Le squadre di calcio nel Regno Unito finiscono (di nuovo) nel mirino dell’opinione pubblica per aver incoraggiato la dipendenza dal gioco, secondo il quotidiano locale Daily Telegraph.
Scritto da Vincenzo Giacometti
Ci risiamo. Ancora una volta la stampa inglese si scaglia contro le squadre di calcio per via del loro legame con le società di gaming. Accade di nuovo in Regno Unito, dove i club della Premier League, insieme a quelli dell’Efl, sono ritenuti “colpevoli” di aver aperto negozi di scommesse con quello che gli attivisti chiamano il marchio del club “trappola del miele”.
Citando l’esempio del club Sheffield, militante nella League One, il quotidiano britannico Daily Telegraph lo indica come primo a collaborare con William Hill per aprire un Home Shop nel suo stadio: un negozio che che gli attivisti temono attirerà giovani tifosi. Sostenendo che ben otto club della Premier League stanno seguendo questo esempio. L’Aston Villa, per esempio, ha nel frattempo lanciato una partnership all’interno dello stadio con lo stesso bookmaker William Hill.
Gli enti di beneficenza “Gambling With Lives” e “Big Step” stanno esprimendo le loro preoccupazioni spiegando: “Siamo preoccupati che questo possa essere un modo cinico per attirare gli appassionati di calcio nel gioco d’azzardo e che potrebbe essere particolarmente attraente per i bambini che potrebbero non sapere che era qualcosa di diverso dal loro club”, spiegano dagli enti di beneficenza.