Una storia che ne ha dentro un’altra, più ampia, come abbiamo raccontato in “Diventare Sinner”, libro edito da Giunti in collaborazione con FITP. L’ascesa di Sinner, giocatore lontano dai modelli, difficilmente inquadrabile in una categoria, racconta una particolarità del tennis italiano di oggi. “In Spagna, negli Stati Uniti, vediamo spesso giocatori dallo stile simile. In Italia non succede, abbiamo una scuola ma non seguiamo necessariamente seguire un’unica strada” spiega Paolo Lorenzi, direttore degli Internazionali BNL d’Italia. Lo dimostrano le diversità nell’interpretazione del tennis degli attuali nove Top 100 azzurri: la geometrica potenza di Sinner, l’aspirazione artistica neoclassica di Musetti, l’energia sfrontata di Cobolli, l’esplosione martellante del servizio e del diritto di Berrettini, la snodabilità del flessibile Arnaldi, la tenacia difensiva di Darderi, la musicale creatività di Lorenzo Sonego, la varietà sconfinata dell’esplosivo Fabio Fognini, la pulizia tecnica di Luca Nardi.
La varietà di stili permette di apprezzare ancora meglio l’abbondanza numerica di giocatori tra i primi 100 del mondo. Se poi si allarga lo sguardo, alle porte della Top 100 si affacciano Mattia Bellucci, dallo stile ancora diverso da tutti gli altri, e Francesco Passaro, numero 101 e 105. Per cui immaginare in un futuro non troppo lontano di battere l’attuale record di italiani in Top 100, dieci il 3 aprile 2021, non è affatto utopistico.