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La Ue studia le barriere contro l’invasione dello shopping online cinese a basso prezzo: stop all’esenzione dai dazi per frenare Shein e Temu

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Uno dei segreti del successo di pubblico di Shein e Temu, alfieri cinesi dello shopping online, è il prezzo baso consentito dal fatto che i prodotti del valore inferiore a 150 euro sono esenti da imposizioni doganali quando entrano in Europa. Una soglia sotto la quale, l’anno scorso, sono transitati ben 2,3 miliardi di articoli con un raddoppio delle importazioni via e-commerce fino al picco di 350mila articoli in aprile, praticamente due per famiglia.

Ora, Bruxelles starebbe ragionando se modificare questa politica.

Scrive infatti il Financial Times che la Commissione europea sta elaborando dei piani per imporre dazi doganali sui prodotti a basso costo, e spesso di bassa qualità, acquistati in Ue su piattaforme per lo shopping online cinesi, come Temu, AliExpress o Shein.

Secondo il quotidiano della City, che cita fonti vicine al dossier, la Commissione europea intende eliminare la soglia di 150 euro al di sotto della quale gli articoli possono essere acquistati in esenzione doganale. Il venir meno dell’esenzione riguarderebbe i prodotti spediti da fuori il blocco, non l’origine della piattaforma. Per questo Amazon, i cui venditori sono più localizzati all’interno del Continente, ne sarebbe largamente escluso.

Non ci sono comunque tutti pareri favorevoli. Alcuni funzionari vedono difficile un accordo tra Paesi, più che altro per il timore di sovraccarico degli addetti doganali che già devono far fronte alla crescita esponenziale dei prodotti pericolosi segnalati dai Paesi dell’Ue (+50% dal 2022 al 2023, oltre quota 3.400 prodotti): cosmetici, giocattoli, apparecchi elettrici e vestiti sono stati tra i prodotti con il maggior numero di problemi di sicurezza. Significativa l’iniziativa sul punto del gruppo di aziende Toy Industries of Europe, che a febbraio ha comprato 19 giocattoli da Temu e ha scoperto che nessuno rispettava gli standard Ue e che 18 presentavano seri rischi per la sicurezza dei bambini.

Un’altra misura al vaglio sarebbe quella di rendere obbligatoria per le grandi piattaforme la registrazione per il pagamento dell’Iva online, indipendentemente dal loro valore. Dal 2021, i pacchi inviati alle aziende Ue pagano già l’Iva indipendentemente dal loro valore, ma sono esenti da dazi.

Le opzioni saranno presentate in preparazione della nuova Commissione, che si insedierà nel corso dell’anno. Temu ha intanto fatto sapere al Ft che la sua crescita non dipende da articoli a basso costo e che “siamo aperti e favorevoli a qualsiasi aggiustamento delle politiche da parte dei legislatori che siano in linea con gli interessi dei consumatori”.

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