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Torna “AI for Business”, il Master per usare al meglio l’intelligenza artificiale sul lavoro

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Il 12 ottobre prossimo inizia la seconda edizione del Master in AI for Business, organizzato dalla Italian Tech Academy del Gruppo Gedi in collaborazione con Talent Garden, una delle 100 EdTech migliori del mondo secondo la rivista Time.

Le iscrizioni sono già aperte e per avere tutte le informazioni sulla durata del Master, gli orari, i docenti e i costi basta cliccare qui.

AI for Business è un Master part time pensato per chi già lavora e vuole aggiornare le proprie competenze. Ma anche per chi è alla ricerca di un nuovo impiego e intende presentarsi ai futuri colloqui con un asso nella manica: la piena consapevolezza di come funziona l’intelligenza artificiale – generativa e non – e di come si può sfruttare al meglio nei processi aziendali.

Il percorso di formazione immaginato dalla Italian Tech Academy e da Talent Garden si rivolge, inoltre, a chi sogna un avanzamento di carriera, o a chi vuole giocare d’anticipo proponendosi in azienda come Chief AI Officer, un ruolo nato da poco – dopo il boom dell’intelligenza artificiale generativa, per intenderci – e che però può già vantare esempi illustri: per esempio la famosa società di consulenza Pwc, che investirà un miliardo di dollari nell’IA nei prossimi tre anni, ha appena nominato il suo primo responsabile della strategia per l’IA.

Anche il New York Times ha nominato, recentemente, il leader del team che si occuperà di portare l’intelligenza artificiale in redazione. E subito dopo, il Financial Times ha fatto lo stesso.

Non bisogna puntare necessariamente così in alto, ai vertici della scala gerarchica.

L’IA sta portando alla creazione, all’interno delle aziende, di nuove mansioni e figure professionali, esattamente come la transizione energetica ha contribuito alla nascita e alla crescita dei sustainability manager. In questo momento chi sa padroneggiare l’intelligenza artificiale, in particolare i chatbot che generano testi, immagini, audio e video, ha un vantaggio competitivo non indifferente, poiché la concorrenza – in un settore così avanzato e nuovo – è praticamente nulla.

La prima edizione del Master AI for Business ha registrato il tutto esaurito in termini di iscritti.

Chi ha frequentato il ciclo di lezioni serali – principalmente da remoto per garantire una formazione più agile possibile – si è detto entusiasta dell’offerta formativa che ha riguardato, tra le altre cose, machine learning e dati di addestramento, prompt design, content creation, ed etica dell’IA.

La seconda edizione del Master sarà presentata ufficialmente il 26 settembre prossimo durante la Italian Tech Week, la tech conference più importante d’Italia che si terrà a Torino e che avrà tra i suoi ospiti Sam Altman, l’amministratore delegato di OpenAI nonché il “papà di ChatGpt”. Al panel dedicato al Master si può accedere gratuitamente, iscrivendosi alle Masterclass che Talent Garden organizzerà durante l’evento.

L’inizio della prossima edizione di AI for Business è invece fissato per il 12 ottobre prossimo.

Sarà un’edizione ancora più ricca del Master, che prenderà il meglio dalla prima e aggiungerà alle lezioni che prevedono teoria, esercizi e analisi di case studies anche un project work in collaborazione con una grande azienda.

Chi scrive è il coordinatore tecnico-scientifico del Master organizzato dalla Italian Tech Academy e Talent Garden, e segue come giornalista per La Repubblica, quotidianamente, gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, intervistando e raccontando i principali innovatori, imprenditori e top manager che operano in questo settore – sia in Italia sia all’estero – e utilizzando in prima persona tutti i più importanti chatbot basati su IA generativa: da ChatGpt a Gemini, fino a Claude, quegli strumenti insomma che comprendono il linguaggio naturale e sono capaci di rispondere come farebbe una persona in carne e ossa, producendo lavori che stupiscono per il livello di creatività e accuratezza.

Ma l’IA non è una polvere magica che si può cospargere sui flussi di lavoro aziendali, o sulle persone che ne fanno parte. L’IA richiede un “rapporto” con una macchina più profondo di quanto si possa pensare. E non stiamo parlando dell’intimità che caratterizza Her, il film culto di Spike Jonze del 2013 tornato improvvisamente alla ribalta poiché dipinge un futuro distopico che si sta materializzando davanti ai nostri occhi.

L’IA pretende un’adeguata ingegneria del prompt, e richiede un nuovo tipo di multitasking che prevede l’utilizzo di più IA contemporaneamente, poiché a volte il risultato migliore si ottiene unendo le capacità di due strumenti diversi tra loro.

Facciamo un esempio.

Una domanda che ricevo regolarmente, forse la più frequente in assoluto da quando è comparsa ChatGpt, è la seguente: “Esiste una IA che può generare presentazioni a partire da un testo?”.

E la mia risposta è stata sempre la stessa: “No”. O meglio – perché con l’IA non si sa mai cosa accadrà domani – “Non ancora”. Perché la verità è che esistono servizi che promettono di farlo, tra l’altro a pagamento, ma il risultato è spesso deludente, poiché in alcuni casi il tempo necessario a “sistemare” le slide generate dall’intelligenza artificiale è simile, o superiore, a quello che avremmo impiegato per produrre gli stessi contenuti in autonomia.

E allora in questi casi il consiglio è quello di combinare due strumenti. Ci vorrà più tempo ma almeno il risultato sarà soddisfacente. Da un qualsiasi testo, infatti, si possono ottenere dei bullet points usando ChatGpt/Claude e un prompt adeguato. E poi quei punti chiave si possono trasferire su una serie di slide utilizzando i layout generati dall’IA di Canva.

Come fare, nello specifico?

È uno degli insegnamenti – tra quelli più basici – che il Master in AI for Business intende offrire.

Il valore aggiunto di questo Master sta proprio nelle realtà che ha alle spalle.

Il Gruppo Gedi, e in particolare il suo hub Italian Tech dedicato alle nuove tecnologie, contribuisce con le sue firme migliori e con il racconto giornalistico necessario a comprendere gli scenari e anche i rischi legati all’intelligenza artificiale.

Talent Garden, oltre alla sua indiscussa leadership nella digital education, ha saputo cavalcare prima e meglio di molti altri l’ascesa dell’intelligenza artificiale, costruendo una AI Academy che vanta anche corsi di Hyper Island e Nuclio, e altri Master sull’IA più verticali.

Un esempio è il Master in AI for Marketing, anche questo part time, che si svolgerà dal 17 ottobre al 30 novembre prossimi in presenza (a Milano) e in live streaming attraverso 2 incontri in presenza e 12 incontri serali da remoto, con laboratori pratici per sviluppare le competenze più richieste nell’AI per il marketing. Per avere maggiori informazioni è sufficiente cliccare qui.

Ogni Master si conclude con una certificazione, ma soprattutto con un arricchimento personale.

E finisce così?

“Assolutamente no – scrive giustamente su LinkedIn Massimo Marabese, uno degli iscritti alla prima edizione di AI for Business -. Bisogna cercare di portare in azienda quanto appreso e bisogna continuare a studiare e investire ancora nella formazione continua e nel reskilling, per stare al passo con una IA in continua evoluzione che corre sempre più velocemente”.

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