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Possibili medaglie dell’Italia alle Olimpiadi nell’atletica

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Quali sono le possibili medaglie dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024? Se lo chiedono in molti, soprattutto nelle discipline dell’atletica, dopo i fasti degli ultimi appuntamenti internazionali.

Cosa resterà delle 24 medaglie dei Campionati Europei di Roma? È già cambiata la musica nell’atletica italiana. Dopo le marce trionfali e i crescendo rossiniani delle notti romane, ora tocca pensare all’eredità degli Europei 2024, il punto più alto nella storia continentale dell’atletica azzurra.

Si guarda a giovedì 1 agosto, quando non troppo lontano da noi, a Parigi, inizierà il programma di atletica delle Olimpiadi. Sarà davvero tutta un’altra musica? Ne è convinto il direttore tecnico Antonio La Torre, che è già tornato con i piedi per terra. Anche il presidente Stefano Mei ha ritrovato sobrietà e giudizio, ma lo scorso weekend, in occasione del Challenge Assoluto di Brescia, ha parlato di possibili medaglie olimpiche: da 6 a 8. Beh, ci sarebbe da firmare subito il contratto, il presidente del Coni Giovanni Malagò avrebbe già la penna in mano: a lui ne sarebbero bastate 4.

Quindi, quanti metalli si potrebbero portare a casa dalla campagna di Francia? Lasciamo stare il colore, limitiamoci al numero di pezzi. Non chiediamo troppo alla sfera di cristallo (che non c’è).

Possibili medaglie dell’Italia alle Olimpiadi – Chi ha grandi possibilità

Chi ha il 100% di possibilità? Risposta facile qui: nessuno. E non si tratta di banale scaramanzia. Le variabili sportive sono così tante che, anche se uno fosse in gara da solo, la vittoria non sarebbe comunque certa.

Tra l’80 e il 90%. Stiamo volando ancora in alto, ma ci prendiamo i rischi del mestiere. Leonardo Fabbri sembra destinato a un podio olimpico, solo il recordman del getto del peso Ryan Crouser sembra avere quella solidità che può farlo stare tranquillo in pedana. Fabbri però arriva da tre medaglie in tre campionati: il carattere ora c’è.

Gianmarco Tamberi. Una gara per essere il numero uno al mondo (2,37). La condizione romana di Gimbo deve aver fatto impallidire tutti i suoi avversari. Il resto del mondo per ora ha saltato bene solo nella stagione invernale. Vediamo che succede da qui a un mese, ma tutti si trovano a rincorrere il capofila.

Antonella Palmisano. La 20 km di marcia è una brutta bestia da addomesticare. Servono testa, gambe, cuore, coraggio e capacità di lettura della gara. E poi il clima, una variabile impazzita per tutte. Le avversarie sono tante, dalle cinesi alle sudamericane, l’australiana Montag… La marcia si è allargata, l’Europa regge solo con Italia e Spagna. Palmisano è però del tutto recuperata, bronzo mondiale e oro europeo, l’esperienza di una vittoria olimpica. Come può non mettere paura alle avversarie? Lei certamente non avrà paura di andare all’attacco al momento giusto.

Staffetta di marcia. Quale sarà la formazione? I “titolari” Francesco Fortunato e Valentina Trapletti, campioni del mondo? Antonella Palmisano e Massimo Stano, i campionissimi? Palmisano e Fortunato, i più in forma visti in campo? Grosse grane da sbrigare per il DT La Torre, ma una medaglia in questi 42 km divisi per quattro non dovrebbe sfuggire.

Atletica, le probabilità di medaglia Olimpica – Tra il 70 e l’80%

Dopo Roma, la sua “fascia” era quella del 50%. Però dopo le volate finlandesi di Turku, quei 100 metri corsi in 9”92 come fossero un allungo di riscaldamento, le quotazioni di Marcell Jacobs salgono, anzi “si impennano”. Parigi si avvicina e lui pure, passo a passo, lentamente come per tendere un agguato ai suoi rivali che hanno iniziato a correre forte. Volano Omanyala e Seville, Lyles si prepara ai Trials, il britannico Hinchliffe ha appena vinto il campionato dei college americani con 9″95. La stagione sta iniziando solo ora e Jacobs ha già gridato il suo “presente!”.

