Il tecnico dell’Ungheria Marco Rossi ha analizzato l’evoluzione degli Azzurri sotto Luciano Spalletti e ha spiegato la continua ascesa degli allenatori italiani in panchina.
Cinque dei 32 allenatori dei prossimi Europei in Germania provengono dall’Italia – tra cui il Ct dell’Ungheria, Spalletti, Francesco Calzona della Slovacchia, Domenico Tedesco del Belgio e Vincenzo Montella della Turchia.
Gli allenatori italiani sono sempre più in prima linea nel calcio moderno, con Enzo Maresca pronto a subentrare al Chelsea, Francesco Farioli che arriva all’Ajax, Carlo Ancelotti che vince la Champions League con il Real Madrid e Gian Piero Gasperini che vince l’Europa League con Atalanta.
Rossi sull’evoluzione dell’Italia e gli obiettivi Euro 2024
Parlando a TMW, Rossi ha dato per primo i suoi favoriti per vincere il campionato europeo.
“Francia, Inghilterra, Germania e Italia, ma includerei anche la Spagna. Se però dovessi indicare un solo nome direi Germania: per la forza della squadra, per l’ambiente e per la situazione che si creerà”.
Ha commentato come è cambiata l’Italia da quando Spalletti è subentrato a Roberto Mancini.
“In alcune partite di singolare, in diversi individuali, ma la tipologia di lavoro sembra simile a quella svolta da Mancini.
“Non dobbiamo snobbare quel lavoro, nel precedente Europeo l’Italia ha offerto partite di ottimo livello, lo ha vinto meritatamente, anche se in alcune partite è stata fortunata, abbiamo visto una Nazionale molto buona.
“Poi è chiaro che anche i momenti ti devono aiutare e in quella competizione girarono a favore dell’Italia, ma poi accadde esattamente il contrario”.
Rossi ha parlato di come la maggior parte della rosa azzurra sia stata convocata dalla Serie A.
“È tra i migliori campionati con Premier League e Bundesliga. Poi si potrebbero dire tante cose ma il Ranking UEFA parla chiaro e se l’anno prossimo potremo avere una rappresentanza così numerosa di squadre in Europa è perché abbiamo prodotto ottimi risultati”.
A Rossi è stato chiesto se il divario tra l’Italia e le altre squadre europee come Inghilterra e Francia sia cresciuto negli ultimi anni.
“A livello di individualità, la Francia ha qualche nome in più, l’Inghilterra lo stesso. Ma lo stesso discorso si sarebbe potuto fare tre anni fa, quando vinse l’Italia. E’ chiaro che questo è un aspetto che un allenatore deve tenere in considerazione, bisogna essere ragionevoli sugli obiettivi da raggiungere.
“Se Italia e Francia giocano entrambe al massimo delle loro possibilità, la Francia vince, l’Italia ha gli strumenti per non lasciare che gli avversari giochino al massimo e può a sua volta dare più del massimo per vincere.
“La chiave è avere fiducia in se stessi senza cadere nella presunzione. Tutto si gioca lì fuori, è una differenza molto sottile”.
Rossi ha sottolineato il fatto che cinque dei 32 allenatori di Euro 2024 provengono dall’Italia.
“Noi italiani abbiamo un paio di caratteristiche che ci contraddistinguono: innanzitutto un’attenzione quasi maniacale alla fase difensiva e la capacità di saperla allenare, non tutti sono capaci di farlo.
“Quindi grande adattabilità e poca rigidità, siamo aperti a nuove influenze e nuove innovazioni. Guarda Ancelotti, usa macroprincipi e microprincipi modernissimi, non ha nulla da invidiare agli allenatori più giovani. Spalletti è un altro riduttivo, Pioli la stessa cosa.
“Stiamo parlando di persone over 60 o prossime ai 60 ma modernissime, allenatori che di anno in anno riescono a scrivere una nuova pagina del loro calcio, ad evolversi”.
Infine, a Rossi è stato chiesto fino a che punto l’Italia dovrà arrivare a Euro 2024 per essere soddisfatta.
“Se raggiungono la semifinale. Anche se da italiano immagino già grandi polemiche se poi perdessero quella semifinale”.
