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L’Italia è tornata Mondiale! 10 anni dopo gioca una Coppa del Mondo davanti a 40 milioni di persone

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10 anni, 549 settimane, 3844 giorni, 92256 ore e…meglio fermarsi qui, per non entrare nello spaventoso ordine dei milioni. Anche perché, purtroppo, questi numeri sono destinati ad aumentare. Quali? Quelli del tempo trascorso inesorabilmente dall’ultima partita dell’Italia in un Mondiale di calcio, ma anche dell’ultima serata in piazza con gli amici a tifare azzurro davanti al maxi-schermo, o sul più comodo divano di casa con la compagnia di una bella pizza e una birra gelata. Momenti riassaporati con gli Europei, sì, però la Coppa del Mondo, si sa, è tutt’altra cosa, e i ricordi di quell’Italia-Uruguay stanno iniziando a offuscarsi. Emozioni che mancano dal 24 giugno 2014, ma che mercoledì 1 gennaio 2025 una fetta d’Italia è tornata a vivere. Quella più abituata allo spesso denigrato mondo di internet, dei social, del web, o come lo si voglia chiamare, lo stesso che regala storie mai raccontate dai media tradizionali – come una raccolta di beneficienza da più di 300mila euro – e capace di rendere realtà sogni altrimenti irrealizzabili, o di rispolverare vecchie abitudini, come vedere la Nazionale giocare una Coppa del Mondo di calcio.

LA KINGS WORLD CUP NATIONS

L’1 gennaio 2025, infatti, è il giorno in cui gli Azzurri debuttano nella Kings World Cup Nations, ovvero il Mondiale della Kings League, un campionato di calcio a 7 con alcune regole particolari (clicca qui per saperne di più) fondato dall’ex difensore del Barcellona Gerard Piqué. Una competizione a cui l’Italia partecipa addirittura da paese ospitante, probabilmente visto il riscontro del pubblico a quanto successo verso fine maggio 2024. Che cosa? Un Mondiale per Club con la speciale partecipazione di alcuni nazioni, come la nostra, rappresentata dagli Stallions, una squadra formata da 10 calciatori dilettanti e tre ex professionisti del calibro di Emiliano Viviano, Radja Nainggolan e, soprattutto, Francesco Totti.

Nomi importanti per un’avventura seguita da una media di quasi 300mila persone connesse per seguire le partite in diretta sul canale Twitch (piattaforma di streaming di Amazon) di Gianmarco Tocco, in arte Blur, presidente della squadra e streamer più seguito d’Italia. Numeri talmente grossi da aver attirato l’attenzione di un colosso quale Sky Sport, che ha comprato i diritti per trasmettere tutte le sfide della Kings World Cup Nations, disputate al Centro Sportivo Vismara-Fondazione Don Gnocchi e capaci di coinvolgere una media di 200mila utenti sempre sul canale Twitch di Blur. Allargando invece il binocolo a tutti i canali della Kings, i numeri sono semplicemente assurdi: 40 milioni di spettatori e 75 milioni di visualizzazioni in 4 giorni.

«Il torneo Kings World Cup Nations è partito alla grande e queste cifre spiegano al meglio quanto sia appassionata e reattiva la nostra fanbase. – le parole del CEO Djamel Agaoua pubblicati dai canali ufficiali della competizione – Siamo lieti di avere così tanti nuovi fan che si sintonizzano per unirsi al nostro nuovo modo di giocare a calcio, veloce ed entusiasmante. L’azione è stata intensa, mozzafiato e imprevedibile, il che è un merito per tutti i nostri giocatori e i nostri presidenti. Non vediamo l’ora di continuare a regalare emozioni ai tifosi di calcio e di espandere l’impronta del nostro marchio in tutto il mondo». Anche perché i numeri sono già in miglioramento rispetto a quelli del torneo disputato in Messico, con una media del 35% in più di spettatori a partita. Tra queste, spicca il record proprio di Spagna-Italia, che ha avuto una media del 18% di seguito in più rispetto alla finale della Kings World Cup giocata a Monterrey.

IL PERCORSO DELL’ITALIA

Dati a parte, l’Italia è tornata così a rivivere quelle sensazioni che solo un Mondiale con la Nazionale può offrire, anche le più dolorose. L’esordio contro il Giappone, infatti, non va secondo le aspettative. Assenti illustri Viviano e Leonardo Bonucci, gli Azzurri si affidano all’ex Sassuolo Ciccio Caputo e all’eroe del Messico Michele Trombetta, ma la partita è maledetta: due errori, tre gol subiti (uno segnato dal portiere asiatico su rinvio), una traversa e più di qualche occasione non sfruttata a dovere. Il risultato, così, è secco: 3-1 e squadra già a un bivio.

