Manca il 20% del mercato all’appello. È questo il verdetto sul Mare Italia. A darlo è il fronte della distribuzione organizzata. Più precisamente Antimo Russo della direzione network del Gruppo Bluvacanze, che parla di cifre che danno l’idea concreta della situazione.
Per la vacanza mare italiana, “come per tutti i prodotti di vacanza, è sempre più marcata la spaccatura tra advanced booking e coloro che prenotano all’ultimo miglio”, afferma il manager, confermando un trend messo in luce da più osservatori. Il che conferma anche una tendenza avviata almeno due anni fa, cioè “quella della ‘destagionalizzazione per necessità’ – osserva Russo -, dovuta al caro-prezzi con una fascia di consumatori che posticipa le ferie a dopo le settimane di picco tariffario. Quest’ultimo cluster prevale, spingendo un fenomeno di advanced booking che dal 2022 prende piede”. A suo dire è da “segnalare lo sforzo dei fornitori nel rivedere il minimum stay durante le 6 settimane di alta stagione, proponendo anche sole 3-4 notti contro i canonici 7-10 giorni”.
Un calo dovuto a più fattori
Ragionando sulle richieste che riguardano il prodotto Italia, che transitano dal turismo organizzato, Stefano Colombo, sales & operations manager distribuzione del Gruppo Uvet asserisce che hanno subito “un calo dovuto a tanti fattori. In generale, se ci si basa sul solo mercato interno si riscontra una sofferenza del prodotto Italia”.
Lo conferma anche Mario Vercesi, amministratore delegato Gattinoni Travel: “Le nostre agenzie registrano un calo delle prenotazioni per il Mare Italia, destinazione che segna un decremento anche rispetto alle previsioni”. I dati di prenotazione sono stati “molto positivi fino al 31 marzo – sottolinea Vercesi – poi le prenotazioni sull’estate sono andate in sofferenza un po’ per tutte le destinazioni, ma in particolar modo sul prodotto Mare Italia”.
In relazione al comportamento dei t.o. su questo tipo di prodotto, sempre Vercesi rileva “comportamenti molto diversi” che variano in base agli attori di mercato coinvolti “siano questi tour operator o albergatori di catena alberghiera o imprenditori. Tutti hanno lavorato con pesi e misure diverse sull’advanced booking e sicuramente chi ha avuto un advanced più aggressivo ha avuto anche un maggior beneficio”. In ogni caso oggi si nota che “tutti gli attori di mercato indistintamente stanno lavorando principalmente sul last minute”.
Il Mare Italia delle famiglie
Chi sta effettivamente prenotando il Mare Italia in agenzia di viaggi? Non ci sono dubbi sul fatto che questo tipo di prodotto sia “il cluster predominante nel segmento famiglie”, osserva Vercesi.
Certo, famiglie con “una buona disponibilità di budget”, aggiunge Russo. In linea il responso di Colombo, nel momento in cui viene asserito che “le prenotazioni le fanno sempre le famiglie che possiedono redditi sopra la media”, ma il manager menziona anche un altro target, cioè le persone “che non vogliono spostarsi dal nostro Paese e desiderano l’assistenza di un consulente per poter avere proposte ampie e qualificate”.
Non solo mare, c’è anche la montagna
Se si guarda a quelle che sono le soluzioni più prenotate e in quali località, la mappa che si viene a comporre tramite l’Osservatorio Bluvacanze vede: “Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria e Toscana in testa, con la regione tirrenica sempre forte per il fattore della prossimità; quindi, competitiva poiché favorita a quanti la raggiungono in auto propria”, dice Russo.
C’è poi un altro dato che emerge. “Non è solo mare la vacanza dell’estate italiana, notoriamente prodotto fai-da-te, la montagna beneficia del revamp di prodotto da parte di alcuni operatori alberghieri che in Trentino e in Valle d’Aosta hanno saputo ristrutturare l’offerta, proponendo al mercato del turismo di qualità soluzioni apprezzate”, aggiunge Russo.
C’è da dire che le proposte “vincenti – afferma Colombo – sono sempre quelle che includono anche il trasporto o che offrono formule di vacanza complete (pensione completa o all inclusive)”.
Stefania Vicini