Quali sono le idee italiane più geniali nel campo del fitness? Come fanno le aziende e gli imprenditori a scegliere su quali puntare? Come si accompagna al successo un’idea allo stato embrionale? Scopritelo in un’interessante chiacchierata con Federico Smanio, CEO di Wylab e Program Director di WeSportUp, e i founder di tre interessanti startup che hanno portato nel mondo dello sport e della salute idee innovative
Quali sono alcune tra le startup più promettenti che lavorano nell’ambito sportivo e del benessere? E come lavorano le società che si occupano di finanziare e promuovere queste startup? Per scoprirlo abbiamo ospitato in redazione Federico Smanio, Ceo di Wylab e Program director di WeSportUp e i founder di tre interessanti startup.
Cosa fa Wylab e che cos’è WeSportUp
Ci spiega Smanio, tra le altre cose ex-calciatore professionista, che l’azienda che presiede è il primo incubatore di tecnologie sportive in Italia, un’organizzazione “che offre servizi a 360 gradi per potenziali imprenditori che hanno idee interessanti e vogliono renderle di successo”. La storia di Wylab ha inizio quando Matteo Campodonico, a capo di una startup che allora si chiamava Wyscout, aveva inventato uno strumento per fare scouting di calciatori nel mondo professionistico, strumento che poi è diventato la piattaforma dati e video più importante del settore. Wyscout è stata acquisita da un’azienda americana ma il gruppo di imprenditori che ci lavoravano ha deciso di lanciare un’altra iniziativa che offrisse supporto professionale a tutti quegli imprenditori che volevano ripetere la storia di Wyscout. Da allora l’azienda ha valutato startup e fatto investimenti cercando di costruire un ponte tra innovatori e aziende o organizzazioni sportive che avevano bisogno di quegli innovatori. Wylab è uno degli operatori tecnici di WeSportUp, un acceleratore in grado di selezionare le startup italiane più innovative in ambito di sport e benessere che ha, tra i promotori, CdP Venture Capital – Fondo Nazionale Innovazione, Sport e Salute e Startupbootcamp, e che lavora in tre ambiti: le performance degli atleti e delle persone, il coinvolgimento e l’esperienza dei tifosi, il management dello sport.
Le startup più promettenti: Caresport
In redazione a Milano è arrivata, lo scrivevamo, una selezione di tre interessanti startup che hanno partecipato ai programmi di accelerazione. La prima che incontriamo è Caresport, che si occupa, ci spiegano i due founder, di “portare la sharing economy nel mondo dello sport con un presidio phygital”, quindi metà fisico e metà digitale. Caresport installa degli armadietti intelligenti (i cosiddetti smart locker) all’interno dei circoli sportivi o in generale ovunque si faccia sport, e al cui interno è possibile trovare attrezzi specifici per diverse discipline. Caresport si è specializzata, nel tempo, nel mondo del padel, dove porta la prova della racchetta direttamente al campo. Ma la startup è attiva anche nel mondo dello sci, del surf, dei sup, solo per fare alcuni esempi. Caresport ha partecipato al primo programma di accelerazione di WeSportUp ed è presente in una cinquantina di circoli in tutta Italia.
Le startup più promettenti: Trainect
Trainect è una startup completamente differente perché si concentra sull’ambito del benessere all’interno delle aziende. Trainect cerca, infatti, di rendere misurabile e un fattore di business il benessere, provando a risolvere il problema del benessere aziendale attraverso una piattaforma che lo rende misurabile, aumentando allo stesso tempo la partecipazione e la soddisfazione dei lavoratori. Alle aziende viene proposto di creare percorsi personalizzati (ad esempio con allenatori, nutrizionisti ma anche con podcast o video) e di misurarli attraverso cinque aree di benessere, che indicano come la popolazione aziendale effettivamente si senta. Attivi dal 2020, lavorano con oltre 20 aziende corporate e più di 10mila dipendenti. Anche Trainect ha partecipato alla prima selezione di WeSportUp.
Le startup più promettenti: Athleticae
L’azienda Athleticae si occupa di sviluppare attrezzatura sportiva attraverso tecniche di ingegneria avanzata e metamateriali, materiali cioè creati in maniera artificiale. Ha creato un prodotto chiamato AMbelievable per l’assorbimento delle vibrazioni della racchetta da tennis realizzato in stampa 3D in grado di migliorare notevolmente le prestazioni dell’atleta. Si tratta di bottoncini colorati altamente personalizzabili che si applicano alla racchetta ma che, rispetto ad altri in commercio, ci spiegano, riescono ad essere più leggeri e performanti in termini di assorbimento di vibrazioni. Athleticae attraverso una rete di distributori lavora in 14 paesi e tre continenti ed è stata selezionata nel secondo gruppo di startup di WeSportUp.
Accompagnare al successo l’innovazione nello sport
WeSportUp ha ricevuto, in due anni di attività, 800 candidature e ha in database 1.100 realtà innovative. Fino ad ora sono state selezionate 43 startup e 17 di queste sono state “accelerate” grazie a un programma che dura 14 settimane e che aiuta i futuri imprenditori a migliorare strategie, modelli di business, accesso ai mercati ma anche nelle relazioni con gli investitori, grazie anche a una community di oltre 60 mentor attivi. Il programma si conclude poi con un Demo Day, che permette di presentare i risultati raggiunti da ognuna delle startup.
Ma come si fa, chiediamo a Federico Smanio, a capire quali sono le idee vincenti? “Noi cerchiamo innanzitutto l’imprenditore che abbia talento, cosa non facile. Poi cerchiamo di capire se il prodotto o la tecnologia che sta dietro al prodotto possono fare la differenza, possono risolvere un problema nell’ambito sportivo, abbiano un mercato importante. Questi sono gli elementi che ci fanno decidere se fare o meno l’investimento in una startup”. “Il nostro approccio – continua Smanio, spiegandoci come vengono accompagnati gli imprenditori al successo – è sempre stato più industriale che finanziario: noi sediamo a fianco dell’imprenditore e diamo una mano nello sviluppo industriale, nell’accesso al mercato, nell’accesso ai capitali, negli investimenti”. Una formula, dunque, che ha un approccio molto pratico. WeSportUp vede la partecipazione, tra le altre, di aziende come BNL BNP Paribas, Fastweb, Renault, Snaitech e Juventus FC.