Secondo il formato del torneo, infatti, chi perde la prima partita deve affrontare un altro paese sconfitto al primo turno in un match da dentro o fuori, e all’Italia non va benissimo. Già, perché nella sfida che può costare l’eliminazione bisogna affrontare la strafavorita Spagna, fondatrice della Kings League e sconfitta altrettanto a sorpresa dall’Argentina. Praticamente un incubo, quello che venerdì 3 gennaio prende forma già in un primo tempo chiuso sul 5-1 dopo essere stati addirittura sotto 5-0. A differenza dell’esordio, però, oltre a esserci in campo una figura di spicco come Bonucci, alle spalle della Nazionale c’è un Vismara decisamente più carico, capace di far venire la pelle d’oca dall’inno nazionale a un secondo tempo da pazzi.

È lì che l’Italia accorcia, subisce, soffre e va a un passo dall’impresa, arrivando su un 6-5 che diventa impossibile da recuperare solo per un gol subito in contropiede a pochi secondi dal termine. Il triplice fischio condanna così gli Azzurri a un’eliminazione prematura per quelli che erano i presupposti, ma dopo aver spaventato i creatori del torneo stesso e riconsegnato a più di 200mila persone quelle emozioni che mancavano da 10 anni. Una sconfitta sul campo, una vittoria là fuori, dove il marchio Kings League punta a rivoluzionare il mondo dell’intrattenimento e dello sport anche in Italia, a partire dalla finale della Coppa del Mondo, che si giocherà domenica 12 gennaio all’Allianz Stadium dopo due eventi esclusivi: l’esibizione live di Mahmood e una partita tra alcune leggende del calcio (tra cui Buffon, Aguero, Casillas e Pirlo) e i presidenti dell’Italia, ovvero alcuni dei content creator più noti sul web.

SUL GIORNALE DUE PAGINE DEDICATE ALLA KINGS LEAGUE

LE PAROLE DI LEONARDO BONUCCI

«L’atmosfera è stata bellissima, il tifo sugli spalti è stato incredibile, peccato non aver dato una gioia ai nostri tifosi», e se a dirlo è chi ha vinto un Europeo, 9 Scudetti, 5 Supercoppe Italiane e 4 Coppe Italia, forse, un peso lo ha. Sono le parole di Leonardo Bonucci, una delle stelle attirate dalla Kings League, capace di coinvolgere fin qui giocatori del calibro di Kakà, Neymar, Zlatan Ibrahimovic, Javier “Chicharito” Hernandez, Francesco Totti, Claudio Marchisio, Kang-in Lee, Ji-sung Park, Alessandro Del Piero, Miguel Layún, Luca Toni, James Rodriguez e Mario Götze.

Leggende affiancate da ragazzi che la propria passione per il calcio la stanno coltivando nei campionati dilettantistici, sacrificandosi magari tra campo e lavoro, o studi. Un po’ come Vlad Marin, classe ’95 del San Rocco Castagnaretta (Prima Categoria piemontese) ex Primavera Juventus proprio ai tempi di Bonucci. «Ci eravamo incrociati, sapevo le qualità che aveva da quando si allenava con la Juve. – racconta il capitano dell’Italia, che sull’eliminazione aggiunge – Peccato, peccato perché tutti noi, compreso Vlad, abbiamo messo in campo il massimo e meritavamo di andare avanti, poi questo tipo di calcio è strano. A volte, negli shootout, negli uno contro uno, ti mette in salita la partita ed è quello che è successo oggi, però va solamente detto bravi a tutti, al mister, a tutto il gruppo perché è stata un’esperienza bellissima».

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LE PAROLE DI CLAUDIO MARCHISIO

Presente sugli spalti a sostenere la squadra anche un’altra icona bianconera, coinvolta in prima linea nel progetto Kings League. Claudio Marchisio ricopre infatti il ruolo di Head of Competition della Kings League Italia, il campionato di calcio a 7 targato Kings che inizierà, secondo alcune indiscrezioni, lunedì 3 febbraio, sempre presso il Vismara. Una competizione che ricalcherà quella già esistente da anni in Spagna, con l’obiettivo di ricreare l’atmosfera del Mondiale casalingo: «Il Vismara era molto caldo, era una partita molto attesa e lo si è visto soprattutto nel secondo tempo quando l’Italia stava cercando di recuperare, anche perché ci aspettavamo e speravamo di vedere i nostri ragazzi in finale a Torino. Non sarà così però il livello è alto e l’atmosfera è stata bella calda. Lo abbiamo visto nelle persone e nei numeri da quando è iniziata questa competizione, quindi ci auguriamo che anche durante il campionato possa soltanto che aumentare».

La chiusura, invece, è inevitabilmente sulla sconfitta al secondo turno con la Spagna, sulla quale Marchisio conclude: «Nel secondo tempo è uscito più il carattere, la voglia di recuperare una partita che nel primo tempo si è incanalata subito in una situazione molto difficile. Peccato per quello shoutout che poteva dare di nuovo un altro boost alla partita, non c’è stato, ma c’è da riconoscere che la Spagna ha qualità».

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