Un colpo di coda. La generazione d’oro che ha portato la Croazia ai vertici del calcio mondiale è chiamata all’ultima impresa contro l’Italia. Il gruppo guidato dal 39enne Luka Modric proverà a dimostrare che ha ancora qualcosa da dire per riscattare le due partite con Spagna e Albania. L’inizio negativo dell’Europeo ha travolto il ct Dalic, messo sotto accusa per le sue scelte. “Brozovic è un gigante del calcio croato, se è andato in difficoltà non può essere considerato il colpevole dei nostri risultati” ha detto l’allenatore. Anche perché in difficoltà ci sono andati in parecchi. La squadra è apparsa imbolsita, la manovra lenta, gli attacchi imprecisi. Della Croazia fiammeggiante e focosa non si è vista traccia. Per questo ci saranno dei cambi nella formazione anti-Italia, sfruttando la freschezza di chi ha giocato meno. Il posto di Brozovic dovrebbe prenderlo Luka Sucic, gioiellino di 21 anni, trequartista del Salisburgo con 5 gol e 9 assist in stagione. Il suo ingresso all’inizio del secondo tempo contro l’Albania ha rivitalizzato il centrocampo insieme a quello di Mario Pasalic, anche lui candidato a una maglia da titolare. Al di là della tattica o degli avversari, quello che Dalic e i tifosi croati chiedono alla squadra è intensità, fiamme: non a caso la nazionale è chiamata “Vatreni” che significa focosi. Ecco, questo è il momento di correre più veloce e più forte degli avversari. “Ci è mancato il pressing, siamo stati troppo distanti tra i reparti” ha detto Dalic che metterà dentro forze fresche anche in difesa spostando Gvardiol a sinistra con Perisic destinato alla panchina. In mezzo possibilità per Pongracic al fianco di Sutalo. L’allenamento della vigilia al Wolfparkstadion di Neuruppin servirà per definire meglio le scelte di Dalic. Poi nel pomeriggio la selezione croata si trasferirà a Lipsia che dista 277 chilometri dal ritiro nella cittadina del Brandeburgo, di 30 mila abitanti. Avamposto di una guarnigione dal 1688 sulle rive del lago Ruppiner che i calciatori croati possono ammirare ogni giorno al risveglio dal balcone delle stanze del loro albergo. Vorrebbero continuare a farlo la prossima settimana. Devono battere l’Italia. Devono tornare ad essere la Croazia che i tifosi conoscono e che amano in ogni caso, perché questo popolo di 3,8 milioni di persone si identifica con la sua nazionale. Perché “Trenutak ponosa” ripetono qui, ovvero “è il momento dell’orgoglio“. A patto di correre veloce (e meglio), stavolta, dando tutto quel che resta. La generazione d’oro insieme alle nuove leve. Onorando il passato e guardando con fiducia al futuro.
Pasalic: “Spalletti re della tattica”
Possibilità dal primo minuto per Pasalic, con il centrocampista dell’Atalanta che è intervenuto in conferenza stampa: “La partita con l’Italia sarà una grande sfida. Dovremo fare come nel giugno 2021, quando riuscimmo a battere la Scozia. Anche se questa volta è più dura. Spalletti poi è il re della tattica“. E sul compagno di squadra in nerazzurro Scamacca: “Lui è un top player“.
Croazia, la probabile formazione
CROAZIA (4-2-3-1): Livakovic; Stanisic, Sutalo Pongracic, Guardiol; Kovacic, Modric; Mario Pasalic, Sucic, Kramaric; Petkovic. CT Dalic