’ del mercoledì all’Opera di piazza Vari. Facciamo numeri importanti e inizio a condurre tantissimi eventi. Arriva il momento della discoteca ‘Smile’ con l’amico Jackson Chirollo, dove collaboro prima come pr e in seguito come direzione artistica. Il giro di boa è nel 2005 con il ‘Dream’ di Montesarchio, che nessuno riusciva a riempire: alla prima serata facciamo 1536 paganti, ancora lo ricordo. Fondo la EA Entertainment, agenzia di comunicazione ancora attiva, e creo un format televisivo – ‘I Nottambuli Tv’ – che lancio a Capodanno 2006: il programma – dedicato al mondo della notte ed in particolare al mondo del divertimento notturno con contenuti esclusivi di mia proprietà – veniva distribuito sulle tv locali. Eravamo nel Sannio quello che a Napoli e a Caserta era ‘We Can Dance’ o ‘Contatto Television’ con Nick Paino a Salerno. Una curiosità: abbiamo anticipato i tempi andando contemporaneamente in onda in tv, in streaming su Myspace e in radio fm. Il boom di ascolti e l’interesse suscitato mi portò a sfruttare il formato dal punto di vista commerciale e a inserire le pubblicità. Fu il passo precedente prima di iniziare a lavorare anche con i grandi eventi come ad esempio il BCT di Antonio Frascadore, mio collega universitario, per il quale sono stato recruiter di sponsor. Permettimi inoltre di ricordare gli otto anni di pienoni al pub Landulphi di Pontelandolfo e ‘Taggati e Linkati’, forse quello più all’avanguardia dove andavamo in diretta dalle vetrine degli store commerciali. Insomma vent’anni nel mondo dell’intrattenimento.
Quando la svolta lavorativa?
A marzo 2019, in un momento storico florido in cui facevo 4 serate a settimana come speaker, curavo tutta la pubblicità, avevo format in onda con sponsor e clienti: in quel determinato momento vengo contattato dall’imprenditore sannita Arcangelo Bove, ceo di Svapoweb, che decide di investire su di me e intravede in me potenzialità e competenze tali da poter applicare nel suo settore. Per questo motivo gli sarò riconoscente a vita.
Oggi sei lontano dai riflettori dell’intrattenimento, ma sei un attento osservatore: come è cambiata Benevento? Credi sia cambiato il modo di divertirsi?
Sono cambiate le esigenze dei ragazzi e il loro relazionarsi con i coetanei. E’ cambiato il contatto umano, sono mutati i rapporti sociali: i social, purtroppo, hanno avuto un effetto alienante e dissociativo, per mezzo del quale non distinguiamo più qual è il vero talento, ma abbiamo come riferimenti influencer da milioni di followers che non hanno nulla da comunicare. E poi permettimi di dire una cosa, senza alcun giudizio o critica: attualmente credo sia molto più facile fare intrattenimento. Oggi basta aprire un locale e ‘passare’ musica per pensare di far divertire. E anche la situazione di Benevento, come mondo della notte, è molto triste. A parte alcuni casi di esperienza e competenza – penso a Umberto Finelli, Sinesio Feleppa, Lucky El, Geff, Domenico Girolamo, Carmine Capasso e altri -, non c’è granché in giro. Manca la cura del dettaglio e vedo tanta improvvisazione ed inesperienza. Non parlo di imprenditori, ma di addetti ai lavori. Manca uno staff di pr che fa da ago della bilancia. E non c’è stato un vero ricambio generazionale. Benevento avrebbe bisogno di qualcosa di veramente innovativo per dare uno scossone al settore.
Nell’aprile 2019 arriva il treno Svapoweb…
Mi incontro con il ceo Arcangelo Bove che avevo già conosciuto in qualità di commerciale qualche anno prima. Stava per lanciare il progetto di franchising aziendale. Sapeva dei miei studi in scienze bancarie, ma vede in me un franchising manager in grado non solo di predisporre un business plan ma anche di interfacciarmi con i vari clienti: dall’avvocato di grido che vuole differenziare le sue attività al giovane 20enne alla sua prima esperienza lavorativa e imprenditoriale. Accetto la sfida e inizio a studiare il prodotto, formandomi con una full immersion sul mondo delle sigarette elettroniche. A maggio 2019 l’obiettivo aziendale era raggiungere quota 150 store in tre anni e mezzo. Ovviamente nessuno poteva immaginare lo stop dovuto al covid e a tutti i problemi relativi agli anni lockdown. Oggi siamo una realtà leader del settore che conta oltre 260 negozi in tutta Italia. Non è un claim quello di dire che siamo presenti da Gorizia a Trapani. Dati certificati alla mano, siamo i primi in Italia in termini numerici, ma la caratteristica più importante è che siamo l’azienda più omogeneamente distribuita. E molti dei nostri affiliati si sono trovati talmente bene con noi da aprire anche più store.
Qual è stata la più grande soddisfazione di questa nuova avventura?
Poter continuare ad investire sul territorio sannita tutta quell’energia vitale che mi ha sempre contraddistinto e che non avrei potuto continuare ad investire nel mondo dell’intrattenimento, se non lontano dal Sannio. Svapoweb e Arcangelo Bove mi hanno permesso di incanalarla in un progetto davvero importante.
Come vedi il futuro della nostra città?
Lo vedo complicato come quello di tutte le città di provincia. Ma dovremmo cambiare mentalità ed imparare anche a gioire dei risultati conseguiti sul territorio da menti migliori delle nostre. Parlo in generale di tutti i settori, ma faccio un esempio relativamente alla cultura: questa città, che non è né Roma né Venezia, ha la fortuna di ospitare un Festival del Cinema e della Tv come il BCT che porta un indotto considerevole e crea una cassa di risonanza a livello nazionale. Perché non riusciamo a tramutare questi grandi eventi, e ci metto anche Città Spettacolo, in presenze turistiche costanti? A voi la riflessione.