I dati di NielsenIQ per Audible parlano chiaro: il mercato dell’audio è in crescita. La durata di una sessione media di ascolto arriva a sfiorare i 25 minuti. Per il 48% degli italiani l’ascolto dei podcast è un appuntamento settimanale, mentre per l’11% è un’abitudine quotidiana. Il plus? La possibilità di fare altre cose mentre si ascolta
In Italia è podcast-mania. Il mercato dell’audio entertainment non accenna a fermare la sua corsa e cresce di anno in anno. Un italiano su tre ascolta i podcast che raggiungono ormai 17,2 milioni di persone. A dirlo sono i dati raccolti dall’istituto NielsenIQ per Audible, società Amazon che si occupa di produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità, dagli audiolibri, ai podcast, alle serie audio. Il 2024 ha segnato un aumento del +5% rispetto all’anno precedente, pari a più di 800mila persone. “Oggi il settore è più maturo, sia lato ascoltatori, più consapevoli di un tempo nelle loro scelte di ascolto, sia lato industria, più strutturata, formata e variegata nella sua offerta. In un contesto così dinamico – ha dichiarato il Country manager di Italia e Spagna di Audible Juan Baixeras – Audible continuerà a investire e produrre contenuti altamente innovativi”.
Assidui ascoltatori? Uomini tra i 25 e i 34 anni
Un dato interessante arriva dalla platea di ascoltatori di podcast. Connessione a internet e ascolto di podcast vanno di pari passo: infatti, coloro che trascorrono più tempo in rete si confermano anche come gli ascoltatori più assidui. Parliamo ovviamente dei giovani, per lo più uomini, compresi nella fascia di età dai 25 ai 34 anni che trascorrono in media 4 ore al giorno su internet. Ma oltre al numero, a colpire è anche la quantità di tempo che questi fruitori dedicano all’ascolto. La ricerca NielsenIQ rivela come nel 2024 una sessione media di ascolto arrivi a durare quasi 25 minuti, ovvero 4 minuti in più rispetto allo scorso anno. Una piccola manciata di tempo che però fa la differenza e che testimonia il maggior interesse e la conseguente maggior attenzione che l’ascoltatore è disposto a spendere. Mediamente, inoltre, i podcast vengono ascoltati quasi 5 volte al mese: per il 48% si tratta di un appuntamento settimanale, mentre per l’11% è un’ abitudine quotidiana.
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Il plus? La possibilità di multitasking
Ai giovani piace essere sempre attivi, fare tante cose e sfruttare ogni momento delle loro giornate. Ed ecco quindi uno dei principali valori aggiunti attribuiti ai podcast: il multitasking. Per il 68% degli ascoltatori, la possibilità di ascoltare storie e approfondimenti mentre si fa altro è uno dei plus di questa modalità di fruizione. Altro elemento chiave è la possibilità di non affaticare troppo la vista: per il 35% degli intervistati è importante avere un mezzo solo audio che consenta di staccare gli occhi da un foglio o da un monitor, già abbondantemente usato nella quotidianità tra smartphone e lavoro al pc. E poi c’è l’offerta: in Italia i podcast coprono ormai una vasta gamma di argomenti che permette agli ascoltatori di poter selezionare le storie che vogliono ascoltare o le news che vogliono approfondire con prodotti di qualità.
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Informazione e approfondimento in trend
Dalle news all’entertainment, i podcast offrono diversi generi di ascolto in grado di soddisfare tutti i gusti. Ma se l’intrattenimento conquista il 34% degli ascoltatori, sono l’informazione e l’approfondimento i cavalli di battaglia diventati dei veri e propri trend di ascolto con, rispettivamente, il 47% e il 45% dei fruitori assidui. Informarsi, scoprire nuovi contenuti e approfondire argomenti specifici sono quindi i principali motivi che guidano l’ascolto di podcast: un dato, quello registrato in merito nel 2024, che non segnala particolari variazioni rispetto all’anno precedente.
Dal passaparola all’AI
Ma come scegliere quale podcast ascoltare? Per gli ascoltatori sono determinanti: la tematica (75%), il narratore (53%) e l’autore (51%). I principali driver di ascolto sono l’informazione (40%), la scoperta di nuovi contenuti (35%), l’approfondimento di un argomento specifico (34%). I social media e il passaparola tra amici e conoscenti restano i migliori modi per venire a conoscenza di nuovi titoli che potrebbero interessarci. Rispetto allo scorso anno, però, è aumentato significativamente anche l’impatto dei siti degli editori nel far scoprire nuovi contenuti. A tal proposito, interessante come anche la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale possa venire incontro alle esigenze dell’ascoltatore aiutandolo a indirizzarsi nel mare magnum di possibili contenuti da iniziare. Amazon Music, ad esempio, negli Stati Uniti ha lanciato uno strumento che si chiama Topics: lo scopo è aiutare i clienti a filtrare la ricerca all’interno del database in base all’argomento preferito. Da non sottovalutare anche la possibilità di chiedere aiuto ad Alexa, l’assistente vocale di Amazon che, in casa così come in macchina, permette di fruire dei podcast nella maniera più immediata e naturale possibile.