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Pitti Uomo e la Fashion Week maschile di Milano presentano un calendario molto internazionale

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Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



7 giu 2024

Dopo la London Fashion Week, martedì 11 giugno l’Italia prende il sopravvento. La maratona della moda maschile per la Primavera-Estate 2025 continua, prima a Firenze, con Pitti Uomo edizione 106 fino al 14 del mese, poi a Milano con la Fashion Week, dal 14 al 18. Una settimana intensa, caratterizzata dall’arrivo di diversi creativi da Londra e Parigi. Come Marine Serre, Pierre-Louis Mascia, Paul Smith, Martine Rose e Dunhill.

Un look maschile firmato Marine Serre per l’Autunno-Inverno 2024/25 – ©Launchmetrics/spotlight

Il salone di moda maschile, che è il punto di riferimento per l’intero settore, annuncia quasi 800 espositori, il 43% dei quali provenienti dall’estero, e una serie di eventi e progetti internazionali. Come “China Wave”, che mette in risalto “il meglio della moda maschile cinese contemporanea”. L’iniziativa è organizzata con la China National Garment Association e propone di mettere in primo piano da sette a otto marchi selezionati dal salone CHIC (China International Fashion Fair), come Valleyouth, KB Hong by K-Boxing, Raxxy, JDV, Fenggy, Blackhead e Keyone by Hattershub.
 
La giovane creatività internazionale sarà sotto i riflettori con il ritorno della sezione “S Style”, sospesa lo scorso gennaio, che presenta dieci etichette eco-responsabili all’avanguardia e promettenti: l’ugandese Buzigahill, il danese-irlandese Caoimhe Dowling, il britannico Denzilpatrick , il cileno Guido Vera, il cinese Permu, il greco Unsung Weavers e i quattro marchi italiani Domenico Orefice, Florania, Via Piave 33 e Tolo.

Troveremo anche in questa edizione numero 106 del salone fiorentino la sezione J Quality Factory Brand Project, con le eccellenze dell’artigianato giapponese, e Scandinavian Manifesto, spazio organizzato con l’attivissima fiera danese Copenhagen International Fashion Fair, che sarà presente anche a Milano con il Progetto CIFF Showrooms Milano. Prosegue inoltre la partnership avviata con Promas, l’ufficio di promozione dell’abbigliamento maschile francese che, con DEFI, presenta 33 brand della Francia alla Fortezza da Basso, roccaforte della manifestazione. I pesi massimi, come Blanco, Hartford ed Eden Park se ne vanno, lasciando spazio a una nuova generazione di etichette, come Ouest Paris, dello stilista Arthur Robert, e Valette Studio di Pierre-François Valette, invitato per la seconda stagione dallo show toscano.
 
Francesi e inglesi sotto i riflettori
 
Pitti Uomo celebra più che mai la creazione francese in questa sessione estiva con, come ospiti d’onore, Marine Serre, che sfilerà la sera di mercoledì 12, e l’illustratore Pierre-Louis Mascia, che organizzerà l’indomani il primo défilé della sua storia. All’inaugurazione, martedì 11, da non perdere la presentazione speciale di Paul Smith, che solitamente sfila a Parigi, ma questa volta mancherà dalla Ville Lumière.

Martine Rose, un look per l’estate 2024 – © ImaxTree

Un’altra britannica, Martine Rose, che fu la vedette del Pitti Uomo di gennaio 2023, questa volta sarà alla Milano Fashion Week, entrando per la prima volta nel calendario di Milano Moda Uomo, che in questa stagione mostra numerose influenze britanniche. Considerata uno dei nomi nuovi più interessanti del menswear, la designer di origini giamaicane sfilerà domenica 16 giugno, subito dopo Dunhill.
 
Debutta sulle passerelle milanesi anche la storica maison britannica del gruppo svizzero del lusso Richemont, sotto l’egida del suo direttore creativo Simon Holloway, che per l’occasione svelerà la sua seconda collezione. I due sfileranno al fianco di un’altra celebre label inglese, ovvero JW Anderson, fan del capoluogo lombardo da diverse stagioni. Senza dimenticare JordanLuca, nome londinese salito alle stelle nelle ultime stagioni, mentre il brand georgiano David Koma, altro frequentatore delle passerelle di Londra, ha scelto Milano per lanciare la sua linea uomo nell’ambito di una presentazione sabato 15.
 
Per il resto, il cartellone di Milano Moda Uomo annuncia un programma abbastanza leggero, con 20 sfilate fisiche (rispetto alle 22 della scorsa stagione), incluso il doppio show di Giorgio Armani, su un totale di 84 incontri tra presentazioni ed eventi. A questo si aggiungono quattro sfilate in formato digitale, tra cui una per la prima volta della label cinese Valleyouth, e qualche défilé fuori calendario.
 
Dei grandi nomi del Made in Italy, oltre ad Armani, restano sulle passerelle maschili solo Prada, Dolce & Gabbana, Gucci, Fendi, Dsquared2, Zegna e Moschino, con quest’ultimo che aprirà le danze venerdì 14 giugno. Si tratta di un ritorno per la maison, che presenterà la prima collezione per l’uomo firmata dal nuovo direttore creativo Adrian Appiolaza.
 
Tra le altre scommesse sicure, Neil Barrett, Magliano, tornato dopo aver sfilato a Firenze lo scorso inverno, e MSGM, il brand di Massimo Giorgetti, che festeggerà il suo quindicesimo anniversario con uno show misto, preannunciandosi come uno degli highlights della settimana.
 
Da notare che il programma delle sfilate milanesi perde sei nomi. Si tratta di Stone Island, Federico Cina, Andersson Bell, del brand sudcoreano di DoHun Kim, che lascia la Milano Fashion Week dopo due stagioni, e del brand italo-cinese Pronounce, che ha sfilato per la prima volta in Italia la scorsa stagione, ma che questa volta ha scelto il format della presentazione. Mancano anche K-Way, che sfila abitualmente durante la stagione invernale, e Philipp Plein.

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