Il sito dell’emittente britannica ha usato il divieto di praticare questo sport come esempio del clima di tensione che si respira in città tra italiani e bengalesi. L’europarlamentare leghista, prima cittadina dal 2016 al 2024, ha parlato di «articolo fasullo» e rivendicato la sua «battaglia contro il processo di islamizzazione».
The Italian town that banned cricket. La città italiana che ha bandito il cricket. Questo il titolo che il sito della Bbc ha scelto per un articolo in cui la giornalista Sofia Bettiza ha raccontato le difficoltà della comunità bengalese residente a Monfalcone (Gorizia), a causa di alcune misure restrittive nei confronti delle minoranze. Come il divieto di giocare a cricket, appunto, e di pregare in maniera collettiva nei centri islamici. Ebbene, il pezzo ha suscitato la reazione della ex sindaca e oggi europarlamentare Anna Maria Cisint, che tra l’altro era stata già sentita dall’autrice dell’articolo.
Cisint: «A Monfalcone c’è un processo molto forte di fondamentalismo islamico»
Monfalcone ha poco più di 30 mila abitanti e un terzo della popolazione è costituito da immigrati, arrivati principalmente dal Bangladesh per lavorare nei giganteschi cantieri navali di Fincantieri. Secondo il pezzo della Bbc, in città si percepisce un crescente clima di tensione tra la comunità italiana e quella bengalese, di fede musulmana. D’altra parte, si evidenzia, nei suoi due mandati la sindaca leghista Cisint ha rimosso le panchine nella piazza della città dove i bengalesi erano soliti ritrovarsi, ha polemizzato contro burqa e burkini in spiaggia, ha vietato la preghiera collettiva nei due centri islamici di Monfalcone. Infine è arrivato anche il divieto di cricket, con tanto di multe già scattate. Il pezzo fa infatti riferimento a una sanzione, comminata nei mesi scorsi a un gruppo di adolescenti “beccati” dalla polizia a giocare a cricket – sport nazionale del Bangladesh – in un’area in cui non è più possibile. Parlando con la Bbc, Cisint ha detto che «non c’è né spazio né denaro per costruire un nuovo campo» da cricket e che «le palle rappresentano un pericolo». Precisando che esiste in città «un processo molto forte di fondamentalismo islamico», Cisint ha poi aggiunto che i bengalesi non hanno dato niente alla comunità e che, perciò, «sono liberi di andare a giocare a cricket ovunque… fuori Monfalcone».
L’ex sindaca: «Servizio giornalistico fasullo che discredita la serietà della Bbc»
Il racconto della Bbc non è andato giù alla ex sindaca, che tra l’altro ha conservato un ruolo nella giunta comunale dopo essere stata eletta a Bruxelles. Rivendicando la sua «battaglia contro il processo di islamizzazione» che «punta a cancellare la nostra identità culturale e sociale», Cisint ha scritto in una nota che, «se si gioca a cricket in aree vietate con rischio per l’incolumità pubblica, è doveroso che il Comune faccia in fondo la propria parte con tutti i provvedimenti che si rendono necessari». In generale, ha aggiunto, Monfalcone «non può avere il cricket come una priorità e neppure come un’esigenza» e, se si vuole realizzare un impianto per questo sport «se lo facciano gli interessati, come è avvenuto per altri giochi del genere come il padel». Non paga, Cisint ha in pratica accusato l’emittente britannica di diffondere fake news: «Non saranno certo la diffusione di servizi giornalistici fasulli, come quello che discredita la serietà della Bbc a intimidire la mia azione che risponde a un’esigenza che non riguarda solo la realtà locale e che tocca questioni profonde come l’erogazione di benefici a carico delle finanze pubbliche senza controllo su redditi, proprietà e diritti reali, come quelli per gli assegni familiari concessi ai familiari all’estero».