Secondo il docente di Economia e gestione delle imprese ‘il settore ippico ha un’immagine un po’ desueta che dovrebbe essere un rivitalizzata’.
Scritto da Dd
“La filiera ippica è un insieme di ambiti economici, ed è in crisi perché negli ultimi 12 anni c’è stata una diminuzione del volume delle scommesse, passato da 3 miliardi ai 500 milioni di euro attuali”. Così Amedeo Maizza, docente di Economia e Gestione delle Imprese, nel suo intervento oggi, 10 ottobre, al talk “La filiera ippica italiana: oltre la crisi, per il rilancio del settore” curato da The Watcher Post.
Maizza è l’ideatore del gruppo di studio Ihrl, che sta per Italian horse racing lab, un’attività di ricerca dell’Università del Salento che nel tempo ha coinvolto altri docenti e studenti di altre 12 università italiane.
“Abbiamo fatto uno studio”, spiega Maizza, “e la conclusione ci ha portati a evidenziare che se continuassimo in questa direzione è chiaro che la proiezione futura vedrebbe una ulteriore decrescita per il settore, che non so dove poterebbe portare”.
Uno spiraglio, come già aveva anticipato il presidente di Federippodromi, Elio Pautasso, potrebbero offrirlo le scommesse: “Abbiamo fatto anche una proiezione in maniera inversa”, spiega infatti Maizza, “arrivando alla conclusione che se ci fosse una parità di trattamento fiscale con le scommesse basate su altri sport la curva negativa dell’ippica potrebbe invertire la sua tendenza e il settore provare a ricrescere”.
Spiega che “in tutto abbiamo coinvolto 250 studenti di 12 università e circa 10 colleghi in un contest per raccogliere suggerimenti su come rivitalizzare il settore”. Gli spunti di riflessione, “molti e interessanti”, sono stati presentati il 15 dicembre 2022 nel corso di un evento dedicato. Ne era emerso, come spiega il docente concludendo, che “il settore ha un’immagine un po’ desueta, che dovrebbe essere un rivitalizzata. In altre parti del mondo l’ippica trova attenzione di generazioni giovani che qui in Italia non riusciamo ad avere”.