Filippo Macchi è medaglia d’argento nel fioretto uomini dell’Olimpiade di Parigi. In finale ha perso 15-14 con il rappresentante di Hong Kong, Long Ka Cheung. Molto contestata la decisione finale dei giudici. Quella di Macchi è l’ottava medaglia dell’Italia. Il presidente della Federscherma, Paolo Azzi, “presenterà una protesta formale alla Fie e al Cio per l’inaccettabile arbitraggio della finale olimpica” del fioretto maschile. “La protesta – rende noto la Federscherma – è supportata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò”. Il presidente federale Paolo Azzi ha detto di “non aver visto mai nulla di simile. È Filippo Macchi il vero vincitore e gli è stato negato un oro che meritava”.
La contestazione
Ladri, ladri. Vergogna, vergogna”, la rabbia del ct Stefano Cerioni è la rabbia di tutta l’Italia che aveva già visto materializzarsi un altro oro olimpico a Parigi 2024. Macchi e Cheung, per le prime 28 stoccate, si sono equivalsi. Era partito meglio il fiorettista di Hong Kong, in vantaggio fino al 10-7, ma poi l’italiano, vera sorpresa della prova di fioretto, si è esaltato portandosi avanti fino al 14-12. A quel punto l’oro sembrava cosa fatta. E invece Cheung ha raggiunto Macchi sul 14-14. Da quel momento, l’arbitro Hao Chih Huang (Tapei) non se l’è più sentita di prendere decisioni senza l’ausilio del Var. E così per due volte – quando Macchi e tutto lo staff azzurro erano sicuri di aver vinto – ha deciso di non decidere. Alla terza, invece, la stoccata è stata assegnata a Cheng, capace di fare il bis olimpico. Ma se a Tokyo nella finale con Garozzo non c’ea stata storia, questa volta a Parigi Macchi avrebbe meritato la vittoria. Al termine dell’incontro, l’azzurro si è lasciato cadere sulla pedana, disperato. E per lunghi minuti Cerioni, insieme al presidente della Federscherma, Paolo Azzi, ha protestato contro l’arbitro e i dirigenti della Federazione internazionale. “Non ho mai visto una cosa del genere in vita mia”, ha gridato il ct, consolato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, evidentemente in disaccordo con la decisione arbitrale.
Macchi: “Vedrò le stoccate a casa. Mi sembrava di avere ragione”
Poteva essere il coronamento di un grandissimo torneo olimpico disputato da Macchi, nipote di Carlo Macchi, un’icona della scherma italiana, e fidanzato con la figlia di Diana Bianchedi. “Sono cresciuto a latte e fioretto”, ha sempre detto Filippo Macchi. “Ho sognato questo momento mille volte e non l’ho mai sognato così. La scherma ed il fioretto sono sport a discrezione dell’arbitro. Ero sul 14-12 e avrei dovuto chiuderla lì e non l’ho fatto. Mi vedrò le stoccate a casa, ora non lo so. Lì mi sembrava di avere ragione”. Così l’argento olimpico del fioretto a Parigi 2024. “Ho sognato questo momento mille volte e non l’ho mai sognato così. Ora siamo arrabbiati e ci supporteremo – aggiunge – Me la sono goduta quasi fino alla fine. Il problema è che da casa si aspettano sempre che dalla scherma portiamo tante medaglie ma il livello mondiale si è alzato. Cheung è un campione, al di là di questo assalto, è un grande campione e non è facile” affrontarlo. Ad Hong Kong magari fino a qualche anno fa non sapevano neanche cosa fosse la scherma. La medaglia d’argento? Non è d’oro, ok. Fa dispiacere ma va bene. Domani avrà forse un altro sapore, anzi sicuramente sì”. Poteva mettere un oro in bacheca, una decisione arbitrale, che non potrà mai dimenticare, gliel’ho impedito.