Andiamo in pedana, partiamo da chi a Roma non c’era. A Parigi salterà il primatista italiano di salto triplo Andy Diaz, al suo debutto in maglia azzurra. Tolti i limiti alla burocrazia, scenderà in campo per una sfida tutta tra ex cubani, a partire dallo spagnolo Diaz Fortun, oro a Roma e dal portoghese Pedro Pichardo. La super molleggiata pedana dell’olimpico ha forse regalato troppo, torniamo con i piedi per terra. Da temere il baby fenomeno Jam Hibbert, 19 anni, e l’esperto Zango. Sarà una gara imperdibile, dai nervi a fior di pelle.

Mattia Furlani è tanto giovane quanto bravo, capace e caparbio come una vecchia gloria. Escluso il greco Tentoglou, per ora il mondo salta tra gli 8,30 e gli 8,40. Discorso simile per Larissa Iapichino, ormai prossima ai 7 metri ma soprattutto in piena maturità agonistica. Attenzione all’americana Davis-Woodhall, la serba Spanovic e la tedesca Mihambo.

4×100 uomini. Il carattere c’è, la voglia di fare bene insieme anche. Senza egoismi, è un buon punto di partenza. Servirà correre due volte con la squadra titolare (semifinale e finale), non sono ammesse leggerezze. Chi ci sarà? Melluzzo è convincente in prima frazione, il resto è ben rodato, certo stupisce sempre fare a meno di un campione come Chituru Ali. A questo punto della stagione però è quasi impensabile trovargli un posto: significherebbe rinunciare a Jacobs o Tortu. Voi lo fareste?

Atletica, possibili medaglie italiane alle Olimpiadi – 50%

Sara Fantini è una scommessa che, se va a segno sbanca. Sara si muove nell’elite mondiale del lancio del martello da qualche stagione, ha fatto le sue esperienze (anche negative) ma a Roma ha colto una vittoria storica per l’atletica italiana tutta. Riuscirà a trasformare l’hype di questa impresa in una medaglia olimpica? Impresa difficilissima, però… Andersen, Rogers, Price, Kassanavoid, Zhao, tutte pericolose ma non irraggiungibili. Dopo Tokyo, ogni sogno è lecito.

Lorenzo Simonelli è al momento il numero due al mondo nei 110 ostacoli. Calma, mancano i trials americani, aspettiamo i francesi, ma il nostro “Monkey D. Rufy” (leggetevi il manga One Piece) ambisce a diventare un vero pirata degli ostacoli. Ha la leggerezza che serve per correre di fianco a leggende come Grant Holloway.

Atletica, le probabilità di medaglia Olimpica – 30%

Quote in forte rialzo anche per Chituru Ali, finalmente sotto i 10 secondi (9”96 dietro a Jacobs a Turku) dove lo si aspettava da un paio d’anni. Tutto è girato per il verso giusto e il “fisico bestiale” del comasco trapiantato a Roma promette di regalarci nuove, velocissime emozioni.

Pensarlo tra i migliori otto olimpici o sul podio è al momento un po’ troppo, ma stiamo a vedere. Nelle prossime gare vedremo come si sarà adattato alla sua nuova dimensione mondiale. Prontissimi a cambiare idea.

Atletica, le probabilità di medaglia Olimpica – Gli outsider

Non ce ne vogliano le altre medaglie di Roma, ma per loro il compito è davvero “duro, duro, duro”. Un posto in finale sarebbe già un gran risultato, nessuno sarebbe deluso. Zaynab Dosso nei 100 metri o Alessandro Sibilio di nuovo tra i top nei 400 hs, oppure una corsia prestigiosa per Catalin Tecuceanu negli 800 e Pietro Arese nei 1500.

E Nadia “Bat-woman” Battocletti? Correrà davvero i 1500 come si dice da mesi, oppure i record italiani su 5000 e 10000 la faranno ricredere? Anche nei sogni più “mostruosamente proibiti” è difficile immaginarla davanti alle africane.

Yeman Crippa nella maratona potrà essere la sorpresa? Stefano Baldini ce l’ha insegnato, immaginare l’oro non è vietato. Il cast sarà da gara leggendaria e Yeman non avrà nulla da perdere.

Sarà la 20 km di marcia ad aprire le gare. Massimo Stano sta facendo di tutto per recuperare dalla frattura del piede. Basterà? Valentina Trapletti e Francesco Fortunato si sono superati a Roma, ma se il ritmo sarà troppo alto, difficile restare davanti con i primi della classe. Però ci piace immaginarli lì, dove vuole il loro cuore.

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