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Maurizio Sarri si racconta a Maurizio Compagnoni

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Cosa ne pensa di Conte al Napoli?

“Il Napoli avrà da fare un percorso, con uno stravolgimento nel modo di giocare. La fortuna è che Conte è molto veloce in queste situazioni a trasmettere la propria mentalità e il proprio modo di giocare. Non li vedo fuori dalle prime tre”.

 

Le manca Napoli?

“Molto”.

 

Ci si chiede perché in Italia i grandi club non si siano rivolti a Sarri. Il Milan è andato su Fonseca…

“Sinceramente non lo so. Questo è un punto sul quale dobbiamo farci delle domande, non ti nascondo che alcune società che non mi hanno cercato mi hanno fatto rimanere deluso perché c’erano situazioni in cui mi potevano ascoltare anche solo per un quarto d’ora. Sono cose sulle quali posso influire se riesco a capire il perché”.

 

Milan e Fiorentina?

“Sono due realtà che secondo me erano adatte a me”.

 

Anche un’esperienza in Premier, al Chelsea

“Errore fondamentale della mia carriera. C’erano i presupposti per rimanere, società difficile dove probabilmente non finisci la seconda stagione come successo a tutti nell’era Abramovic. Ma rimanevi nella cerchia della Premier. Noi abbiamo fatto un buon percorso. L’anno prima la squadra aveva chiuso al quinto posto, poi siamo finiti terzi alle spalle di Liverpool e City che avevano qualcosa più di tutte. Abbiamo vinto l’Europa League conquistando 13 vittorie e abbiamo perso una finale di Coppa di Lega ai rigori contro il City dopo aver eliminato Liverpool e Tottenham che quell’anno sono arrivate in finale di Champions League. Ho fatto un errore enorme che dovevo evitare. La voglia di tornare in Italia doveva essere inferiore rispetto a quella di rimanere in Premier, che doveva essere superiore”.

Quando rivedremo Sarri in panchina?

“Speriamo il prima possibile, ho fatto i primi due mesi tra problemi familiari ed il resto in cui non ho avuto grandi nostalgie per il calcio. Adesso la voglia sta ricrescendo e quindi penso che tra un mese o due scalpiterò. Penso sia difficile a questo punto del mercato trovare una soluzione che non sia quella estera ma faccio fatica ad andare all’estero”.

 

Si era parlato del Siviglia…

“C’è stato un minimo di trattativa ma loro avevano esigenze diverse dalle mie quindi non è andata molto avanti”.

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